Nella puntata di oggi di Che tempo che fa, in onda su Rai Tre, Fabio Fazio intervisterà anche lo scrittore Emmanuel Carrere. Nel suo ultimo libro, dal titolo “Il Regno”, lo scrittore analizza la nascita e la diffusione del cristianesimo, avvenuta nel bacino del Mediterraneo nel primo secolo dopo Cristo. L’analisi di Carrere viene fatta da due punti di vista: quello di Paolo, cittadino romano dell’attuale Tarso in Turchia diventato il più grande apostolo e quello di Luca l’evangelista, un medico siriano schivo che segue Paolo nelle sue peregrinazioni. Sullo sfondo ritroviamo gli altri personaggi della Bibbia che conosciamo bene: da Giovanni a Pietro, da Giacomo a Maria, da Flavio Giuseppe a Nerone.



Tra gli ospiti della puntata di Che tempo che fa in onda questa sera su Rai 3 troveremo Emmanuel Carrere, uno dei più noti scrittori francesi. Nato a Parigi il 9 dicembre del 1957, è figlio di Louis Carrère e di Hélène Carrère d’Encausse. La madre, in particolare, figlia di profughi georgiani in fuga dalla Russia rivoluzionaria, è nota per essere stata la prima donna a entrare a far parte dell’Académie française. Il nonno paterno, Georges Zurabisvili, era invece un taxista che nel corso dell’occupazione nazista della Francia collaborò con l’occupante e fu fatto letteralmente sparire dopo il conflitto, dopo essere stato prelevato nella sua abitazione da uomini armati. Una storia da lui raccontata in suo romanzo del 2007, La vita come un romanzo russo, e a seguito della quale la madre, che lo aveva pregato di non parlarne mai, non gli ha rivolto la parola per molto tempo.



Ha ottenuto la laurea presso l’Institut d’études politiques de Paris, comunemente noto come Sciences Po. I suoi scritti sono solitamente incentrati sulla riflessione personale e sullo stretto nesso intercorrente fra le illusioni e la cruda realtà. Molte delle sue opere sono state trasposte in sceneggiature cinematografiche e lui stesso si è spesso esercitato in qualità di sceneggiatore per fiction, basate sulle opere di Georges Simenon e altri autori. Tra le altre, ha partecipato alla stesura di Les revenants, serie andata recentemente in onda su Sky Atlantic. Il suo testo più noto in assoluto è Limonov, una biografia che ha ottenuto il Prix Renaudot nel 2011, in cui racconta il poeta e attivista politico ucraino Eduard Limonov, mettendone in rilievo l’originalità del pensiero. Per aver reso nota l’omosessualità del poeta, è stato attaccato violentemente da Zachar Prilepin, uno scrittore ucraino che però non sapeva che è stato lo stesso Limonov a raccontare i particolari della sua vita sessuale nei suoi romanzi. Nel 2006 ha inoltre vinto l’Efebo d’oro, premio che gli è stato conferito per il film L’amore sospetto, anch’esso tratto da un suo romanzo.



Per quanto riguarda la sua vita privata, Emmanuel Carrere è sposato e padre di una bambina di otto anni. Di recente è intervenuto sul tema relativo ai rapporti tra Europa e Islam, relazionandolo all’ultimo romanzo di Houellebecq e lanciando un impegnativo parallelo tra la situazione attuale e quanto successo quando il cristianesimo ha attecchito sul continente europeo, salutato con lo stesso timore che oggi accompagna appunto l’Islam. In una intervista concessa a Repubblica ha parlato anche della nuova situazione realizzatasi in Russia dopo la fine del comunismo. Secondo Carrere, sarebbe cambiato moltissimo, ma non proprio in meglio

Se dal punto di vista sociale c’è una autentica voragine tra i pochi ricchi e la grande maggioranza della popolazione che vive in condizioni di povertà, la politica sarebbe diventata una attività confinata a una ristretta cerchia di persone. Chi vuole interessarsene, deve essere un buon uomo di apparato e cercare di non rompere le uova nel paniere del potere costituito. Chi contravviene a questa logica, rischia secondo Carrere di fare la fine di Khodorkovskij, ovvero finire in galera, oppure di Nemtsov, come visto di recente.