Manca poco all’inizio della nuova puntata di Ballarò, il talk show di approfondimento politico in onda su Raite e condotto dal giornalista Massimo Giannini. Tra gli ospiti della puntata ci sarà il ministro dei trasporti Graziano Delrio. Per l’occasione, la redazione di Ballarò ha deciso di dare al pubblico la possibilità di fare domande al Ministro che saranno poi lette in diretta. Tantissimi gli utenti che, attraverso la pagina Facebook della trasmissione, stanno ponendo dei quesiti al politico. Tra le domande più gettonate troviamo: “Ministro Del Rio, notizie sulle Provincie? Abolite? Le aree metropolitane che fine hanno fatto? Il 2014 e il 2015 dovevano essere anni cruciali, E’ cambiato qualche cosa?”. E ancora: “Ministro Del Rio, notizie sulle Provincie? Abolite? Le aree metropolitane che fine hanno fatto? Il 2014 e il 2015 dovevano essere anni cruciali, E’ cambiato qualche cosa?”. A queste e ad altre domande risponderà in diretta il Ministro. Cliccate qui per porre i vostri interrogativi.  – Massimo Giannini tornerà questa sera su Rai Tre per un nuovo appuntamento con Ballarò. Dopo il suo editoriale assisteremo alla copertina di Alessandro Poggi, una delle colonne portanti del talk show. Vi ricordiamo che oltre a poter seguire Ballarò su Rai Tre, avete la possibilità di vedere il programma anche in diretta streaming grazie al servizio messo a disposizione da Rai.tv (clicca qui). 



Una grande esclusiva di Ballarò che con un’intervista stasera metterà al centro della trasmissione il processo Vatileaks: sarà infatti presente in puntata Francesca Immacolata Chaouqui, l’indagata ex collaboratrice di Monsignor Balda (anch’esso) indagato per aver passato documenti riservati fuori dal Vaticano. I due infatti erano membri della commissione di studio e indirizzo sull’organizzazione delle strutture economico-amminsitrative del Vaticano. Interessante sarà capire cosa racconterà e sopratutto che argomentazioni porterà avanti, visto che il processo chiamato ormai comunemente Vatileaks 2 è stato spostato al prossimo 7 dicembre su richiesta della donna per preparare al meglio la linea difensiva. In questi ultimi giorni è balzata al centro delle discussioni per presunti legami relazionali con Monsignor Balda dal quale invece la stessa Chaouqui ha preso le distanze rigettando tutto. Dunque è vittima o corvo? Sarà questo il principale ambito di indagine di Massimo Giannini e dei suoi ospiti su un tema che sta legando per la portata di scandalo mondiale, sul quale anche il Papa è tornato ultimamente commentando come non sia sorpreso che ci sia del marcio e degli aspetti poco chiari all’interno dello Stato Vaticano. Clicca qui per il tweet di anticipazioni con l’intervista a Francesca Immacolata Chaouqui.



Una puntata ricchissima di ospiti e temi in campo: torna Ballarò con Massimo Giannini che ha preparato assieme alla sua redazione una trasmissione davvero impregnata di tutte le vicende più urgenti e scottanti i questi ultimi giorni in Italia e nel mondo. Dall’allarme terrorismo, alla difficile situazione dell’immigrazione fino al processo di Vatileaks 2 e al viaggio incredibile di Papa Francesco in Africa (e anche delle sue risposte ai giornalisti nel viaggio di ritorno, come sempre a ruota libera e senza peli sulla lingua). Importanti gli ospiti in studio che renderanno animata la discussione e proveranno anche ad inquadrare il momento storico della nostra politica, dopo un po’ di settimana in cui giustamente le urgenze erano tutte sull’allarme terrorismo. Nell’introduzione ci saranno due importantissime interviste esclusive che Ballarò offre al pubblico di Rai 3 (ricordiamo che andrà in onda in diretta e in prima serata): per prima sarà il turno di Francesca Immacolata Chaouqui, la donna indagata in Vaticano e al centro degli scandali di Vatileaks 2 con le pesanti accuse a cui cercherà di replicare con la sue argomentazioni e la sua difesa che poi presenterà il prossimo 7 dicembre in Tribunale. Ci sarà poi Lilian Thuram, ex calciatore francese della Juventus che negli anni è diventato un simbolo di integrazione e lotta al razzismo. Questi gli altri ospiti in studio invece: Anna Ascani (Pd), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), Sandro Gozi (Sottosegratario Affari Europei), Barbara Lezzi (M5s), Veronica De Romanis (Pd), Federico Rampini (giornalista).



