Marco Masini, ospite stasera a Matera per l’evento di Rai 1 L’anno che verrà, nasce nel 1964 a Firenze e fin da giovane iniziò a muovere i primi passi nell’ambito musicale: il debutto avvenne grazie ad una band che fondò al liceo, ovvero la Errata Corrige, che però non ottenne un grande successo. Il cantautore scrisse diversi pezzi e li interpretò, riuscendo a farsi conosce, ma molte case discografiche non accettarono queste sue canzoni: dopo diversi anni di gavetta, Masini partecipa al Festival di Sanremo, nella sezione Giovani e riesce a vincere col brano Disperato. Era il 1990: da quell’anno in poi, il cantante riuscirà a divenire famoso sul suolo italiano, ma il suo stile, diretto ed esplicito, sarà oggetto di una grande critica da parte della stampa e televisione. In particolar modo, sono tre i brani che vennero massacrati dalla critica: primo di questi è Principessa, che parla di una giovane donna che viene abusata dal padre, che fece molto scalpore in quanto il racconto era molto dettagliato, seppur non si entrasse nei particolari di quel gesto. Il secondo invece fu Bella St****a: per molti, il brano di Masini era biografico, in quanto sembrava stesse raccontando di una delle sue grandi delusioni d’amore e della sua vita, ed anche in questo caso, il linguaggio, che sarà abbastanza esplicito, non verrà a mancare. Il terzo invece fu diretto proprio ai suo contestatori e venne intitolato V********o: in questa traccia, il cantante si rivolge a tutti coloro che gli hanno chiuso le porte in faccia nell’ambito musicale, rivolgendo loro il suddetto insulto. La critica, ed anche il fatto che Masini fosse definito come Poeta Maledetto, lo costringeranno ad un breve ritiro durante i primi anni del Nuovo Millennio. Il cantautore però deciderà di tornare sui suoi passi, in quanto temeva che, in questo modo, l’avesse data vinta a coloro che non sopportavano il suo stile. Nel 2004, a gran sorpresa e quasi per celebrare il suo ritorno nell’ambito musicale, Masini si presenta al Festival di Sanremo col brano l’Uomo Volante. Questo, che racconta di un padre che si rivolge direttamente al figlio che nascerà e mette in risalto paure e paranoie di un futuro genitore, ottiene un grande successo che gli permette di vincere l’edizione del Festival di quell’anno, consacrando definitivamente Masini.