Ieri sera, giovedì 5 novembre 2015, su La7 è andata in onda una nuova puntata di Piazzapulita, intitolata ‘I re di Roma’. Tra gli ospiti della serata c’erano gli ex sindaci Gianni Alemanno e Francesco Rutelli, oltre a Stefano Esposito, senatore del PD. Era presente anche il giornalista e scrittore Gianluigi Nuzzi, Alessandra Moretti del PD, Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, il giornalista Ferruccio de Bortoli, Roberto D’Agostino di Dagospia, Lirio Abbate de l’Espresso, Marco Tarquinio di Avvenire e Alessandro De Angelis di Huffington Post. Si è parlato innanzitutto della Chiesa. Gianluigi Nuzzi si è voluto difendere da chi lo attacca dicendogli che è contro tale istituzione. La fede, ha detto Nuzzi, è una cosa personale e non deve esserci una casta all’interno della Chiesa che non vuole la revisione dei conti. Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, non accetta di sentir dire che la povertà nel mondo dipende da qualche cardinale che vive in grandi appartamenti. Riccardo Formigli ha voluto far ascoltare al pubblico la storia di Francesca Chaouqui, lavoratrice del Vaticano che si occupa di relazioni. A rafforzare il suo curriculum c’è la vicinanza all’Opus Dei. Roberto D’Agostino era con lei sulla terrazza dei privilegiati insieme a Bruno Vespa quando ad aprile del 2014 ci fu la beatificazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XIII. D’Agostino è dunque intervenuto in trasmissione per dire la sua sull’argomento. Egli ha detto che però quelle che sono state scritte sono solo idiozie, perché si è parlato addirittura di un rinfresco vip, ma non era così perché c’erano lui, Vespa e qualche giornalista. La cerimonia iniziò alle 10 del mattino e finì alle 18. Nel frattempo D’Agostino si divertì a scattare qualche foto. In ogni caso egli ci tiene a sottolineare che non si trattava di una festa di lusso. Ma come ci è finita Francesca Chaouqui nella commissione più importante per la riforma dei meccanismi interni della Chiesa? Gianluigi Nuzzi la conosce molto bene e crede che la differenza sia in due visioni. Papa Francesco dice che per essere credibile la Chiesa deve essere povera. C’era poi un altro signore, Paul Marcinkus che diceva che la Chiesa non si amministra con le ‘Ave Maria’. Adesso il Papa si è trovato a dover fare marcia indietro, ha detto D’Agostino. La grande indagine è partita a maggio, appena si è saputo che sarebbero dovuti uscire due libri. C’è una guerra che non finisce mai tra la curia italiana e gli stranieri. Marco Tarquini non sa come la Chaouqui sia arrivata in commissione, ma sa che ci è uscita. Gianni Alemanno è stato ospite questa sera di Formigli. Non si sa chi sia stato il corrotto, ma si sa che quando Alemanno era sindaco la corruzione c’era. Egli ha voluto sottolineare innanzitutto di essere stato prosciolto dall’accusa di mafia che si è portato avanti per tanto tempo. Attualmente invece è sotto processo per la corruzione. Si parla di Lucarelli e Carminati, e Alemanno dice che i rapporti non sono provati. Formigli gli ha chiesto se lui non si fosse accorto di nulla e lui ha portato le prove di alcune sue denunce in merito alla presenza della mafia, sulla base degli omicidi che si vedevano sul territorio. La risposta di prefetto, procuratore, polizia e carabinieri è stata che a Roma non c’è la mafia ma solo bande organizzate che si muovono. Riguardo a Carminati poi, dicevano tutti di non averlo visto e sentito. Della corruzione non si è accorto mai e Formigli gli ha chiesto se non fosse un po’ distratto. Un sindaco dovrebbe accorgersi ancor prima della magistratura della presenza di un malaffare. Le cooperative rosse sono entro un sistema di cooperazione sociale consolidato da anni. Ai tempi di Marino gli affari della cooperazione sono aumentati quasi dell’80%. Solo dopo la denuncia dei fatti qualcuno ha potuto pensare che Buzzi avesse a che fare con la criminalità, perché prima era una vera e propria icona della sinistra e in particolare della cooperazione sociale. Proprio Buzzi ha inviato a Formigli una lunga lettera in cui racconta la sua verità e che si va ad aggiungere anche ad altre lettere fornite dal giornalista Luca Ferrari. Buzzi non fa che rispondere ad alcune domande in merito a Panzironi e al sistema delle tangenti. Panzironi è stato AD della società dei rifiuti, vicino ad Alemanno e ora è in carcere. Buzzi ha spiegato che tutto era iniziato dopo la vittoria di Alemanno nel 2008. Egli era ostile alle cooperative sociali e così l’Ad di Ama è diventato Panzironi e sono iniziate le richieste di tangenti che loro alla fine sono stati costretti ad accettare per non perdere i lavori. Non era facile trovare soldi in nero, così si iniziò a finanziare eventi e cene elettorali. Alemanno ribadisce di chiedere scusa ai romani per i suoi errori, ma dice che quando sarà assolto qualcuno dovrà chiedere scusa a lui. Anche Rutelli ha detto la sua questa sera su Roma. Egli, da ex sindaco quale è, ritiene che la grande colpa di Marino sia stata la sua insufficiente preparazione a ricoprire un ruolo che è bello ma anche difficilissimo. Il PD lo ha difeso e appoggiato finché è stato possibile. Alla domanda se intende ricandidarsi, Rutelli risponde di no. Secondo De Bortoli, anche lui intervistato questa sera da Formigli, Marino sarebbe stato difeso invece troppo poco dal suo partito. Anche De Bortoli pensa in ogni caso che egli non fosse sufficientemente preparato a fare il sindaco. In chiusura si è parlato infine del problema di Messina, che resta ancora senz’acqua.



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