Nella puntata di venerdì 18 dicembre della trasmissione Voyager – Ai confini della conoscenza condotta da Roberto Giacobbo su Rai Due, si è parlato della città di Torino, delle sue bellezze, dei suoi tanti primati, dei suoi misteri e sulle presunte ambiguità magiche. Ecco il riassunto. Il conduttore apre la puntata facendo presente che ci sia una leggenda secondo la quale la città di Torino sarebbe stata fondata nell’epoca dell’antico Egitto e che a fondarla sia stato un principe egiziano. Tuttavia viene sottolineato come gli studiosi negli anni non siano riusciti a trovare conferme storiche della leggenda per cui essa è rimasta tale. Giacobbo quindi si dirige verso la cosiddetta Grande Madre, un tempio che presenta sulla facciata una statua che secondo delle antiche leggende indicherebbe il punto esatto dove è stato nascosto il Santo Graal. Parlando con una studiosa, si appura che fino ad ora non ci sono riscontri neppure rispetto a questa vicenda. A questo punto Giacobbo si dirige in uno dei punti di maggior interesse della città di Torino ed ossia il Museo Egizio che è stato il primo al mondo ad essere esclusivamente dedicato all’antico Egitto ed è il secondo per importanza e numero di reperti dietro a quello de Il Cairo per ovvi motivi. Pensate che attualmente il Museo Egizio di Torino può mostrare ai propri visitatori soltanto il 10% dei tutti i reperti che ha e che tra non molto verrà aperta una nuova area grazie alla quale sarà possibile aumentare l’offerta espositiva. Uno dei responsabili del museo racconta come al suo interno ci siano conservati oltre mille papiri che hanno permesso di conoscere tantissime cose sull’antico Egitto ed in particolare c’è un raro papiro nel quale è stata riportata la più antica testimonianza di uno sciopero. Si entra nella zona del museo in cui vengono effettuati i restauri e nello specifico viene mostrato il lavoro che si sta facendo per recuperare una mummia facendo vedere come essa si presenta al suo interno. Viene sottolineato come il Museo Egizio sia nato dopo che Ernesto Schiapparelli riuscì a convincere nei primi anni del Novecento il Re Vittorio Emanuele a dargli mandato per una spedizione (Campagna Archeologa Italiana) che venne caratterizzata da ben 12 campagne di scavi dai quali vennero portati in Italia un incredibile numero di reperti archeologi tra cui due tombe completamente intatte di personaggi piuttosto importanti. Gli scavi avvennero nei lati della possente Piramide di Cheope. Viene quindi mandato in onda un vecchio servizio del 2003 di Voyager dove si vede un giovanissimo Roberto Giacobbo, alle prese con la scalata della Piramide di Cheope. Si ritorna nel museo egizio di Torino per mostrare quello che è un vero e propri libro dei morti, concettualmente simile a quello del film La mummia, ma che in realtà si tratta di un rotolo nel quale viene spiegato ai vivi come comportarsi una volta che si è arrivati nel mondo dei morti. Una studiosa mostra uno dei racconti in esso riportato e nello specifico che per poter esser accolto in questo mondo, ogni persona si trova a dover pesare il proprio cuore su una bilancia in cui è presenta la piuma che è il simbolo della dea della saggezza. Insomma, hanno accesso al mondo dei morti soltanto quanti in vita si sono comportati bene. Lasciamo il museo egizio per dirigerci al Parco del Valentino e di conseguenza al Castello del Valentino dove è presente la Fontana dei fiumi in quanto messa proprio a metà tra i due fiumi di Torino che sono il Dora ed il Po. Il Castello del Valentino è patrimonio dell’Unesco e Giacobbo mostra come proprio davanti ad esso ci fosse il punto di partenza di un Gran Premio su tracciato cittadino, il primo al mondo, che è andato in scena tra il 1935 ed il 1955. L’ultima gara vide tantissimi campioni parteciparvi come Alberto Ascari e Tazio Nuvolari. Viene ricordato come Torino è stata la prima capitale del Regno d’Italia e che verso la fine dell’Ottocento è stata tra le prime nel lanciarsi nel campo dell’industria ed in particolare quella automobilistica. Si passa a parlare della Torino sotterranea ed in particolare viene mostrato come non solo ci siano dei sotterraneo sotto le chiese ma anche dei cunicoli utilizzati dai soldati nel corso del settecento e verso la periferia torinese tantissimi rifugi utilizzati nel corso della seconda guerra mondiale per difendersi dai bombardamenti. Inoltre, si parla di come a Torino siano state effettuate le prime prove per la televisione italiana e quindi Giacobbo va nella Mole Antonelliana che come lui stesso ricorda inizialmente doveva essere una chiesa israelita ma l’architetto Antonelli ne stravolse il progetto facendolo diventare il simbolo di Torino. Viene ricordato come la Mole sia caduta in parte in due occasioni ed ossia nel 1904 e nel 1953. Al suo interno c’è un grandissimo museo del cinema ma Giacobbo si spinge molto in altro mostrandoci la struttura della parte interna e soprattutto l’incredibile panorama di Torino che si può vedere. La Torre è alta ben 167 metri e Giacobbo arriva fino ai 130 metri mentre i visitatori al massimo possono arrivare agli 85 metri. Giacobbo quindi parla dei misteri magici di Torino e di come essa faccia parte del triangolo di magia bianca con le città di Lione e Praga e di quello di Magia Nera con San Francisco e Londra. Vengono mostrate alcune zone della città come piazza Statuto, il monumento dei caduti per il traforo del Frejus. Inoltre si parla della tragedia che colpì il Grande Torino con l’aereo che andò a sfracellarsi a Superga. Infine, si parla della presenza dei Templari a Torino, della sacra Sindone e della storia di Romeo e Giulietta. Si chiude parlando di un sensitivo e veggente vissuto a Torino nel corso della Novecento, Gustavo Afolfo Rol che è stato incontrato dagli uomini più potenti dello scorso secolo come Kennedy, Mussolini, Hitler e tanti altri.



Replica Voyager – Ai confini della conoscenza, puntata 18 dicembre 2015: come vederla in video streaming – È possibile vedere o rivedere la puntata di Voyager – Ai confini della conoscenza grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.

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