Quando si parla di cinema natalizio la nostra mente dovrebbe effettivamente sempre essere in grado di richiamare a pellicole almeno tanto interessanti quanto questa: Natale all’improvviso, arrivato nei cinema italiani con un cast fatto di stelle capaci di divertire per l’intera durata del film. Ben diverso dalle produzioni natalizie nostrane, e diretto con l’esordio stagionale su grande schermo di Jessie Nelson (già anche firma di Mi chiamo Sam), è questa una commedia appetitosa, tutt’altro che ridondante e noiosa, bensì capace di raccontarci le peripezie di una famiglia americana molto particolare, quella dei Cooper, nel modo meno artefatto possibile.



Uscito infatti all’estero con il titolo Love The Coopers – Let It Snow, Natale all’improvviso racconta in modo totalmente diverso un nuovo episodio del 25 dicembre. Stavolta infatti i Cooper vogliono viversi un Natale felice e pacifico, all’insegna dell’amore per il prossimo e della condivisione in famiglia. Ma come sempre, anche stavolta l’imprevisto non tarderà a mancare, e i problemi – seppur divertenti e di poco conto – sembra non vogliano assolutamente abbandonare la tavola imbandita di questa famiglia.



Spassosissima la coppia Charlotte e Sam (rispettivamente Diane Keaton e John Goodman), i quali son pronti a una triste confessione, rimandata però – per evitare una rovina assicurata del caldo clima festivo tanto desiderato – a post Capodanno. A far loro compagnia al cenone del 24 dicembre anche il nonnino della famiglia, che tutto sembra tranne che un anziano signore sul punto di morte. Molto arguto e iperattivo, darà infatti nuova luce alle sue giovani e passate peripezie, raccontando di aneddoti incredibilmente surreali. Poi la zia (interpretata dalla bravissima Marisa Tomei) niente più che… cleptomane, e ovviamente sempre in rivalità – si sa, tra donne e sorelle non manca mai – con la povera sister Charlotte.



La piccolina di mamma e papà, invece, è oramai cresciutella. È lei la figlia dei Cooper (Olivia Wilde) che dovrà ritrovarsi a raccontare di un enigmatico e attivissimo passato sentimentale, senza poter rinunciare a u’ultima carica ormonale grazie (o a causa?) dell’ultimo ma non meno rilevante incontro col militare di ritorno dal fronte (Jack Lacy), che la salverà da una turbinea tempesta di neve capace di bloccarli entrambi all’aeroporto per ore e ore.

E, nonostante la produzione in questione sia totalmente americana e per nulla made in Italy, poteva secondo voi anche qui mancare la figura del mammone disoccupato? Probabilmente scontata la risposta, c’è infatti tra i ranghi dei Cooper anche Hank (Ed Helms), non solo divorziato e senza lavoro, ma anche e soprattutto molto molto… regredito.

Come in ogni grande commedia che si rispetti, anche le figure della dolce cameriera e del poliziotto sbadato si presentano puntualissime a film iniziato, e mettono la ciliegina su di una torta molto ben fatta e decorata.

Natale all’improvviso, infatti, si discosta dalla solita produzione filmica per famiglie, riuscendo ad andare oltre. Senza dimenticare le risate, che saranno spontanee e molto numerose, sembra quasi la stessa Jessie Nelson si sia stavolta imputata nella creazione di un genere a sé stante. I Cooper, capaci anche di far emozionare e riflettere, raccontano uno spezzone di una realtà effettivamente esilarante, ma anche legata – moltissimo – alla realtà. Se proviamo un attimino a soffermarci sui diversi personaggi nella sinossi, infatti, è prettamente impossibile non ci tornino alla mente nostri parenti stretti. E, come anche la regista sostiene, è forse questo uno dei punti di forza di questa pellicola.

Natale all’improvviso, per altro per nulla volgare o eccessivo, fa ridere di gusto e con gusto, senza tralasciare però l’eleganza di un film molto ben fatto e tantomeno dimenticando quanto talvolta le sceneggiature più semplici (a tutti gli effetti non possiamo dire sia questa una storia particolarmente complessa) non sempre siano sinonimo di sufficienza rasentata.

Insomma, un bel film che – ancora una volta – sono sicura saprà divertire grandi e piccini, potendo oltretutto definirsi vero cinema e non semplice insieme di battute un po’ troppo banali come spesse volte invece rischia di essere il cinema natalizio italiano.