DiMartedì, riassunto puntata 17 marzo 2015 – Ieri, martedì 17 marzo 2015, è andato in onda un nuovo appuntamento con DiMartedì, il talk di La7 condotto da Giovanni Floris. Ecco cosa è successo durante la puntata: sono presenti in studio Giovani Toti di Forza Italia, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, Mons. Nunzio Galatino, Roberto Speranza del Partito Democratico, Massimo Cacciari, Flavio Tosi sindaco di Verona, Bonafede del Movimento Cinque Stelle, Alessandro Sallusti de Il Giornale, Antonio Di Pietro, Maurizio Damilano de LEspresso, Stefano Balassone, la giornalista Cuzzocrea de La Repubblica, la giornalista Aurora Lussona e Paola Taverna del Movimento Cinque Stelle. La copertina di Maurizio Crozza in questa puntata è incentrata sui fatti degli ultimi giorni ed in particolare sul tema della corruzione con il Ministro Lupi. Crozza imita anche lex governatore della Lombardia Formigoni. Dopo un servizio nel quale vengono raccontati i fatti emersi dallindagine sulle grandi opere con larresto di Incalza, con Cacciari che seppure rimarca limportanza di un chiarimento in merito fa presente come non vi sia le condizioni per le dimissioni per Lupi aggiungendo come la corruzione sia un problema quasi fisiologico e strutturale da parte dello Stato. La Lorenzin rimarca come Lupi sia turbato e che non abbia assolutamente pensato alle dimissioni e che presto si presenterà in Parlamento per chiarire la questione. Non la pensa alla stessa maniera Bonafede che sottolinea come sia scandaloso che Lupi non abbia ancora presentato le proprie dimissioni da ministro. La Lorenzin aggiunge e sottolinea limpegno che sta mettendo in campo questo Governo nella lotta alla corruzione ricordando cosa si sia fatto per lExpo e come stiano arrivano leggi durissime. Bonafede insiste negli attacchi sottolineando come il M5S sia sempre dagli parte degli onesti con la Lorenzin che lo invita ad abbassare i toni ricordando come nella vicenda il Ministro Lupi non risulti nemmeno indagato. La Cuzzocrea però rimarca come non plausibile pensare che un Ministro possa avere delle ombre come nel caso in questione mentre Sallusti sottolineando il fatto di conoscere benissimo Lupi esclude assolutamente che possa essere un mascalzone. Poi aggiunge che potrebbe aver commesso una ingenuità e che a questo si sarebbe dovuto dimettere anche Poletti. Tosi sottolinea come Lupi non sia indagato e poi fa presente come nella giustizia italiana succedono cose strane citando il caso di Berlusconi prima condannato e poi assolto nel processo Ruby. Quindi si parla della riforma dellIsee con Toti che fa presente come non vi sia stata alcune semplificazione ed anzi le cose sono molto più complesse mentre la Lorenzin spiega che questo è un metodo valido per fermare i cosiddetti furbi. Botta e risposta tra la Lorenzin e la Lussana sul caso Lupi mentre Cacciari parlando più specificatamente del sistema fiscale, fa presente come sia impossibile pensare ad un miglioramento del welfare senza aumentare le tasse.
Botta e riposta in studio tra sostenitori del Governo che rimarcano un abbattimento della tassazione ed oppositori che invece lamentano un aumento. Dopo alcuni sondaggi sul 730 precompilato e sulla bontà dell’operato di Renzi, Lussana si dice dispiaciuta dell’uscita di Tosi dalla Lega e della sua candidatura contro Zaia per poi attaccare Renzi che starebbe portando avanti una politica centralista a scapito degli enti locali. Blasoni sottolinea come non sia stato ancora risolto il problema dei mancati pagamenti da parte dello Stato verso le aziende private mentre viene mandato in onda un video che parla del problema dell’abusivismo soprattutto nelle case con la Lussana che denuncia la difficile situazione in cui si trova Milano. Roberto Speranza rimarca alcuni interventi da parte dello Stato in soccorso al settore casa come l’abbassamento della cedolare fissa entrando poi in polemica con la Lussana per gli abusi delle case che vedrebbero colpevoli soprattutto gli immigrati. Anche Damilano contro la Lussana facendole notare come non sia ancora chiaro come la Lega voglia gestire e soprattutto ricordandole la Bossi – Fini e che Salvini è consigliere comunale di Milano. Poi c’è una batti e ribatti tra Toti e Speranza sulle presunte colpe del Governo per quanto riguarda il mercato immobiliare italiano con il primo che sottolinea alcune tasse. Quindi il discorso si sposta sul sistema pensionistico con il leghista Fedriga che è molto scontento di quello attuale. Nella parte finale del programma c’è in collegamento Mons. Nunzio Galantino che parla dell’impegno forte del Papa nel voler cambiare la Chiesa. Galantino sottolinea come ci sia una priorità nell’evitare le stragi che si consumano nel Mediterraneo poi si discute sul Giubileo e sulle accuse che esso abbia il ruolo di far guadagnare dei soldi alla Chiesa. Intervista alla Taverna che chiede le dimissioni di Lupi aggiungendo come tutto il sistema sia corrotto, quindi sottolinea la differenza tra il Movimento Cinque Stelle e gli altri Partiti e quindi difende il reddito di cittadinanza.
Replica DiMartedì, puntata 17 marzo 2015: come vederla in video streaming – E’ possibile vedere o rivedere la puntata di DiMartedì in onda ieri, 17 marzo 2015, grazie al servizio Rivedila7 proposto dal canale, cliccando qui.