Ieri è andato in onda su Rai Tre l’ultimo appuntamento del 2015 con Report. Prima di cominciare, Milena Gabianelli ha voluto fare il punto su quanto accaduto dopo la puntata della scorsa settimana. Si è scatenato per la prima volta in Italia quello che di solito fanno le grandi corporation del tabacco contro i programmi televisivi. Prima che iniziasse la trasmissione, sui social Eni pubblicava ‘Quello che Report non vi racconterà’. Quando la redazione ha poi contattato l’ufficio stampa di Eni, ha ricevuto come risposta una totale assenza di disponibilità a rilasciare un’intervista. La società dunque si sottrae al confronto. La puntata di oggi è stata dedicata invece a ‘Come è andata a finire’ su tanti argomenti trattati nel corso di questi anni. Per prima cosa ecco il ponte sullo Stretto di Messina, che sembrava essere stato accantonato, ma ora Renzi lo ha ritirato fuori. Qualcuno ha letto interamente il progetto? Il professor Di Maio controllava gli studi come membro dell’alta sorveglianza di FS e individuò un errore che indicava la completa mancanza di un controllo dei risultati. Il Ponte sarebbe dovuto servire principalmente a far passare i treni, quando il traffico ferroviario per la Sicilia già al momento dell’ideazione del progetto era in crisi da tanti anni. Il sindaco di Messina non accetta che da anni si parli del ponte, che nel nord ci siano le ferrovie ad alta velocità e che in Sicilia tutto questo non esista. Tra l’altro i binari della rete siciliana non permettono il transito dei treni ad alta velocità. Si tratta infatti di reti con binario unico. Gli stessi treni hanno sagome incompatibili con la maggior parte delle gallerie siciliane. Pi c’è il caso Montepaschi, che era stato trattato nel 2013, quando morì David Rossi. Ora si è chiesta una riapertura del caso perché, come ben sanno i medici legali, i corpi possono parlare. Antonella Tognazi ha chiesto una perizia sulla calligrafia del marito in merito alla lettera che l’uomo ha lasciato e il risultato è stato fondamentale per la riapertura delle indagini. In quattro anni i piccoli azionisti hanno aderito con investimenti di capitale, ingannati dai bilanci falsati della banca e così hanno perso gran parte dei loro soldi. Allo stesso tempo molti lavoratori sono usciti dalla banca stessa, che ha perso dieci miliardi di euro. Eppure solo ora, con tre anni di ritardo, la Consob ha dichiarato che quei bilanci erano falsi. I dati li aveva però a disposizione già da molto tempo. Solo a fine 2014 era arrivato il comunicato della Consob che sconsigliava le banche di offrire ai clienti prodotti finanziari ad elevata complessità. Tra questi però non ci sono le obbligazioni subordinate, che risultano non essere sempre e comunque sconsigliate. Insomma in giro oggi ci sono moltissime persone rovinate, eppure Vegas, responsabile di tutto questo, oggi continua a fare il presidente della Consob. Nel 1998 Report si era occupato del business che ruota intorno al caro estinto. Solo uno ne era stato trovato che emetteva fatture regolari. Nel servizio del 1998 avevamo visto come alcuni ospedali diano in appalto esclusivo ad alcune ditte il servizio mortuario. Chi è fuori da questo giro si sente esasperato. Le agenzie funebri di Roma sono ad esempio ben 600 e così si scatena la caccia al morto. Alcune agenzie pare siano addirittura abusive e illegali. Andrea Poletti di ‘Onoranze funebri Cattolica 2000’ dice che servirebbe una regolamentazione del settore. Davide Barillari, consigliere del M5S alla Regione Lazio ha confermato che esiste una sorta di monopolio nel settore. Il fatto che la ASL di Roma non faccia gli appalti può creare danni alle agenzie che rimangono fuori e in effetti il direttore generale lo ammette. Intanto Zingaretti ha preferito non concedere interviste, anche se una proposta di legge ancora da discutere dovrebbe indurre in futuro gli ospedali a internalizzare il servizio funerario. Giuseppe Salomone, proprietario di una ditta di onoranze funebri, è stato l’unico a mostrare alle telecamere le fatture emesse per i suoi servizi. Eppure la sua onestà l’ha pagata e negli anni ha subito ben tre attentati. La criminalità ha interesse nel mondo delle pompe funebri a tagliare fuori le ditte che lavorano onestamente, facendo fare strada a quelle che non hanno i requisiti di legge. Intanto nei cimiteri di Napoli si esuma dopo cinque anni e le inumazioni non sono mai a profondità regolare. Il problema è che non ci sono porti. Intanto ci sono sette dipendenti comunali per 12 cimiteri e qua e là ci sono lavoratori estranei non pagati, che prendono magari qualche mancia dalle famiglie dei defunti. La cosa assurda è che nel 2015 ancora ci si deve muovere in questo modo. Di mance vivevano 20 anni fa i seppellitori abusivi e il signor Pasquale ha voluto lasciare la sua testimonianza in merito a questo. Egli si occupava di dare una mano ai dipendenti comunali. Oggi gli ex seppellitori abusivi sono riuniti in cooperative e senza di loro i cimiteri dovrebbero chiudere. Al mese riescono a guadagnare una media di 500 euro, che corrisponde all’ammontare delle mance. Oggi il comune ha deciso di affidare in appalto tutte le operazioni cimiteriali e questi lavoratori che per anni hanno salvato i cimiteri, rischiano di essere estromessi. Intanto con lo sviluppo della cremazione queste operazioni si stanno anche riducendo e le ceneri si possono portare anche a casa. Per quanto riguarda Anas, infine, i dirigenti dicevano che non c’era nessun giro di mazzette, ma con il cambio di presidente è saltato fuori ben altro e dopo le dimissioni di Ciucci, altre 10 persone sono state arrestate. Replica
Report, puntata 20 dicembre 2015: come vederla in video streaming – È possibile vedere o rivedere la puntata di Report andata in onda ieri grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.