La lotta alla mafia sempre al centro del Maurizio Costanzo Show e stasera la presenza di Sebastiano Ardita, magistrato e procuratore che fa della lotta alle cosche criminali il suo lavoro, aiuterà a comprendere come oggi prosegue la guerra tra mafiosi e contro gli stessi. Ha scritto anche un libro ultimamente, “Catania bene”, un romanzo in cui vengono descritti i collegamenti più importanti delle nuove cosche mafiose. Ardita, Procuratore Aggiunto presso il tribunale di Catania, è anche al centro delle cronache recenti per aver coordinato le inchieste della DIA di Messina che hanno scoperto l’organizzazione mafiosa alla base del controllo degli appalti del Consorzio Autostradale Siciliano (CAS). Classe 1955, Sebastiano Ardita diventa magistrato a 25 anni e, in seguito, componente della Direzione Distrettuale Anti Mafia, cominciando, in questo modo, a studiare e capire le organizzazioni mafiose, i crimini commessi nella pubblica amministrazione e i meccanismi che lavoravano nell’ombra per garantire le tangenti negli appalti pubblici truccati. Il suo ruolo nel campo legislativo è molto ampio, Ardita, infatti, ha preso parte attivamente nella Commissione parlamentare Antimafia ed è stato Direttore generale della direzione dei detenuti al Ministero della Giustizia.



Per un magistrato che lotta contro la mafia al giorno d’oggi come Sebastiano Ardita non può non muoversi sul solco dei due grandi protagonisti che hanno con forza lottato, sacrificando la propria vita fino alla morte, per primi in maniera forte contro Cosa Nostra e tutti i legai criminali delle varie cosche, ovvero Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Questa sera durante il Maurizio Costanzo Show ci sarà l’occasione per Ardita, profondo conoscitore delle dinamiche mafiose, di ricordare, come ha più volte dichiarato in che modo sia cambiata l’organizzazione mafiosa siciliana, che ora è riuscita a infiltrarsi talmente bene nell’imprenditoria, nella politica e nella stampa, da assumere quasi i contorni di una “mafia buona”, paradossalmente in grado di privilegiare la borghesia esistente. Il magistrato, inoltre, spesso ha espresso il proprio rammarico, ricordando la figura del suo stimatissimo collega Giovanni Falcone, su come, all’epoca, il Paese fosse giunto molto vicino a debellare il fenomeno mafioso, grazie al rigore legislativo vigente e di come, parte di quel lavoro, sia stato mandato in fumo negli anni successivi alla morte del magistrato, a causa di una giustizia lunga e pesante a livello procedurale. Fortunatamente, però, Ardita, come Falcone a suo tempo, ha sempre ritenuto di vedere nei giovani il giusto atteggiamento per un cambiamento concreto. La voglia di rivalsa e di ritorno al senso civico aiuterà la Sicilia a uscire dall’incubo mafioso. Una delle sue inchieste più importanti, è stata quella che ha portato all’arresto di Francantonio Genovese, deputato del Partito Democratico, e la sua famiglia.
Inoltre, la passione di Ardita per lo studio lo ha reso noto anche per la pubblicazione di diversi articoli e saggi nel campo della ricerca scientifica su materie complesse quali diritto penitenziario, diritto e procedura penale.

Leggi anche

Il Pagante costretti a lasciare il concerto/ Colpiti in faccia dal ghiaccio, cos'è successoConcorrenti Masterchef Italia: i più memorabili per giudici/ Barbieri, Locatelli e Cannavacciuolo stupiscono