A Genova quando cala la notte, è subito buio. Buio pesto. Peccato che questa storia non sia ambientata tra i caruggi della Superba. Molto più modestamente (o no?) siamo a Cartoonia, in una sperduta viuzza ai margini della città dei fumetti. notte fonda e tutto tace. Non tutti però dormono, anzi, nell’aria s’avverte una certa animazione.
Mr Fantastic continua a stiracchiarsi, allungando le braccia da un capo all’altro della città. Blek Macigno ha un peso sullo stomaco e non riesce a prendere sonno. Capitan America, Capitan Harlock e Capitan Miki fanno le ore piccole al bancone di un bar facendosi belli con Biancaneve, Cenerentola e la Bella addormentata nel bosco (a cui le amiche danno di gomito per tenerla desta): “Càpitan tutte a noi le storie più incredibili. C’era una volta”.
Batman vigila, a testa in giù, cioè a testa alta (parlandone da uomo pipistrello, s’intende). Devil e Mr Magoo scrutano l’orizzonte, da nord a sud e da est a ovest, con i loro binocoli, senza scorgere nulla di strano. Anzi, senza scorgere nulla. Nuvolette minacciose s’addensano sulla città. In lontananza s’odono rumori poco rassicuranti: “Arf Broom Clomp Eeek!… Pant pant Sock Tump Uack!!!”.
All’improvviso un urlo squarcia la notte: “Al ladro! Al ladro!”. E subito dopo: “Scoobie Doo, pensaci tu!”. Che cosa è successo? Chi sarà mai? Paperon de’ Paperoni. Si è appena accorto che gli hanno svuotato metà dei suoi forzieri. E per il mondo dei fumetti, mai messo così a soqquadro da un’azione temeraria oltre ogni limite immaginabile, è solo l’inizio di una storia molto, molto “animata”. Eccola.
A svaligiare il deposito di Zio Paperone – come dimostrerà un’accurata indagine condotta da Basil, l’investigatopo – sono stati i temutissimi (e distrattissimi) fratelli Dalton, che, convinti di trovarsi nel “Giornalino”, sono invece sconfinati in “Topolino”, nientepopodimenoche all’interno del deposito super-blindato di Paperon de’ Paperoni! E visto che l’occasione fa l’uomo ladro, i Dalton si sono fatti in quattro (Joe, William, Jack e Averell: in che altro modo se no?) per sottrargli mezzo forziere.
Zio Paperone – già provato dal fatto che Qui Quo Qua proprio il giorno prima hanno fatto outing davanti a Nonna Papera (per il colpo ora la simpatica vegliarda non riesce più a ricordare neppure una ricetta delle sue golosissime torte) – una volta scoperto il furto, ha deciso di: A) buttarsi nel deposito vuoto; B) buttare al suo posto Qui Quo Qua; C) buttare qualcuno contro i Dalton, facendosi giustizia a modo suo. Del resto, il fidato Commissario Basettoni è fuorigioco: si è invaghito, durante una vacanza al mare, di una “squalona” dai capelli rossi conosciuta negli ambienti della mala di Cartoonia con il nome di Sirenetta; situazione imbarazzante, a detta degli amici più intimi, mentre i colleghi che più lo stimano parlano di un vero e proprio scoglio che viene a mettersi di traverso a scapito di una carriera esemplare: “Secondo noi, ha preso proprio un granchio!.
Ma torniamo al nostro avo miliardario. “Che cosa posso fare?” si domanda Zio Paperone; interrogativo anche nostro e – immaginiamo – pure vostro, cari 25 lettori. E poi continua: “Uno del mio rango e del mio censo mica può sporcarsi le piume con un delitto, no? Meglio affidarsi a un esecutore, a uno che possa pensarci al posto mio”. Scoobie Doo? Ahimè non più, impegnato come si ritrova nell’allestimento della sua (sua e del suo socio Shaggy) nuova discoteca parigina di prossima inaugurazione, il Can-can. Chi rimane? Già, c’è Hulk… “Troppo incazzoso e violento, oltretutto colpisce un po’ troppo alla ‘ndo cojo cojo“. Flash Gordon? “Super-ficiale! Fa le cose troppo in fretta, qui ci vuole calma, freddezza, metodo. E buona mira… Sì, buona mira! E allora, chi meglio di Tex Willer? Uhm, uhm… Ma quanti bigliettoni verdi occorreranno per convincerlo? Bah, penso che per un pugno di dollari accetterà la mia proposta d’ingaggio”.
“Pronto, chi parla?”.
“Parla Tex!”.
“Ok, parlo io. Mi riferiscono che dove passa lei i cimiteri si arricchiscono di nuovi inquilini. Ebbene, ho bisogno di un cecchino affidabile… Lei è, per caso, daltonico?”.
“Perché? Ci sono forse di mezzo i Dalton?”
“Lei, come dice il suo amico Kit Carson, parla davvero come un libro stampato!”.
(Bang! Bang! In lontananza si sentono colpi di arma da fuoco. Tex sembra rivolgersi a qualcuno nei paraggi) “Vecchio satanasso! Per tutti i tizzoni dell’inferno! Ma dove hai imparato a usare così bene quel giocattolo! Chissà quanti ne hai spediti a spalare fango dalle parti di Belzebù! (Improvvisamente, torna a parlare nella cornetta del telefono) Mi spiace, nonno, ma non posso aiutarti. Con i miei amici Lucky Luke e Coccobill sto partendo per una missione a EuroDisney. Ci sfideremo al tiro a segno per vedere chi tra noi tre è la pistola più veloce e più precisa del West. E una volta sbaraccati i premi del baraccone di questo lunapark, abbiamo intenzione di passare una bella serata a base di birra freddissima, bistecche alte tre dita contornate da una vera e propria montagna di patatine croccantissime. Per poi finire come terminano sempre le nostre serate: a vedere e rivedere il film preferito da noi cow boys very well: Mucche alla riscossa. Ma ora basta con questi salamelecchi. È mezzogiorno, mezzogiorno di cuoco. A furia di parlar di cibo, sento un certo languorino che mi mangerei non solo un vitello, ma anche sua madre e tutta la dannata e cornuta famiglia!” (e riaggancia di colpo).
Zio Paperone, che non ha mai sopportato l’onta di un rifiuto, va su tutte le furie. “Come? Quel pistola d’un Tex rinuncia ai miei dollari? Ardo già dalla voglia di fargliela pagare (è la frase preferita di Paperon de’ Paperoni: farla pagare a un altro, pur di non dover scucire il cash di persona). Fumantino com’è, gli si accende subito un’idea fiammeggiante: chiedere aiuto alla Torcia Umana. L’invito va a buon fine. Davanti a un camino scoppiettante e a una pila di riviste Focus in bella mostra, i due trovano presto un accordo. La Torcia, abituato ad avvamparsi per un nonnulla, alla sola idea di poter risolvere un problema al papero più ricco della storia dei fumetti, si infiamma all’istante, provocando più di un problema a Paperone (qualche scottatura qua e là) e ai suoi dollari (vanno in fumo, qua e là, qui e lì, costì e costà, su e giù: insomma, dappertutto).
A quel punto, spento l’entusiasmo della Torcia Umana con una marea di strilli e minacce che avrebbero incenerito chiunque, Zio Paperone minaccia di fare terra bruciata attorno alla sua reputazione. Dopo tanto entusiasmo, la Torcia, lì per lì, sembra avere attimi di raffreddamento… Ma i Dalton? Se la staranno spassando con i soldi dello Zione?
(1- continua… ma ci sarà davvero un seguito?)