Il primo ospite della puntata del 13 dicembre 2015 di Che tempo che fa è stato il cantante Marco Mengoni. Egli ha cantato ‘Ti voglio bene veramente’ dall’album ‘Le cose che non ho’. Mengoni si è anche commosso ed è felicissimo di come stia andando questo nuovo disco. Si parla di milioni di visualizzazioni del brano, eppure il cantante definisce il suo stato d’animo emotivamente precario. Ora non vede l’ora di iniziare il suo tour. ‘Le cose che non ho’ è una sorta di playlist in divenire e nel realizzarlo il cantante dice di non aver seguito alcun criterio. All’interno si trovano dunque diverse sfaccettature della sua musica. Mengoni ha studiato all’Istituto d’Arte e gli piaceva molto, ma il suo unico problema era quello di non riuscire a disegnare bene le mani. Fazio gli ha chiesto allora di provarci in diretta. Vincenzo Salemme è venuto a presentare il suo spettacolo ‘Sogni e bisogni’, un po’ particolare, come lo ha definito Fabio Fazio, una sorta di sdoppiamento tra apollineo e dionisiaco. Salemme ha voluto semplificare e ha voluto definire ‘tronchetto della felicità’ quel dionisiaco che non si può nominare. Salemme ha detto di aver passato cinque anni di analisi, di aver cambiato cinque psicanalisti e di essere stato lui a far impazzire loro. Riguardo allo spettacolo, Fazio ha voluto chiedergli quali metodi ha adoperato per diventare un tutt’uno con la sua parte. Ma come ha fatto dunque a diventare tronchetto? Salemme ha tranquillizzato sul fatto che non c’è nessun costume e che lo spettacolo è castissimo, fatto anche per bambini e famiglie e in cui si ride molto. Salemme ha detto di trovarsi benissimo a Milano, che gli piace moltissimo la cotoletta, anche se il caffè ovviamente non è uguale a quello di Napoli. Lattore ha voluto anche smentire anche qualche luogo comune sui napoletani. Ospite d’eccezione di questa puntata è stato Richard Gere, che ha raccontato di essere arrivato a Milano direttamente da Bangalore, in India, dove è andato a vedere il Dalai Lama. Lì era andato in occasione di un evento particolare in cui anche lui ha avuto modo di parlare. La felicità si può trovare in modi diversi, ciascuno dentro di sè, però anche i cattivi possono redimersi, ha detto Gere. Fazio ha mostrato all’attore due foto, quella del Dalai Lama e quella di Papa Francesco e Richard Gere ha invitato i telespettatori a guardare la loro gioia. Il Dalai Lama lo conosce ormai da 35 anni e la sua sensazione è che abbia molte cose in comune con il Pontefice e per questo vorrebbe che si incontrassero. Intanto, il 23 dicembre uscirà in Italia il nuovo film di Gere, ‘Fanny’. Sarete stanchi di vedermi’ ha detto scherzando l’attore. Il periodo di Natale è uno dei migliori per andare al cinema e questo film secondo Fazio è davvero sorprendente, un film teatrale, di quelli che si definiscono ‘d’attore’. Al centro c’è il tema della fragilità di ognuno di noi, che ci rende vittime e deboli. Il protagonista non solo è debole e fragile, ma ha bisogno di essere amato e per questo tenta di ricostruire la famiglia che non ha attraverso quella di una coppia di suoi amici. I due muoiono, sopravvive solo la figlia, e per tutta la vita lui cercherà di costruire tutto intorno a quella bambina. Il film inizia come se fosse tranquillissimo, poi diventa una sorta di thriller e pian piano ci si rende conto che la novità del film è proprio la sorpresa. In gergo una pellicola di questo tipo si chiama ‘dramma psicologico’. Si tratta di un film assolutorio, che fa capire che alla fine non è colpa mai di nessuno e che ha a che fare con una sorta di dipendenza, come si vede nella prima scena. Il protagonista non ha un passato nè una famiglia, così come non ha una vita normale come la maggior parte di noi. Non si da dove vengano i suoi soldi e ha passato cinque anni della sua vita in una camera d’albergo. La mattina non si alza per andare a lavorare e noi lo conosciamo nel punto più basso della sua vita. Tutti stiamo cercando il nostro posto nell’Universo, doc’è la nostra casa, la casa profonda che c’è in noi, perché noi siamo preziosi per gli altri. In Italia vengono i profughi, è un momento in cui la gente cerca un posto in cui stare sicura. Il regista del film si chiama Andrew Renzi e Fazio non ha resistito a fare una gag mettendo in mezzo il Presidente del Consiglio. La puntata si è chiusa con il consueto intervento di Luciana Littizzetto. La comica innanzitutto ha voluto commentare il fatto che Gere ha una nuova fidanzata, perché gli uomini più invecchiano e più piacciono, mentre le donne diventano invisibili, chissà perché! Poi la Littizzetto si è divertita a commentare l’abito di Daniela Santanché, molto da Lega Nord. Lei ha detto che le è costato appena 300 euro e che è un’opera di un giovane stilista. Ma è stata lei a pagare o lo stilista per farglielo indossare? Ma se per un’opera di Verdi si è vestita così, per un’opera di Rossini come si sarebbe vestita, da lampone? La moglie di Del Rio invece ha messo l’abito da sera e sopra il piumino. Del resto facevano sei gradi, c’era la neve e bisognava coprirsi. A proposito di look, la Littizzetto ha voluto spendere qualche parola anche per Matteo Renzi all’incontro con il Presidente delle Filippine. Fazio ha detto che quello è un abbigliamento giovanile. Ma si vedono anche i calzini azzurri, tipo calciatore del Napoli, ha aggiunto la Littizzetto! L’unico taglio che è riuscito a fare Renzi, insomma, è stato quello dei suoi pantaloni. Ma in questa settimana colma di eventi c’è stato anche il Giubileo della Misericordia. La piazza era gremita, con molti fedeli e la polizia in assetto di guerra, una cosa un po’ strana per parlare di pace. Si era pensato di organizzare il tutto nel salotto di Bertone, ma poi hanno visto che era un po’ grande e così hanno optato per la Piazza.
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