Ieri sera, venerdì 18 dicembre 2015, Rai 1 ha trasmesso la seconda di due serate de Il mondo a 45 giri, che ha raccontato la storia della RCA italiana. Ecco come è andata: Rita Pavone ha raccontato di aver inciso con RCA il suo primo disco. Del resto era sempre stata fanatica della musica americana e per questo volle incidere proprio con loro dopo aver vinto ad Ariccia il Festival degli Sconosciuti. Anche Gino Paoli incise con RCA e il suo primo brano fu ‘Basta chiudere gli occhi’. Paoli ha raccontato anche di quando fece da talent scout a Lucio Dalla. Riccarco Cocciante è stato intervistato da Luca Barbarossa che gli ha subito riconosciuto il fatto di avergli permesso di partecipare alla sua tournée e di averlo così avvicinato a quel mondo. Cocciante riesce a ipnotizzare il pubblico quando canta e in effetti ammette che in lui c’è una sorta di stato di trance e cerca di dare al pubblico tutto quello che ha. Nello stesso periodo in cui emerse Cocciante vennero fuori anche Venditti, De Gregori, tutti personaggi che si ponevano in netta contrapposizione rispetto al mondo di prima. Un’altra persona fuori dal coro fu Rino Gaetano, una persona travagliata dentro ma che ci ha lasciato grandi cose. Cocciante lo ha voluto ricordare, ma prima di tutto ci ha tenuto a ringraziare Ennio Melis, il fondatore della RCA, a cui si deve riconoscere l’aver avuto il coraggio di cambiare rispetto alle tendenze di allora.
Marco Morandi è venuto a cantare alcuni brani di Rino Gaetano e ha raccontato di aver fatto intitolare al cantante anche la via di casa sua. Marco si è appassionato al cantautore dopo che suo padre portò a casa una compilation edita proprio da RCA e oggi gli piace portare in giro questa musica. Barbarossa ha poi mandato in onda un super 8 inedito di Gianni Morandi militare. Marco ha raccontato di aver fatto il servizio civile. Ma come si sopravvive al fatto di essere il figlio di Gianni Morandi? Gianni è talmente onnipresente nella vita di tutti! Marco ha ammesso di sentirsi davvero tranquillo e da solo soltanto quando sta in bagno. Con Morandi è cresciuta Rita Pavone, che è stata chiamata a parlarne da Barbarossa. Rita ha ricordato di quando fece i provini alla RCA e portò una serie di canzoni differenti che fin da subito le permisero di spaziare tra più generi musicali. Marco Morandi ha poi imbracciato la chitarra e ha cantato alcuni brani di suo padre, in un medley molto originale per il modo in cui ha accostato le diverse canzoni giocando con le parole. Rita sapeva come far scatenare i giovanissimi, ma poi aveva anche le canzoni di diverso genere. Tutti i suoi brani però dovevano essere scatenati, perché la via di mezzo non le è mai piaciuta. Questa sera ha cantato ‘Fortissimo’, accompagnata dalla band. La canzone era la sigla di coda di ‘Studio 1’ e le colonne sonore ebbero uno spazio molto importante in RCA, tanto che fu creata una sezione apposita. Walter Veltroni è andato a intervistare Ennio Morricone, che ha spiegato perché decise di utilizzare lo scacciapensieri nel film western di Sergio Leone. Con il regista idearono la colonna sonora di ‘C’era una volta il West’. Fiorella Mannoia è salita sul palco per cantare ‘I treni a vapore’, brano che fu scritto da Ivano Fossati. Era il 1988 quando la Mannoia era a Sanremo con questo brano. Per Fossati la cantante diventò subito la sua preferita e tra i due si instaurò presto un rapporto di amicizia e di affinità. Il suo modo di scrivere, ha detto la Mannoia, si adatta alla sua vocalità ed è come un abito che le calza alla perfezione. Mimma Gasperi ha fatto notare che la RCA ha permesso di creare grandi talenti. Oggi vedendo quell’edificio abbandonato si prova tristezza. Anche la Mannoia ha detto che il più grande patrimonio della nostra musica o è nato o è per lo meno passato da quegli studi, che erano all’avanguardia per quei tempi. Qualcuno avrebbe dovuto intervenire per mantenere un patrimonio così e i tanti artisti che ci sono oggi avrebbero potuto respirare quell’aria. Eppure al chilometro 12 della Tiburtina gli studi della RCA oggi si presentano in stato di abbandono e neanche un museo ne è stato fatto, ha detto la Gasperi. In quelle sale di registrazione sono passati tanti artisti. La mitica sala A, ad esempio, oggi ospita un negozio di abbigliamento. Quell’involucro è ancora spazioso come allora, ma completamente anonimo.
Al suo interno sono rimasti chiusi musica e ricordi. Subito dopo questo servizio è stata la volta di Shel Shapiro, che ha cantato ‘È la pioggia che va’. Il cantante ha ricordato dei Rokes, degli anni ’60 e della sua tournée con Lucio Dalla, indimenticabile. Una curiosità che si è voluta sottolineare subito è che Shapiro è stato produttore sia di Luca Barbarossa che di Gloria Guida. Rita Pavone è tornata poi sul palco e ha raccontato di quando presso la sede della RCA di Nashville ha avuto la fortuna di incontrare il grande Elvis Presley. Dopo un piccolo omaggio di Rita proprio ad Elvis, è arrivato Paolo Jannacci, altro figlio d’arte, che ha detto di voler suonare e cantare le canzoni di suo padre per continuare a farle vivere. Del resto Paolo è molto bravo e anche ironico quando canta, come abbiamo potuto vedere e ascoltare nella sua interpretazione di ‘Vengo anch’io (no tu no)’. La puntata si è chiusa con Luca Barbarossa che ha cantato ‘Natale’ di Francesco De Gregori.
Replica Il mondo a 45 giri, seconda serata 18 dicembre 2015: come vederla in video streaming – È possibile vedere o rivedere la seconda serata di Il mondo a 45 giri, andata in onda ieri 18 dicembre 2015 grazie al servizio di video streaming sul web offerto da Rai.tv, cliccando qui.