La loro bravura e simpatia è innegabile, ma forse sono stati un po troppo cinici ironizzando sulla morte degli artisti, ieri sera Luca Bizzari e Paolo Kessisoglu, il primo loro intervento a questedizione di Sanremo 2015 si è aperto infatti con una canzone dedicata agli artisti scomparsi, un modo certo per ironizzare sul fatto che questanno sul palcoscenico dellAriston cè la tendenza a ricordare gli artisti morti. “Quando un grande artista passa a miglior vita – cantano – sei distrutto perché non te l’aspetti, ma in televisione cominciano gli omaggi: tg, Vita in diretta e poi Giletti. E pure qui a Sanremo si canta Il carrozzone, si riesuma la salma ogni due ore, commemora anche Fazio, officia Gramellini, però solo se il morto è un cantautore. E per il funerale è pronta la diretta, con il commento del telecronista e la moglie che fa l’intervista: c’è sempre una grande donna dietro un grande artista”, cantano. I due comici sono andati in scena in due diversi momenti della serata. Il secondo momento ha riguardato un intervento sui matrimoni gay: Siamo gay e siamo ok!, poi una serie di battute sul Festival e non hanno risparmiato neppure il premier Matteo Renzi: «prendi uno di Firenze, lo metti in tv a dire cazzate e ci credono tutti. (Serena Marotta)