Iris manderà in onda alle 21:00, dunque tra pochissimo il film grande classico drammatico “Un tranquillo week end di paura”, con Jon Voight, Burt Reynolds, Ned Beatty e Ronny Cox. Quattro amici di infanzia decidono di intraprendere un’avventura su canoa. Ed Gentry è un tipo mite ed è in grado di adattarsi ad ogni situazione. Lewis è più avventuroso ed è convinto che un arco da caccia nero, che porta sempre con sé, lo aiuterà a sopravvivere nella natura selvaggia. Drew Ballinger è amante della musica e della giustizia mentre Bobby Trippe è il classico statunitense ottuso ma non cattivo. Quella che sembra una tranquilla gita fra amici si tramuterà presto in qualcosa di diverso: da leggenda la colonna sonora con il banjo che ha terrorizzato due o tre generazioni. Dopo alcune rapide gli amici raggiungono un luogo in cui si imbatteranno in due cacciatori dall’aria minacciosa. I quattro amici dovranno lottare per rimanere in vita. Vi ricordiamo che il bel film è disponibile in diretta streaming video con il servizio gratuito del portale Mediaset, nella pagina dedicata ad Iris, cliccando semplicemente qui. Ecco invece il trailer in lingua originale.
Andiamo a scoprire alcune notizie interessanti sul film in onda stasera su Iris alle ore 21.00, Un tranquillo weekend di paura. Il fiume Cahulawassee, lungo il cui corso si svolge gran parte dell’azione, è immaginario; le riprese sono state fatte sul fiume Chattooga, in Georgia. Il film, nonostante lo scalpore suscitato, venne candidato a tre premi Oscar tra cui Miglior film del 1973 e a vari Golden Globe. La pellicola è tratta dal romanzo Dove Porta il fiume di James Dickey, il titolo originale è Deliverance. Oltre al famoso tema del film, ci sono altri passaggi musicali sparsi lungo la pellicola, alcuni suonati con un sintetizzatore.
Un tranquillo weekend di paura, in onda stasera su Iris alle 21.00, è un film del 1972, diretto da John Boorman. La pellicola ebbe a suo tempo una grande eco sui mass-media a causa delle caratteristiche che lo ponevano in una categoria a sé stante dei pur numerosi film drammatici dell’inizio anni settanta, trattanti temi inusuali e poco ortodossi. Tra i motivi del clamore suscitato, vi era Burt Reynolds, all’apice della sua fama, della sua carriera e della sua forma fisica. All’epoca divenuto simbolo come pochi altri dell’attore virile, non aveva adottato ancora nel suo look i baffi neri che in seguito lascerà crescere. Un altro tema, ben più scabroso, riguarda l’episodio dello stupro di Ned Beatty che per quanto appena accennato nelle immagini, rappresenta la prima volta in cui un film con grande seguito di pubblico fa mostra di un episodio di violenza carnale, per di più di natura omosessuale.
Come la gran parte dei film appartenenti a questo genere l’ambientazione è proprio quella di un tetro e pauroso bosco. Quattro amici decidono di trascorrere un week end per così dire “diverso” e quindi organizzano una gita fuori porta in un bosco. I quattro amici iniziano ad organizzarsi e ciascuno di loro porterà con se un oggetto, il tutto chiaramente in base alla propria personalità; il regista così mette lo spettatore in condizione di capire il carattere di ciascun personaggio, cercando anche di lasciar immaginare cosa potrà accadere loro. Tra di loro c’è chi decide ad esempio di partire con un arco per cacciare e chi invece decide solamente di portarsi una chitarra. Essenziale nel film la figura del benzinaio che spiega ai quattro dove andare e fornisce ulteriori dettagli. Il benzinaio si offre anche di mettere da parte la loro auto affinché i quattro possano raggiungere il bosco in barca, attraversando il fiume. La gita sembra andare bene, infatti la prima notte i quattro amici la trascorrono tranquillamente. E’ al mattino però che insorgono i primi problemi. Due individui alquanto sospetti si appostano davanti le loro tende ed iniziano a discutere in strano modo. I quattro amici vengono picchiati in maniera crudele da questi individui, ma ancora il mistero prosegue perché loro non sanno chi sono i due aggressori. Da qui in poi i ragazzi tenteranno tutte le maniere possibili e immaginabili per riuscire a portare a casa la pelle, tuffandosi ad esempio nel fiume, sparandogli o colpendoli con le frecce dell’arco, ma presto si accorgeranno che l’unica soluzione è scappare. Riusciranno ad arrivare all’automobile dove chiederanno aiuto a persone già viste nei giorni precedenti. I quattro verranno poi portati al pronto soccorso e curati, ma la paura gli farà compagnia anche nelle notti a venire.