In un momento così difficile per la cronaca, nella puntata di Che tempo che fa di ieri, 15 novembre 2015, Luciana Littizzetto ha voluto dedicarci delle parole che vanno al di là del suo classico ruolo di comica. Certi fatti toccano, colpiscono tutti i cittadini su scala mondiale che non vogliono e non possono dimenticare. Non si può far finta che non si debba fare al più presto qualcosa per cambiare rotta a questo terrorismo che ha colpito numerosi innocenti. Questi attimi in cui molti aspettano ancora di sapere tutti i nomi dei caduti, questi minuti che diventano eternità in attesa di una chiamata, portano il popolo mondiale a fare una forte riflessione su quali valori siano da mantenere e che cosa invece vada estirpato. Quasi come se fosse un’erbaccia in un giardino fiorito, il nostro giardino. Quello fatto di umanità, di fratellanza, di amore e di solidarietà. Luciana inizia il suo monologo parlando proprio della difficoltà di fare il suo mestiere quando succedono drammi come questo. Per lei, è come se venissero annullate tutte le strategie di leggerezza e si annientasse ogni capacità di andare avanti. In giornate come queste, afferma la comica, bisogna fare un passo indietro. E’ d’obbligo. E’ necessario. Non si può rimanere in silenzio ma non si può neanche parlare. Luciana vuole però ancora credere che ci sia spazio per la vita, che ci sia ancora un posto per i sentimenti di umanità e di unione. E che ci sia ancora un luogo dove la resilienza è possibile, quella naturale propensione a rimanere sensibili di fronte a eventi tragici. Resilienza è la capacità di rimanere ancorati all’umanità che ci appartiene, riuscire a nutrirsi degli eventi positivi della vita per padroneggiare quelli più negativi. Resilienza è molte cose ma non è di certo morte, uccisione, menefreghismo. Non è una leggerezza vana, non è un voler dimenticare. Resilienza è piuttosto un modo per rispondere alla morte con la vita, una maniera per aggrapparsi con tutte le forze a quanto si bello ci può ancora essere in questo mondo piuttosto che lasciarsi sopraffare dalla tragedia e conferirle il potere di annientarci e distruggerci. E’ quella dote che tutti possediamo in maniera naturale ma che ci distingue nell’affrontare una vita fatta anche di queste tragedie. L’unico modo per andare avanti è combattere alla radice il problema, rispondere con la pace dove ancora esiste la guerra. Luciana ha voluto ricordare le parole che il giornalista Aldo Cazzullo ha scritto sull’articolo del Corriere della Sera di sabato 14 novembre. Cazzullo definisce resilienti i parigini che, all’indomani della strage, affrontano la quotidianità in un momento tragico per la vita di molti. Tutti sono resilienti, tutti quelli che hanno voluto chiudere i negozi in segno di lutto, ma anche chi ha voluto aprire nonostante la tragedia e donare alle persone colpite la possibilità di acquistare ai mercati rionali. Tutti, anche le persone che hanno aggiornato i profili Facebook chiedendosi se un amico o un parente sia ancora vivo. Tutti quelli che hanno cantato la marsigliese fuori dallo stadio per incitare all’unione. Tutti quelli che hanno cliccato 400.000 volte il video dei ragazzi che cantavano la marsigliese. Gli anziani che hanno aperto la porta a sconosciuti che potevano essere loro nipoti. I dipendenti comunali, che hanno passato il giorno libero a pulire il sangue sui marciapiedi. Ma anche chi lo ha donato il sangue per aiutare i feriti di quel giorno. I terapeuti che hanno aperto le porte ai quartiere più colpiti, i poliziotti che hanno sedato una lite fra due gruppi facendoli riflettere sull’importanza dei recenti, che dovrebbero farci riflettere sulle liti fra popoli. Tutti coloro che hanno messo lo striscione nero “la barca oscilla fra le onde ma non affonda”, l’immigrato cambogiano che di fronte al Louvre suona “la vie en rose”. Luciana finisce così il suo discorso, ancora emozionata e colpita, profondamente scossa, da tutto quello che ha vissuto assieme ai parigini. Tutti noi ci siamo sentiti parte di un tutt’uno e non c’è differenza fra chi si trova a migliaia di chilometri di distanza e chi invece vive ancora oggi nel terrore, chiedendosi se succederà ancora. Luciana ha voluto poi introdurre lo scrittore Diego de Silva, che ha scritto “terapia di coppie per amanti”, un racconto divertente che ci fa ricordare quanto sia difficile anche l’amore.



Replica di Luciana Littizzetto, intervento a Che tempo che fa del 15 novembre 2015: come vederlo in video streaming – E’ possibile vedere o rivedere l’intervento di Luciana Littizzetto a Che tempo che fa del 15 novembre 2015 grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.



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