Ieri sera, giovedì 19 novembre 2015, a Piazzapulita si è affrontato il tema del terrorismo e si è cercato di capire, in compagnia degli ospiti in studio, quali potranno essere le prossime mosse del mondo occidentale. I terroristi sono cittadini europei, dunque la guerra che si combatte contro di loro che tipo di conflitto deve essere? Rula Jebreal, giornalista intervenuta in diretta da New York, dice che anche se l’Isis sarà sterminato domani ce ne sarà un altro. Per questo il problema va affrontato alla radice. Ci vuole un intervento armato per abbattere l’Isis ma deve essere fatto non da soldati occidentali, bensì da soldati locali, magari siriani o iracheni. Oggi Hollande dice che la Francia è stata colpita, e per reazione bombarda. Il problema è se gli altri lo seguiranno. Putin bombarda, gli italiani stanno lì ad addestrare ed è un po’ come se l’Europa non esista, perché ogni Stato pensa ai propri consensi interni. Pierluigi Battista de Il Corriere della Sera è d’accordo sul fatto che l’Europa politicamente non esiste. Noi dimentichiamo subito e anche per Charlie Hebdo dopo una settimana già non si ricordava più. Bisogna iniziare a riconoscere le cose come stanno, ha detto Battista e dobbiamo pensare a una vera e propria guerra culturale. C’è una matrice islamista, infatti, che è preponderante. Se agli stadi si fischia durante il minuto di silenzio, bisogna dire al governo turco di dissociarsi da queste cose. Certamente bisogna sostenere l’islam moderato contro le dittature. Insomma la matrice islamista va riconosciuta per capire che guerra dobbiamo combattere, Rula Jebreal però non è d’accordo con questa linea di pensiero. Se si ragiona così si va a favore della strategia del terrore che vuole creare zone grigie. Abbiamo invaso l’Iraq e bombardato la Libia, sono queste politiche che hanno fallito vistosamente e non si può far morire ancora altra gente. Bisogna trovare soluzione alla radicalizzazione che è legata alla questione di sviluppo locale. Ma noi dovremmo accodarci ad Hollande e Putin? Il generale Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, ha spiegato in merito che quello di Hollande è un piano oscuro e non condiviso, mentre chiede il supporto della comunità internazionale. La Nato ha l’art. 5, ma la Francia ha scelto di ricorrere al trattato di Lisbona perché Hollande vuole avere sempre lui la palla in mano, senza confrontarsi con gli altri. Per tale ragione l’Italia fa bene a restare defilata e a puntare piuttosto a un’intesa comune. A seguire è stato mandato in onda un reportage direttamente dall’Iraq. Corrado Formigli è andato direttamente sul fronte, laddove si trova la roccaforte dell’Isis che ora è stata attaccata. Anche la strada che utilizzavano come collegamento per i rifornimenti è stata chiusa. Formigli, accompagnato da Adib Fateh Ali ci ha mostrato il luogo dove venivano fabbricate autobombe. I terroristi prima di scappare hanno bruciato tutto e hanno lasciato bombe presso le abitazioni, persino sulle porte dei frigoriferi. così ogni tanto si sente un’esplosione. Ora Sinjar è stata liberata, ma la città è comunque morta per sempre. Ci sono resti umani sparsi ovunque. Formigli si è reso conto che questo nemico è battibile perché i curdi sono riusciti a farlo arretrare un po’. Enrico Mentana dice che in Iraq è stato fatto un errore storico. Putin è l’unico che in Siria ha un alleato. Il problema dice Mentana, è capire chi sono i buoni e chi i cattivi in quelle zone. Pierluigi Battista ritiene invece che anche una guerra fatta bene e multilaterale porta a disastri postbellici, basti guardare all’Afghanistan. Il problema è che l’Occidente non è capace di gestire politicamente il dopo. Camporini ha spiegato che le operazioni contro l’Isis sono iniziate qualche mese fa con i bombardamenti in un territorio grande quando Italia e Germania messe insieme. Il fatto, secondo il generale, è che non c’era un obiettivo preciso da conseguire. Formigli ha intervistato Luigi Di Maio del Movimento Cinque Stelle. La gente ha paura e ha bisogno di essere rassicurata. Matteo Renzi dice che occorre spendere di più nella difesa e dare più soldi alle forze dell’ordine. Tutti gli italiani si stanno chiedendo se siamo al sicuro in questi giorni. Una cosa grave lui stesso l’ha notata. Ad esempio diverse scuole hanno annullato le visite degli studenti alla Camera dei deputati. Le forze dell’ordine devono essere addestrate e devono imparare a colpire anche chi è in movimento. questo deve valere per tutti, non solo per alcuni. Altrettanto importante è il reclutamento, perché servono agenti più giovani, dato che l’età media è troppo alta. Servono nell’intelligence più informatici e più tecnici. Per tutto questo occorrono i soldi, il M5S li ha chiesti, ma Renzi ha bocciato la proposta. Il prodotto della guerra. ha fatto notare Formigli, è che arrivano sempre più profughi nel nostro Paese. Anche di questo si è parlato nella parte finale della trasmissione e tra gli ospiti è arrivato il direttore del tg4 Mario Giordano. Egli si è confrontato con il filosofo Massimo Cacciari in merito all’identificazione del terrorismo con l’Islam. Secondo Giordano non si può negare che gli attentatori vengono dall’Islam. Cacciari invece critica fortemente il titolo di Libero ‘Bastardi islamici’ e afferma che dire che gli attentatori sono l’Islam è come dire che Hitler è l’Occidente.
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