Andiamo ora a vedere quanto accaduto nella scorsa puntata di Ballarò, andata in onda il 24 novembre 2015: la Manovra 2016 e la guerra al terrorismo sono stati i principali argomenti affrontatia a Ballarò. Era il giorno in cui ci sono stati i funerali di Valeria Solesin, a cui ha partecipato anche il Presidente della Repubblica, Mattarella. Il papà di Valeria vuole continuare a credere che il mondo si può cambiare ed è l’unica cosa che si può fare. Prima che iniziasse il dibattito in studio sul tema del terrorismo, il corrispondente da Parigi ha dato un aggiornamento su quello che stava succedendo nelle ultime ore, con la caccia all’uomo che sembrava essere arrivata a una svolta e invece non è così. Intanto a Roubaix, nel nord della Francia, c’è stata una rapina e i banditi hanno tenuto in ostaggio alcune persone in una villetta. Ospite d’eccezione della puntata è stato Corrado Augias. Il suo ultimo libro si intitola ‘Le ultime 18 ore di Gesù’. A lui Massimo Giannini ha voluto chiedere se quella in corso è una guerra di religione, ma Augias crede di no. Alessandro Sallusti de ‘Il Giornale’ ha fatto notare come i terroristi salvino chi sa recitare il Corano, dunque questa secondo lui deve essere considerata come una guerra di religione, anche se poi a combatterla non è tutto l’Islam. L’immigrazione dei clandestini è un problema per i terroristi o è collegata alle stesse organizzazioni, che ne ricavano profitti? Claudio Gatti, giornalista che lavora a New York, ha trovato il bandolo della matassa. Solo nel 2015 il volume di affari generato dall’attività si è calcolato in tre miliardi di euro. I profitti sono utilizzati per attività criminali in loco o vengono inviati ad altri Paesi. Laddove gruppi islamisti controllano il territorio, partecipano anche al business del traffico di esseri umani. Si tratta dunque di una potenziale forma di finanziamento. Matteo Salvini, leader della Lega Nord, fa notare come sia stato adesso anche il Sole 24 Ore a dire ora che l’immigrazione clandestina è un vero e proprio business che finanzia il terrorismo. La Lega lo affermava già da tempo. Tutto questo mentre i prefetti, senza neanche avvisare un sindaco, gli mandano in paese decine di immigrati da ospitare. Il prefetto Mario Morcone la vede in modo diverso, sottolineando come l’Italia debba andare orgogliosa di aver salvato moltissime persone e di aver arricchito il territorio. Salvini non è d’accordo perché dice che ci sono solo persone che girano per le città senza fare nulla. Morcone lo ha accusato di fare politica e cercare consensi sul dolore delle persone. Il leader della Lega sostiene invece che sia impensabile ospitare in alberghi delle persone che dicono di essere venute in quanto profughi e invece non lo sono. Di fatto le prime vittime del terrore sono proprio quelle persone cadute sotto i colpi dell’Isis. Ma non possiamo portare l’Africa in Italia, dice Salvini. Dobbiamo invece andare a risolvere il problema direttamente sul posto. Che ci sia la necessità di rinforzare la sicurezza è indubbio, ha detto anche il prefetto. Di certo nessuno vuole delegittimare la polizia. Anche perché finora il lavoro di queste persone ha funzionato bene, anche per questo in Italia non ci sono stati attentati. Il 6% degli immigrati che Matteo Salvini attacca dicendo che non sono profughi, hanno comunque lo status di rifugiato umanitario, che va rispettato, come la legge prevede. Salvini invece sostiene che le persone che non hanno diritto debbano andare subito a casa. Prima però si dovrà attendere il giudizio previsto, dice il prefetto. Salvini dal canto suo ribatte che non è giusto neanche il fatto che sia l’Italia a pagare tutte queste spese, compresi gli avvocati per i processi. Intanto quattro persone sono state espulse a Bologna perché accusate di complicità con il jihadismo. Il fatto che il terrorismo abbia cambiato obiettivi richiede una strategia nuova. Occorre combattere il terrorismo non con la paura, dice Matteo Ricci del PD, e bisogna intervenire in concreto per evitare che nelle nostre metropoli accada quello che è successo a Parigi e per rispondere con la cultura a questo atteggiamento dei terroristi. Con la paura non si sconfigge il terrorismo. Salvini ha ribadito che la sua non è paura, tant’è vero che ha voluto anche dire che gli fa paura è la gente che nel mondo della politica gira la testa dall’altra parte. Il leader della Lega vuole che si vada a sradicare l’Isis e per farlo servono le maniere forti. Mauro Corona dice dal canto suo che al di là dei soldi che si mettono nella sicurezza è comunque impossibile controllare tutto. Siamo totalmente in balia dei terroristi, perchè colpirci dovunque e in ogni momento è di una facilità sconcertante. Sallusti ha fatto notare che noi il terrorismo lo abbiamo avuto in casa e soprattutto i terroristi sanno che qui in Italia un punto di appoggio riescono sempre a portarlo a casa. Nei fatti non siamo mai completamente contro ed è successo tante volte nella storia. Maurizio Landini ha fatto notare che sono più gli italiani giovani che se ne vanno dall’Italia perché non trovano da lavorare, che non gli stranieri che invece vengono da noi. Il 16 dicembre ci sarà davvero il funerale della Tasi? Probabilmente non in tutti i Comuni, per lo meno in quelli che hanno deliberato tardi, più o meno furbescamente, aumentando le aliquote dopo luglio. Così verrà chiesta la differenza al contribuente. Tutto ciò a meno che non si vada a modificare la legge in Parlamento. Secondo Landini tra le priorità c’è il lavoro, dato che la povertà continua ad aumentare. Invece con la manovra sono stati fatti solo tagli, come quello alla sanità e sono state ridotte solo alcune tassazioni alle imprese, ma sempre sulla base di una logica che sembrerebbe essere più o meno elettorale.