DIMARTEDÌ, DIRETTA STREAMING PUNTATA 1 DICEMBRE 2015 – Va in onda questa sera su La7 un nuovo appuntamento con Dimartedì, il programma condotto da Giovanni Floris. Il talk show si aprirà come sempre con la copertina curata dal comico Maurizio Crozza, ma saranno serisssimi i temi trattati durante la puntata. Ci sarà per esempio un inchiesta di Filomena Leone per spiegart quanto costa cambiare casa. Vi ricordiamo che oltre a poter seguire DiMartedì su La7, potrete vedere il programma anche in diretta streaming sul sito dell’emittente tv di Urbano Cairo, cliccando qui. DIMARTEDÌ, ANTICIPAZIONI E OSPITI PUNTATA 1 DICEMBRE 2015: IL SERVIZIO DI FILOMENA LEONE – Come al solito l’acuta trasmissione di La7 diMartedì con la guida di Giovanni Floris andrà a dibattere di argomenti molto interessanti. In questa puntata sarà molto interessante seguire il lavoro di Filomena Leone, che parlerà dei costi quando si cambia casa. Soprattutto quando si va a vivere in affitto i costi sono esorbitanti perchè il primo mese si dovranno pagare ben quattro mensalità, due di anticipo, una per il mese entrante e una più iva all’agenzia. Non sono esenti invece da altre spese importanti gli acquirenti di un immobile. In tutto questo vanno aggiunte delle cose strettamente necessarie che in caso si posseggano soprattutto dei mobili non può essere fatto a mano, ma fa lievitare i costi con l’assunzione di una ditta preposta per questo. Ad aggiungersi poi ci si mettono le volture delle varie bollette e con l’arrivo dei primi pagamenti bisognerà davvero fare dei sacrifici. Ne parlano accuratamente a diMartedì dando spunti davvero interessanti. Per il tweet clicca qui.

Torna l’appuntamento con l’approfondimento politico di La7 condotto da Giovanni Floris: diMartedì ritorna questa sera alle 21.15 per una nuova puntata con molti ospiti come sempre e tutti i temi della settimana analizzati da servizi, discussioni in studio e reportage esclusivi. Nella puntata di oggi, come riporta il sito della trasmissione, sarà l’occasione di affrontare le scelte di politica estera e interna del governo Renzi, con lo stato di salute dell’esecutivo in vista delle prossime scelte future, ma anche lotta al terrorismo e alla corruzione. Situazione economica del Paese, rischio su fisco e pensioni ma anche il pericolo di scontro internazionale con Isis, Turchia e Russia in primo piano: tutto questo nella puntata di oggi dove saranno presenti, tra gli altri, il magistrato nonché procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Grattieri, e il deputato del Partito Democratico, nonché ex Segretario Pd e ora membro della minoranza del partito, spesso in disaccordo con le scelte di Renzi. Come sempre altri ospiti verranno svelati nel corso della giornata, e poi ci sarà l’immancabile apertura con la copertina satirica di Maurizio Crozza.



