Per in concorrenti di Monte Bianco la sfida è entrata nel vivo. Nella scorsa puntata le celebrities, assieme alle loro Guide Alpine, hanno dovuto superare prove caratterizzate da un livello di difficoltà molto alto. Sono le prime luci dell’alba quando Gianluca Zambrotta, assieme alla sua guida e agli altri concorrenti del gioco, ha dovuto lasciare il campo base in Val Ferret per raggiungere il luogo dove si sarebbe svolto lo scontro della prova vertigine. Le cordate hanno raggiunto Pré-Saint-Didier, una roccaforte romana conosciuta oggi soprattutto per i suoi centri termali. Qui è presente una gola che regala panorami mozzafiato: per la prova vertigine i concorrenti hanno dovuto sfidare il vuoto attraverso la Zipline, un cavo metallico ancorato a due livelli a differente quota per poter andare da una parte all’altra della roccia, sfruttando la spinta regalata dalla forza di gravità. Il fondo, al di sotto della zipline, è a poco meno di 200 m. Dopo aver superato la prima zipline i concorrenti hanno dovuto prendere uno dei sacchetti presenti su di un terrazzino e hanno avuto quindici secondi di tempo per soppesarli e portare con sé quello più pesante. Le cordate sono partite seguendo la classifica dell’ultima prova della settimana precedente e Gianluca Zambrotta, forte del tempo migliore, ha potuto sfruttare questo vantaggio per partire per primo e recuperare il sacchetto più pesante. Infilata l’imbragatura di sicurezza e assistito dal personale esperto, Zambrotta si è lanciato nella prova vertigine, riuscendo a mantenere i nervi ben saldi e senza preoccuparsi più di tanto dell’altezza né della velocità, che nei casi più estremi può raggiungere anche i 191 Km/h. L’atteggiamento fermo e concentrato gli ha permesso di arrivare sul terrazzino e scegliere, in maniera attenta, l’involucro a prima vista più pesante. Subito dopo ha potuto fare ritorno sulla terra ferma, sempre attraverso la zipline, dove ha potuto consegnare il suo peso. Il possessore del sacchetto più leggero, naturalmente, avrebbe avuto una penalità nella prova successiva. Zambrotta, pur essendo arrivato per primo, non è riuscito a portare a terra il sacchetto più consistente, impresa riuscita invece al concorrente della cordata nera Filippo Facci.



Il giorno seguente La cordata rossa, assieme a tutti gli altri concorrenti, si è recata a Courmayeur dove una funivia ha permesso loro di raggiungere il famoso rifugio Torino, rinomata tappa di escursionisti e guide alpine da oltre un secolo. Da qui le cordate sono arrivate fino a un ghiacciaio al confine fra Italia e Francia, scenario della prima prova classifica ad alta quota. Per la sfida le cordate hanno dovuto recuperare i propri attrezzi sepolti fra la neve, attraversare un percorso sul ghiaccio con le tecniche del camponage, e calarsi in un crepaccio. Forte del gesto di Filippo Facci che ha tenuto per sé la penalità della gavetta, che ha fatto sì che avesse una pala più piccola per scavare, tutte le squadre si sono accordate per partire in contemporanea una volta fatti riemergere dalla neve tutti gli accessori delle relative formazioni. La cordata rossa, nello scavare, ha trovato i ramponi di Dayanne che, a un certo punto, ha scelto di sfruttare il suo vantaggio per partire prima dei suoi colleghi. Gianluca Zambrotta, deluso dalla partenza anticipata di Dayane, è riuscito a realizzare una discesa nel crepaccio perfetta, alla quale è seguita una rapida risalita. Ciò tuttavia non è bastato a recuperare i preziosi minuti persi nella prima fase e il campione si è classificato ultimo, ritrovandosi ad affrontare il duello verticale con la cordata gialla, scelta da Dayane Mello classificatasi in prima posizione. Durante il duello, le cordate si sono portate ad alta quota dove, da un punto base, avrebbero dovuto raggiungere la vetta di La Vierge, a 3244 m di altezza. I concorrenti sono riusciti ad arrivare entrambi in cima, ma per una differenza di soli sette minuti, la cordata rossa ha portato a casa la vittoria.



Gianluca Zambrotta ha dimostrato di essere fra i concorrenti più forti del game show di Rai 2. Avvantaggiato dalla sua carriera sportiva e dotato di un fisico atletico, riesce ad avere la meglio su molte fra le prove presenti nel gioco. Non ha timore del il vuoto né delle altezze eccessivamente ripide ma teme la scorrettezza e, da sportivo qual è, non ama gli sgambetti e lo scarso spirito di squadra, Zambrotta, infatti, in questo percorso, ha dimostrato più e più volte di essere un campione di correttezza.

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