Ieri, giovedì 26 febbraio 2015, è andato in onda un nuovo appuntamento con Servizio Pubblico, il talk show di approfondimento politico condotto da Michele Santoro su La7. Ecco di che cosa si è discusso: nel suo editoriale Michele Santoro parla del caso Rai Way e dell’offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata da Mediaset. Santoro presenta gli ospiti in studio, i deputati Alessandro Di Battista (MoVimento 5 Stelle) e Lia Quartapelle (Partito Democratico), il consulente dal ministro della Difesa Gianfranco Paglia e la giornalista palestinese Rula Jebreal. Il primo tema discusso in studio è quello relativa alla difficile situazione in Libia, anticipato da un reportage di Luca Bertazzoni, che ha mostrato le immagini dei libici in fuga verso la Tunisia per sfuggire alla minaccia jihadista. Secondo Di Battista bisognerebbe comprendere chi finanzia i terroristi e chi fornisce loro le armi utilizzate nel conflitto. Il deputato cita le parole del presidente di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni, che ha parlato di destabilizzazione del paese a causa della rimozione di Gheddafi, ricordando che l’azione militare è avvenuta durante il governo Berlusconi, di cui lei faceva parte. Secondo Di Battista è necessario istituire un tavolo di discussione a cui non dovrebbero partecipare Stati Uniti e Francia, che hanno un evidente conflitto di interessi. Quartapelle invita a non colpevolizzare il mondo arabo nel suo complesso, pur ammettendo che gli jihadisti vengono finanziati da paesi esteri e riforniti di armi, e ribadisce che l’Italia sta cercando una soluzione diplomatica, pur rendendosi disponibile ad azioni militare, nel caso in cui vengano decise da organismi internazionali. Paglia, che ha perso l’uso delle gambe nella missione in Somalia, ricorda che i soldati italiani hanno sempre operato per portare la pace e che se l’azione diplomatica non fosse sufficiente è necessario intervenire per difendere la nostra sicurezza e quella degli altri. Rula Jebreal definisce comizio poco consistente le parole di Renzi, che non ha fornito risposte concrete. Nel suo editoriale, Marco Travaglio lancia un appello, in stile “Chi l’ha visto” per Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che a suo dire non ha avuto alcun peso nella politica estera dell’Unione Europea, sin dal suo insediamento avvenuto sei mesi fa. Travaglio sottolinea la scarsa considerazione, da parte dei capi di stato, per la Mogherini, citando come esempio i negoziati per il nucleare in Iran, la guerra tra Russia e Ucraina, l’emergenza migranti e la crisi libica. Secondo Lia Quartapelle l’Unione Europea dovrebbe agire in maniera più incisiva ma la deputata rimanda al mittente il giudizio sulla Mogherini, ricordando che dal suo insediamento ha partecipato a 93 incontri bilaterali. Di Battista propone la rottura dei rapporti commerciali con tutti i paesi che finanziano gli jihadisti e, parlando dell’Italia, sottolinea che la spesa sostenuta per acquistare gli F35 poteva essere utilizzata diversamente, ad esempio bonificando la terra dei fuochi. Paglia non crede sia possibile tentare la via diplomatica con l’Isis come controparte.  



Va in onda un’intervista ad Anonymous, il gruppo di hacker che sta facendo la guerra su internet ai terroristi, oscurando gli account sui social network di tutti coloro che hanno un legame con l’Isis, con l’obiettivo finale di annullare la presenza degli jihadisti su internet. Si passa a parlare di immigrazione e Di Battista sottolinea che per molti italiani gli immigrati non rappresentano un problema ma un’opportunità di lucro o un modo per distrarre l’opinione pubblica da temi più scottanti, come l’infiltrazione delle organizzazioni criminali nello Stato e il vitalizio percepito dagli ex parlamentari condannati in via definitiva. Jebreal esprime la sua perplessità sull’operato del governo, che non ha proposto nulla di concreto per risolvere la situazione. Nel suo editoriale, Gianni Dragoni parla della ricchezza della famiglia Gheddafi, pari a circa 80 miliardi di dollari, investita in banche come Hsbc (la banca di cui la trasmissione si è occupata nella scorsa puntata, con la presenza in studio del ladro di dati Falciani) e Goldman Sachs. Va in onda un reportage sul centro di accoglienza di Lampedusa, dove gli immigrati percepiscono 2 euro e cinquanta al giorno (Di Battista sottolinea le bugie raccontate, in merito, dal leader della Lega Nord Matteo Salvini), dove il catering è gestito dalla società Il Quadrifoglio, presieduta dal cugino di un condannato per detenzione di armi (Quartapelle sottolinea le responsabilità in merito del governo Berlusconi). Il centro di accoglienza è gestito dalla Confraternita della Misericordia, che non ha ottenuto l’appalto con bando pubblico e che ora rischia il fallimento. Nella cooperativa sono coinvolti, a vario titolo, parenti di Giovanardi e Alfano.

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