Anche Giovanni Trapattoni sarà ospite nella prima puntata di L’erba dei Vicini, la trasmissione condotta da Beppe Severgnini su Rai 3. L’ex tecnico della Juventus e della Nazionale di calcio sarà chiamato a portare la sua personale testimonianza in una serata dedicata al raffronto tra Italia e Germania, avendo avuto occasione di allenare il Bayern Monaco e di vedere quindi da vicino la realtà teutonica. Giovanni Trapattoni è nato a Cusano Milanino, nel marzo del 1939. Ha iniziato la sua carriera da giocatore nel Milan, facendo tutta la consueta trafila delle giovanili per poi approdare in prima squadra nel corso del 1957. Centrocampista difensivo o difensore estremamente rude, ma capace di francobollare nel migliore dei modi l’avversario, è presto diventato uno dei migliori nel suo ruolo a livello nazionale, venendo notato anche dal settore tecnico delle squadre nazionali, facendo il suo esordio in azzurro nel 1960. Con il Milan ha vinto praticamente tutto: tre scudetti, due Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale e una Coppa Italia. La sua carriera da calciatore è anche segnata dalla marcatura da lui operata ai danni del grande Pelè, ricordata anche di recente dalla Perla Nera, in una amichevole tra Italia e Brasile, in cui il fuoriclasse sudamericano fu praticamente costretto ad un certo punto a disinteressarsi del pallone per non correre troppi rischi. 



Nel 1971 è poi passato al Varese, ove ha concluso la carriera al termine della stagione, prendendo atto dell’inevitabile avanzata dell’età. Ha perciò deciso di abbracciare la carriera di allenatore, iniziando nel 1974-75 sempre al Milan. Nel 1976 è poi passato alla Juventus, con cui ha vinto una lunga serie di scudetti e trofei, tra cui la Coppa dei Campioni del 1984-85, quella disputata nello stadio Heysel di Bruxelles e terminata con una vera e propria strage di tifosi bianconeri a causa del comportamento dei tifosi del Liverpool. Nel 1987 è invece passato all’Inter, ove è riuscito ancora una volta a vincere lo scudetto e una Coppa UEFA, grazie in particolare all’apporto del trio tedesco formato da Matthaus, Brehme e Klinsmann. Tornato alla Juventus nel 1991, non è più riuscito a ripetersi, iniziando un graduale declino nel corso del quale ha però avuto occasione di allenare anche il Bayern Monaco, vincendo uno scudetto, e la nazionale italiana, condotta durante il mondiale disputato in Corea, che ha visto la nostra selezione uscire ai quarti. Il suo ultimo incarico di rilievo è stato quello sulla panchina dell’Irlanda, da lui portata alla fase finale dell’Europeo dopo ben 24 anni di assenza. 



Il Times lo ha inserito nel 2007 in una lista comprendente i cinquanta migliori tecnici della storia del football, mentre nel 2013 è stata l’emittente ESPN ad includerlo nella classifica dei venti migliori allenatori di ogni epoca. Un anno prima era invece stato adottato dalla Hall of fame del nostro calcio, in qualità di allenatore. Proprio al periodo passato sulla panchina del Bayern Monaco risale uno degli episodi più divertenti in assoluto a lui legati, ovvero l’incredibile conferenza stampa intrattenuta nel mesi di marzo del 1998, quando in un tedesco estremamente improbabile attaccò alcuni giocatori del team bavarese, in particolare Strunz, per la scarsa professionalità. Il video della conferenza stampa fece rapidamente il giro del mondo, trasformandosi in un vero e proprio tormentone, ancora oggi popolarissimo.

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