Farà la sua apparizione al Festival di Sanremo 2015, nei panni di Mister X. abruzzese, ma la maggiore fama la ottiene da quando fa il romano. Questo è Gabriele Cirilli, attore e comico (più spesso entrambe le cose assieme) nato a Sulmona, in provincia di L’Aquila, nel 1967. La sua passione per la comicità e la recitazione emerge fin da giovane, e lo spinge a frequentare e a diplomarsi nel celebre (e oggi chiuso) Laboratorio di Esercitazioni Sceniche del Teatro Brancaccio di Roma, fondato nel 1978 da Gigi Proietti. Una scelta, questa, che contribuirà a gettare le basi della sua fortuna.
La sua verve, ancora acerba ma già promettente, gli permette di muovere i primi passi anche sul grande e sul piccolo schermo, dapprima con ruoli di secondo piano (In nome del Popolo Sovrano nel 1991, Gole Ruggenti nel 1992 al fianco del gruppo comico del Bagaglino, e le fiction Scoop e Assunta Spina nel 1991 e 1992), poi con i primi ruoli di maggior peso come in Dio Vede e Provvede nel 1996 e Un bugiardo in Paradiso, 1998, al fianco di Paolo Villaggio e del collega “proiettiano” Flavio Insinna. Proprio in Dio Vede e Provvede ritroverà quell’Enrico Oldoini che lo aveva già avuto con sé in Un Bugiardo in Paradiso.
Negli anni non manca di sviluppare le proprie capacità comiche, approdando nella seconda metà degli anni ’90 al Seven Show di Italia/Europa 7. la prima svolta, il trampolino di lancio nel campo della comicità televisivo/teatrale, un trampolino che peraltro decreterà il successo anche per altri comici e conduttori celebri come Teo Mammucari, Maurizio Battista o Enrico Bertolino. La rivalità, mai accesa, non intimidisce il buon Gabriele, che continua a farsi largo fino ad arrivare a quel che probabilmente può considerarsi l’Olimpo: Zelig, diventato in pochi anni uno dei massimi simboli della comicità televisiva in Italia. Qui darà vita al suo cavallo di battaglia, Kruska, tipica coatta della periferia romana con una passione smodata per Alex Britti, una reazione di cuore e di pancia ai piccoli problemi quotidiani, e un’amica, la celebre Tatiana, descritta come talmente grassa da poter essere confusa con un cassonetto dell’immondizia in caso indossi un abito di colore verde. O perché no, poter riparare un’intera comitiva dalla pioggia in caso tenga aperto il proprio cappotto. I paragoni sono molteplici, e Kruska è a tutt’oggi il personaggio per il quale Cirilli, con pieno merito, è maggiormente ricordato, per aver contribuito a trasmettere il senso della vera romanità, lui romano d’adozione e abruzzese di nascita.
Il successo è trascinante, e gli apre nuovamente le porte della televisione. Tra gli altri, ricopre il ruolo di Dante Piccione in 4 stagioni di Un Medico in Famiglia e quello di Claudio Villa in Volare – La grande storia di Domenico Modugno. Ma ormai il suo animo comico è sempre più forte. Nel 2012 e nel 2013 è tra i concorrenti di Tale e Quale Show, in cui i partecipanti, tutti VIP, sono impegnati in una gara di imitazioni di cantanti famosi del passato o del presente. Dopo i buoni piazzamenti, ottiene il proprio maggior successo nello speciale Torneo dei Campioni, nel quale si farà notare (ottenendo milioni di visualizzazioni anche su YouTube) per l’ottima imitazione del rapper sudcoreano Psy. Nelle due edizioni successive non è più in gara ma sarà ospite speciale con le sue “Missioni impossibili”, imitazioni particolarmente difficili e complesse (Wanda Osiris o Gene Simmons dei Kiss, tra gli altri). Non abbandona mai comunque il suo amore per il teatro, con spettacoli tra gli anni ’90 e 2000 come “Chi è Tatiana”, “In Giappone sono alto”, “Babbo Natale è uno stronzo”, “Voglio tornà bambino” o il “Cirque du Cirill”, chiara citazione del Cirque du Soleil.