Filippo Facci è uno dei concorrenti di Monte Bianco, il reality game di Rai 2, che spicca di più. Non ha il fisico dello sportivo, né è dotato di forza particolare. Ma sa come farsi notare grazie ai suoi pensieri vivaci e pungenti. Nella scorsa puntata di Monte Bianco, Facci ha dovuto abbandonare il campo base di Val Ferret alle primissime luci dell’alba per raggiungere il luogo dove si sarebbe disputata la prima e temutissima prova verticale. Il luogo in questione è Pré-Saint-Didier, località famosa per essere stata una delle prime roccaforti romane e nota oggi per le sue terme. Qui, fra le rocce, si apre una gola con strapiombo di 200 metri, sopra la quale sono poste varie zipline, cavi di acciaio che permettono di sorvolare, ad alta quota, località difficilmente accessibili. I cavi, ancorati a differenti livelli sulle rocce, sfruttano la forza di gravità e il peso per portare il passeggero da una parte all’altra, attraverso un percorso emozionante ma che mette i brividi. Filippo Facci, inizialmente molto pensieroso sul buon esito della prova, si è lanciato con molto coraggio lungo lo zipline fino a giungere al punto di arrivo dove, ad aspettarlo, vi erano una serie di sacchetti. La prova consisteva nella ponderata scelta di uno fra dieci sacchetti, cercando di portare con sé quello più pesante. Le cordate sono partite seguendo la classifica stilata nella prova della scorsa settimana e così Filippo Facci è stato il terzo a lanciarsi e ha potuto scegliere solo fra i sacchetti rimasti in gioco. Ma la sua concentrazione è rimasta comunque altissima e il concorrente è riuscito a portare con sé quello che, fra tutti, è risultato essere il sacchetto più pesante.

Grazie a ciò la cordata nera ha vinto la possibilità di dormire in una tenda da quattro posti e l’accesso alle terme per qualche ora di benessere. Le terme hanno giovato all’umore di Facci, che ha recuperato le sue forze anche grazie al massaggio rilassante a base di oli profumati. Il giorno seguente è iniziato, per il concorrente, in maniera molto positiva, nonostante l’imminente prova classifica. Per la sfida le cordate hanno raggiunto Courmayeur e hanno preso una funivia che li ha portati fino allo storico Rifugio Torino, a 3300 metri d’altitudine, da qui hanno raggiunto lentamente il luogo della prova, un ghiacciaio lungo i confini fra Italia e Francia, confrontandosi man mano, con l’adattamento all’altitudine. La prova classifica ha visto i concorrenti recuperare dalla neve le attrezzature necessarie, percorrere il ghiacciaio e calarsi in un crepaccio, supportati dalla tecnica del camponage, che utilizza ramponi e picozze per la progressione sul ghiaccio. Filippo Facci, che aveva un vantaggio dalla sua parte nel poter scegliere la cordata alla quale consegnare la gavetta della penalità, ha deciso infine di tenere per sé la gavetta, dando esempio di grande correttezza e spirito sportivo. La penalità consisteva nell’utilizzare una piccola paletta per scovare i propri oggetti fra la neve. Forte di questa scelta, le squadre si sono accordate per una partenza simultanea solo dopo che tutti avrebbero ritrovato i ramponi sepolti sotto alla neve, solo Dayane Mello ha scelto di proseguire comunque. Dopo l’attraversata, arrivato al crepaccio, Facci, in una mossa un po’ azzardata, ha deciso di calarsi a tutta velocità, capovolgendosi su se stesso e rischiando di perdere il controllo. La successiva risalita è stata dura ma, tutto sommato, non ha causato eccessive difficoltà al concorrente, che si è piazzato al terzo posto in classifica, evitando il duello verticale.

L’esperienza di Filippo Facci a Monte Bianco ha dell’incredibile: nelle prime giornate di gioco un po’ per il suo umore, un po’ per le sue apparenti paure, in pochi avrebbero scommesso di vederlo arrivare fra i primi quattro in classifica. Infatti il concorrente, nelle ultime settimane di gioco, ha tirato fuori grinta e forza di volontà che gli hanno permesso di sorvolare sui propri limiti e lanciarsi nelle prove mettendo da parte i suoi timori. La sua grande razionalità nel percepire il pericolo è stata, nelle prime settimane, il limite più importante con cui ha dovuto confrontarsi, ma il ritrovato equilibrio degli ultimi giorni e lo spirito di squadra gli hanno consentito di procedere con serenità verso qualsiasi tappa del gioco.