Ieri sera, giovedì 5 novembre 2015, Nicola Porro ha invitato a Virus – Il contagio delle idee il leader della Lega Nord Matteo Salvini, la responsabile della comunicazione del Partito Democratico Alessia Rotta, e il direttore de ‘Il fatto Quotidiano’ Peter Gomez. Salvini ha sottolineato di essere in democrazia e di volere rispetto. Purtroppo però domenica ci saranno le forze dell’ordine che potrebbero fare altro, e invece dovranno stare dietro a coloro che intendono manifestare. Salvini intanto proprio per la manifestazione di domenica ha fatto preparare una maglietta e sui social impazzano già i paragoni. La maglietta è infatti davvero molto simile a quella del Che. Il dott. Amadori era in collegamento con lo studio e a lui è stato chiesto un sondaggio molto semplice e cioè le due questioni fondamentali. La prima è se Salvini è credibile quando parla di immigrati, la seconda è se è credibile quando parla di economia. Alessandro Amadori ha spiegato che da tempo Salvini è al 25% come indicatore di credibilità e il suo valore sale moltissimo tra gli elettori del centro-destra. Matteo Renzi, per capirsi si colloca intorno al 35%, quindi non molto più di Salvini. Un inviato è andato a intervistare Lamberto Dini in merito alla sua pensione e al suo vitalizio. Dini ha risposto con un tono provocatorio. Quando si parla di tagli ai vitalizi i politici oggi non hanno neanche molta voglia di rispondere. Pierferdinando Casini ritiene giusto che al termine del lavoro di politico si ottenga una remunerazione in base ai contributi versati. Antonio Razzi si dice pronto a tutto se è per il bene del Paese. Peter Gomez era in collegamento da Milano, e Porro gli ha voluto chiedere subito una cosa abbastanza semplice. Il fatto è che anche tagliando i vitalizi si recupererebbero solo 80 milioni di euro. Gomez ha sottolineato che nessuno sta dicendo di togliere tutto a un signore come Dini che è stato in Parlamento tanti anni, però a qualcosa deve rinunciare, anche per dare un buon esempio. Il secondo capitolo dell’economia di Salvini riguarda il federalismo, che è stata una grande bandiera della Lega Nord. Ma non è lo stesso federalismo che ci porta all’assenteismo a Sanremo contro cui non si può fare nulla? La Sicilia ad esempio ha già cambiato quattro giunte e non riesce neanche a portare l’acqua a Messina? Oggi si è avuta la prima udienza nel processo a Mafia Capitale. Ma è più criminale prendere una mazzetta e fare business sull’immigrazione o stare fermi a non fare nulla mentre un’intera città è senz’acqua? Nel servizio di Andreozzi abbiamo visto qual è la situazione in una delle città più importanti della Sicilia. La gente si chiede per quanto tempo ancora dovrà fare questa vita. Senz’acqua non si può vivere e già si è messo in piedi lo sciacallaggio di chi vuole vendere l’acqua per le case. Stefano Trotta, prefetto di Messina, dice di aver fatto richiesta di una nave che porterà acqua, ma perché si risolva il problema si dovrà effettivamente risolvere la frana. La gente si lamenta che per far diventare il problema di portata nazionale si sono dovuti rivolgere a Fiorello. Il sindaco di Messina ha spiegato che la parte orientale della Sicilia è la più esposta al problema del dissesto idrogeologico, per non parlare dell’erosione delle coste e della pericolosità legata al rischio sismico. Secondo Salvini le frane e le alluvioni ci sono in tutte le regioni, ma evidentemente chi governa la Sicilia da anni finora non ha fatto nulla e questo non si può chiamare federalismo, ma anarchia totale. Allora si dovrebbe togliere lo statuto speciale alla Sicilia perché c’è qualcosa che evidentemente non funziona. Alessia Rotta ha fatto notare che in effetti esiste in merito anche una proposta di legge trasversale. Ai cittadini però non interessa più di tanto questo continuo rimpallo di responsabilità. Sicuramente è stato fatto troppo poco finora. Nel corpo a corpo si è parlato del processo per l’omicidio di Yara, in cui unico indagato è Massimo Bossetti. A discuterne c’erano Ilenia Petralcavia e Luca Telese. I due si sono confrontati innanzitutto in merito alla questione del furgone ripreso dalle telecamere. Si tratta davvero di quello di Massimo Bossetti? Probabilmente le immagini del furgone sono attendibili. Quello che c’è da capire è se lo sia la ricostruzione del video che è stata fatta dagli inquirenti. In merito questo argomento è intervenuta in collegamento anche Selvaggia Lucarelli, la quale ha confermato che quella del furgone è una prova attendibile, in quanto sono stati esaminati molti furgoni simili e alla fine si è concluso che quello corrisponde proprio al veicolo di proprietà di Massimo Bossetti. Anche la prova del DNA viene discussa. Secondo Petralcavia questa sarebbe sufficiente a condannare Bossetti, ma è anche vero che se la stessa dimostra la presenza dell’uomo sul luogo del delitto, non dimostra in ogni caso che sia stato lui. Certo, la Lucarelli ha fatto notare come sia stato eccessivo il tentativo di farsi pubblicità da parte delle forze dell’ordine, che hanno consegnato in mano ai media sia il filmato dell’arresto di Bossetti che il video del furgone. I media fanno in fretta a giudicare colpevole una persona e a condannarla prima ancora che finisca il processo. Per questo non dovrebbe esserci tutto questo interesse morboso da parte delle fonti di informazione per la cronaca nera. Sul finale, Nicola Porro ha intervistato Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, con il quale ha parlato del grande successo di Expo 2015.



Replica Virus – Il contagio delle idee, puntata 5 novembre 2015: come vederla in video streaming – È possibile vedere o rivedere la puntata di Virus – Il contagio delle idee andata in onda ieri sera grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.

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