Non è stato facile per Fabio Fazio condurre la puntata del 15 novembre di “Che tempo che fa”, all’indomani degli eventi cruenti di Parigi. É stata quindi una serata all’insegna della pacatezza, durante la quale tuttavia non sono mancati i momenti di grande interesse. Di prim’ordine gli ospiti: Claudio Magris, Romano Prodi, Isabella Ferrari e Giorgio Panariello, per chiudere infine con Andrea Bocelli. Il saggista e scrittore Claudio Magris ha aperto il programma con la presentazione del suo ultimo romanzo, dal titolo di “Non luogo a procedere”, incentrato sul tema della rimozione. Lo sfondo dell’opera è infatti la Risiera di San Sabba, l’unico campo di concentramento in Italia durante la seconda guerra mondiale, spesso oggetto di oblio collettivo. La voce narrante dell’opera è quella di una giovane donna che riceve l’incarico di coordinare un Museo della Guerra, dove ogni oggetto possiede il potere evocativo di raccontare delle storie, come se fosse, per usare le parole di Magris, una sorta di “lampada di Aladino”. Le ultime sanguinose vicende francesi sono state lo spunto offerto da Fabio Fazio a Romano Prodi per un’analisi della situazione internazionale della lotta al terrorismo. Secondo il professore, sono Russia, Cina e Stati Uniti le potenze mondiali che dovranno mettere da parte particolarismi ed interessi nazionali per coordinare una reazione decisa e unitaria nei confronti dell’ISIS. L’Unione Europea invece, sempre secondo l’ex presidente della Commissione, non avrebbe ancora raggiunto l’unità e la credibilità per proporsi come leader internazionale, fatto dimostrato peraltro dall’assenza di una difesa comune europea. Dopo le profonde riflessioni dei primi due ospiti, è spettato ad Isabella Ferrari e Giorgio Panariello aprire una parentesi di leggerezza. La loro presenza ha dato l’opportunità a Fazio di parlare di “Uno per tutti”, l’ultimo film diretto da Mimmo Calopresti, che vede i due attori come protagonisti. Questa volta Panariello interpreta un insolito ruolo drammatico, il concreto poliziotto Vinz. Lo stesso attore comico ha sottolineato la difficoltà di calarsi in un personaggio a lui inusuale, ricordando come non sia stato semplice “recitare con le mani in tasca”. Isabella Ferrari ha commentato come sia stato piacevole lavorare insieme al regista e al comico fiorentino. Il film racconta la storia di tre amici, le cui vite si intrecciano nuovamente a distanza di trent’anni a causa di un evento drammatico. Anche Andrea Bocelli, quarto ospite della serata, si è soffermato su alcune considerazioni sui tristi episodi di Parigi: se il presidente Holland ha dichiarato di voler rispondere in maniera “spietata” nei confronti dei terroristi, il cantante lirico ha ricordato come il generale russo Kutuzov abbia sconfitto il grande Napoleone facendo semplicemente tacere le armi. Grande l’emozione in studio al momento dell’interpretazione dal vivo di due pezzi dal suo ultimo CD “Cinema”, ispirato alla musica cinematografica. Secondo Bocelli, “la musica è contro la violenza”, ed è per questo che Catone non ne consigliava l’ascolto ai soldati. Entrando nello specifico del suo quindicesimo e ultimo lavoro, ha anche aggiunto che la musica da cinema è “libera, come una grande prateria” dove il compositore può inseguire la sua ispirazione. Bocelli ha cantato “Moon River” e “Nelle tue mani”, guadagnandosi in conclusione una meritatissima standing ovation. La serata è stata conclusa da un intervento di Luciana Littizzetto e dall’angolo dei libri, con due suggerimenti: “I giorni del Rock” di Ernesto Assante (un intreccio tra cultura, musica e società che chiamiamo rock) e il piacevole “Terapia di coppia per amanti” di Diego De Silva, che ha fatto anche una breve apparizione in studio per presentare la sua opera. La postilla al programma è stata proposta dalla Littizzetto, che si è ricollegata ad un bell’articolo di Aldo Cazzullo, firma del Corriere della Sera, sul concetto di resilienza, ossia la capacità di far fronte ai drammi della vita con tenacia e fermezza: i francesi lo hanno dimostrato il giorno dopo la tragedia con atti di solidarietà e fratellanza, per ribadire che la vita non si ferma di fronte alla violenza senza senso.



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