Andiamo ora a vedere invece quanto è accaduto nella scorsa puntata andata in onda martedì 24 novembre 2015, con tuti i temi e gli ospiti che hanno affrontato le domande di Giovanni Floris: a DiMartedì si è voluto commentare i fatti di questi giorni e si è iniziato proprio da quello che è accaduto quel martedì. A Roubaix, al confine tra Francia e Belgio, una famiglia sarebbe stata presa in ostaggio da due uomini armati in una villetta. La foto che ha fatto il giro del mondo mostra una pompa di benzina. Si sarebbe trattato di una rapina finita male. La puntata si è aperta con la copertina satirina di Maurizio Crozza, il quale ha parlato di politica, ha vestito di nuovo i panni di Matteo Renzi e si è soffermato anche su Froza Italia e sul crollo di Berlusconi, che ormai, ha detto il comico, servirebbe solo a presentare libri di Bruno Vespa. Era presente in studio anche Gianluigi Nuzzi, accusato insieme a Fittipaldi di aver violato i segreti fondamentali del Vaticano. Nuzzi però crede che come venivano gestiti i soldi del Vaticano non sono dei segreti di Stato ma il comportamento di una casta che andava smascherato. Mtanius Hadad ed Edward Luttwak si sono confrontati in diretta. Hadad ha spiegato che si dovrebbe parlare di sottomissione degli americani ai dollari dell’Arabia Saudita e non al contrario come pensa invece Luttwak. Quest’ultimo ha replicato invitando a guardare alla situazione globale e non ai fenomeni locali. Il problema globale è che ci vuole un nuovo regime. Ci sono in Francia diversi genitori che vogliono far crescere i loro bambini abbandonando l’Islam e questo non va dimenticato. Andrea Scazzola è andato a Milano a parlare con alcune persone. Una signora ha mostrato come nel cortile del suo palazzo ci sia un centro islamico. Corrado Formigli ricorda che l’Isis è stato per molto tempo un falso nemico. Hassad è un grande nemico dell’Isis. I Turchi colpiscono i Russi, che sono nemici sia di Hassad che dei Turchi. Famiglie saudite finanziano l’Isis e in questo gioco di specchi si innesta lo Stato Islamico, mettendo in evidenza le contraddizioni dell’Occidente. Anche le morti dovute ai bombardamenti degli occidentali non andrà che a favore dell’Isis, che potrà additarci come quegli occidentali che fanno morire i bambini. Nuzzi afferma che la violenza peggiore di fronte alla quale ci stiamo trovando è quella che minaccia la nostra vita comune. La paura taglia questa nostra sicurezza. I bambini chiedono spiegazioni. I terroristi invece hanno una concezione totalmente diversa. Si tratta di persone che violentano il Corano e si immolano sostenendo che la morte sia ambita e sia per gli eletti. Hadad accusa gli occidentali di aver aiutato la Turchia a tornare dalla democrazia allo stato di dittatura. Alan Friedman non ha apprezzato i toni di Luttwak, al quale ha voluto ricordare che il 99% dei musulmani è onesto. Inoltre Hadad secondo lui non ha torto quando dice che Luttwak e i suoi repubblicani hanno appoggiato l’invasione. Intanto noi italiani dobbiamo difenderci dal terrorismo. Siamo in grado? Un’inviata è andata a capire quali sono le attrezzature in possesso della Polizia di Stato. Abbiamo visto così come i giubbotti antiproiettile siano ormai scaduti e le automobili sono molto vecchie. Per sparare i poliziotti ricevono solo un giorno di insegnamento. Corrado Formigli di che che c’è molto da preoccuparsi perché in fondo ci troviamo di fronte a due guerre. L’Isis sembra arretrare, ma pare che quell’arretramento sia quasi una trappola, perché ci sta portando su quel campo, perché vuole che noi scendiamo in campo contro di loro. In pratica noi stiamo colpendo il cancro, ma le metastasi sono già in giro e sono dentro le nostre città. Nuzzi è stato intervistato da Giovanni Floris e si è lamentato del fatto che nel processo a cui il Vaticano lo sta sottoponendo non gli è stato concesso neanche di scegliere un avvocato, mentre ha dovuto accontentarsi di quello di ufficio. Il codice di procedura risale al 1913 e la giustizia è molto veloce. Nuzzi però preferirebbe che andasse più lentamente e che fosse finalizzata ad accertare la verità. Nel suo libro Nuzzi ha raccontato anche dei reati importanti, ma non gli risulta, dice, che abbiano fatto delle inchieste su questo. Ad esempio sono stati effettuati dei furti nei magazzini del Vaticano, così come hanno violato le casseforti e portato via documenti segreti. Il giornalista ora rischia teoricamente otto anni di carcere e se ci sarà la condanna il Vaticano potrà chiedere alla giustizia italiana di far scontare la pena. L’Italia non dovrebbe accettare di far scontare tale pena a un giornalista che ha solo fatto il proprio lavoro. Questo però è quel che dice il buonsenso, sottolinea Nuzzi, ma non sempre questo buonsenso prevale. Certo se in Vaticano sarà condannato ma per il reato di diritto di informazione ritiene che questa sarebbe una cosa abnorme. Papa Francesco ha dato una mano enorme alle riforme, ma qualcosa è cambiato davvero in Vaticano? Nuzzi dice che occorre essere corretti e dare il tempo perché questo cambiamento sia efficace. Ieri avveniva il riciclaggio di denaro, oggi ci sono ancora dei casi, però c’è una sinergia tra la magistratura vaticana e quella italiana. Bassolino è stato intervistato da Floris e si è detto non troppo certo che dietro la Serracchiani vi sia Matteo Renzi. Il non controllo del territorio sarebbe secondo Bassolino un problema di Renzi e del Partito Democratico in tutta Italia. Tra l’altro egli ha conquistato il partito grazie alle primarie e anche Bassolino lo ha sostenuto e tuttora lo sostiene. Renzi in Campania sta gestendo una patata bollente che è il caso De Luca. La sua essenza però era la rottamazione. A Napoli, secondo Bassolino, le primarie serviranno al PD ad arrivare perlomeno al ballottaggio. Questo perché al momento il partito è solamente quarto.



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