Manca poco al ritorno di Fabio Fazio in tv con Che tempo che fa su Rai tre. ospite in studio sarà propri il Presente dell’Autorità Anticorruzione. Prima del suo intervento in tv di questa sera, Cantone ha avuto modo di sottolineare le parole del Papa in visita a Napoli. Sul su profilo twitter ha scritto: “”La corruzione puzza”. Oggi dal Papa a Napoli un monito pesante contro la corruzione ed uno stimolo in più per contrastarla!”. Ribadirà lo stesso concetto anche questa sera?



Tra gli ospiti della trasmissione Che tempo che fa, condotta da Fabio Fazio questa sera su Rai Tre, ci sarà Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorita Nazionale Anticorruzione. Nato a Napoli il 24 novembre del 1963 trascorre però la sua infanzia a Giugliano. Terminate le scuole superiori si iscrive a Giurisprudenza e si laurea presso la “Federico II” di Napoli a pieni voti. Inizialmente decide di intraprendere la strada che lo porterebbe a fare l’avvocato penalista, ma poi si rende conto di voler essere, in un certo senso, “dall’altra parte della barricata”. Abbandona così il praticantato e studia per diventare magistrato, obiettivo che raggiunge nel 1991 quando a 28 anni supera il concorso ed entra in magistratura dove arriva a diventare sostituto procuratore nel capoluogo campano.



proprio grazie a questo incarico che accumula l’esperienza che gli dà modo, sul finire degli anni ’90 e precisamente nel 1999, di dare il via a una vera e propria “lotta senza quartiere” nei confronti della criminalità organizzata, attuata dal momento del suo ingresso nella Direzione distrettuale antimafia del capoluogo campano, dove resterà fino al 2007. Durante questo lasso di tempo comincia a indagare sui Casalesi ed è anche grazie al suo lavoro che si arriva agli arresti di figure di spicco del clan, quali Francesco Schiavone, Francesco Bidognetti e molti altri. Tra le sue inchieste molto note vi sono anche quelle che hanno preso di mira il gruppo di potere del boss Zagaria e i suoi interessi tra il Nord e il Centro Italia, in particolare tra Milano e Parma, dove è riuscito a far processare e condannare un noto immobiliarista del capoluogo emiliano, in stretti legami con la camorra.



Il suo lavoro, a cui i giornali danno ampio risalto, diventa di dominio pubblico grazie al famoso “Gomorra” di Roberto Saviano e il nome di Cantone comincia a essere abbastanza noto e grande è il plauso per le condanne all’ergastolo ottenute nei confronti dei maggiorenti del clan dei Casalesi. Tra le indagini a cui ha preso parte e di cui si è occupato in prima persona spiccano anche le infiltrazioni dei clan del casertano al di fuori dei confini nazionali: è a lui che si deve la scoperta di quella che è stata definita una vera e propria “filiale” del clan la Torre di Mondragone, che utilizzava il denaro ottenuto dalle proprie attività illegali per avviare attività d’impresa all’estero.

La sua attività lo costringe a vivere sotto scorta da 12 anni e cioè da quando le forze dell’ordine scoprirono un piano dei Casalesi per eliminarlo. Dopo il 2007 ha prestato servizio presso l’ufficio del Massimario della Cassazione e nel 2011 viene dall’allora ministro Filippo Patroni Griffi chiamato a far parte dell’organismo che studia le prime norme contro la corruzione dell’esecutivo Monti. Tra il 2012 e il 2013 riceve la cittadianza onoraria di tre comuni italiani: prima gli viene assegnata quella di Cortona, quindi quella di Agerola e nel 2013, in occasione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” è il comune di Sessa Aurunca a dargli tale riconoscimento.

Sempre nel 2013, nel mese di giugno, il premier Letta lo chiama a far parte della squadra incaricata di elaborare delle proposte relativamente a come sconfiggere la criminalità organizzata. Pochi mesi dopo Raffaele Cantone chiede all’organo di autogoverno della magistratura di ottenere il ruolo di procuratore aggiunto presso la procura dell’appena sorto Tribunale di Napoli nord: un chiaro segnale del fatto che vuole tornare a fare il magistrato in modo attivo. Nel marzo del 2014 il premier Renzi lo sceglie come presidente dell’Autorita Nazionale Anticorruzione con il plauso del Parlamento.