Stasera, giovedì 26 febbraio, Cielo manderà in onda L’ultima missione (titolo originale: MR 73), film francese del 2008 interpretato da Daniel Auteil, Olivia Bonamy e Catherine Marchal. La pellicola, che vede Olivier Marchal dietro la macchina da presa, ha una durata di 125 minuti. Vediamo la trama. Marsiglia. L’investigatore Louis Schneider (Daniel Auteil), che ha cominciato ad abusare di alcol dopo un incidente in seguito al quale ha visto sua figlia morire e sua moglie diventare tetraplegica, un giorno, dopo aver bevuto, usa la sua pistola d’ordinanza per costringere l’autista di un bus a riportarlo alla sua abitazione. Anche se sta indagando su un pericoloso assassino seriale, l’uomo viene rimosso dal proprio incarico e spostato ad un servizio d’ufficio notturno, dato che i suoi superiori, consci delle sue problematiche, hanno scelto di non sporgere denuncia contro di lui. Ciò non impedisce al poliziotto di proseguire con le sue indagini, quasi a voler trovare nella risoluzione dei casi di cui si occupa un senso di giustizia che gli consenta di lenire il senso di ingiustizia di cui è rimasto preda dal momento dell’incidente che gli ha sconvolto l’esistenza; la cosa, però, gli causa parecchi problemi con i compagni di lavoro, ormai sempre più insofferenti alla sua testardaggine e alla sua intrattabilità. Louis riesce in maniera brillante a mettere fine all’enigma del serial killer, ma la soddisfazione per essere riuscito ad assicurare alla giustizia lo spietato criminale dura poco: infatti, il poliziotto che lui stesso aveva mandato ad arrestare l’assassino perde la vita nel corso dell’operazione. Inoltre, dopo aver appurato che il killer è il figlio del potente uomo che presto verrà chiamato a dirigere i Servizi informativi francesi, l’indagine viene messa a tacere. Schneider, però, non si rassegna, e con l’aiuto di Marie Angéli (Catherine Marchal) produce delle prove false atte ad incriminare il vero omicida: i suoi sforzi vengono vanificati da Kowalski (Francis Renaud), suo rivale storico sul lavoro e in amore, essendo egli il compagno di Marie, che in precedenza era stata amante di Louis. Nel corso di un duro faccia a faccia con Kowalski, Louis aggredisce l’odiato collega e la sua intemperanza gli costa cara, dato che viene condannato e obbligato a trascorrere il periodo di pena all’interno di un istituto per malati psichiatrici. Tempo dopo, una volta fuori dalla clinica in cui era stato rinchiuso, nessuno sembra più ricordarsi di Louis fatta eccezione per Justine (Olivia Bonamy), una giovane che non si è ancora ripresa del tutto dallo shock subito con la morte dei genitori, assassinati dalluomo che è tornato da poco libero. Deciso nel voler aiutare Justine, che adesso non ha più nessuno e che per giunta è in stato interessante, per Schneider, che era tra gli agenti che si occuparono della cattura del killer che freddò i genitori della ragazza, sembra profilarsi adesso un’altra occasione per farsi giustizia. Così, dopo aver eliminato Kowalski ed essere entrato in possesso della pistola appartenuta al collega rimasto ucciso nel corso dell’ultimo caso da lui risolto, Louis riesce a risalire all’indirizzo dell’omicida dei genitori di Justin: l’uomo sembra essere profondamente cambiato, ma Schneider non si lascia ingannare dalle apparenze e lo fa fuori. Dopo aver compiuto l’omicidio va da sua moglie Mathilde (Christine Chansou) e, dopo essersi accertato del fatto che le sue condizioni di salute sono nettamente più gravi rispetto all’ultima volta in cui ebbe modo di vederla, le dà la morte per poi togliersi la vita. Justine, il cui incubo è finito e che non è più da sola dopo essersi riunita con sua sorella, partorisce un bimbo: la ragazza sceglie di chiamarlo Louis, in ricordo del poliziotto che l’aiutò.