A distanza di due anni ci vediamo costretti a riparlare di algoritmi. Eh sì, perché tra robotica, domotica, meccatronica, intelligenza artificiale, Internet delle cose, stampanti 3D, smart grid, smart city, coscienza cibernetica… la nostra vita si sta facendo più difficile. Lanciamo perciò da questa tribuna il nostro grido d’allarme: aiuto! La tecnologia si propaga, ci circonda, ci toglie spazio e tempo. “Ci sono più algoritmi nel mondo che alghe nel mare”, ha dichiarato soddisfatto un consulente informatico in un convegno ad Alghero sul tema “Gli effetti sulla produzione di algoritmi indotti dal consumo prolungato di alghe e dall’algodistrofia”. Gli algoritmi sono sopra di noi, intorno a noi, forse (ma speriamo di no) anche dentro di noi.
Allora è bene saperlo: questi enigmatici e sempre presenti procedimenti, trovano ormai la maniera di imbucarsi dovunque con la scusa di risolvere una ben specifica serie di problemi (per lo più inesistenti, ce li siamo inventati da soli per renderci più complicata la vita) attraverso un numero determinato e finito di passi elementari (elementari per loro, naturalmente). Ogni applicazione ha un proprio algoritmo, cioè il modo attraverso il quale sono riusciti a farsi applicare dovunque, bontà loro. Non ne siete convinti? Vorreste permanere nel vostro sordo scetticismo?
State a sentire, allora, qualche esempio tra le ultime applicazioni escogitate in questi primi mesi del 2015. Qualcuno di voi conosce i Prodotti Notevoli? Senza saperlo ne avrete sicuramente già osservato qualcuno. Se vi deliziate con le riviste di gossip (e soprattutto se siete dei maschietti) ne avrete notato le estetiche conseguenze, giacché si tratta degli algoritmi del Viagra e dei seni al silicone. Quanti tra di voi hanno già iniziato, con la primavera incipiente, la stagione delle diete, avranno sentito parlare della Tavola degli integrali, che altro non è che l’algoritmo che stabilisce la giusta quantità di calorie per una sana e completa alimentazione.
Arriverà l’estate e vi troverete alle prese con il Cono, l’algoritmo per calcolare i punti di perfetto equilibrio che il saggio e previdente gelataio dovrà tener ben presenti all’atto di appoggiare la pallina di gelato sulla parigina per farla colare il più tardi possibile. La mano al portafoglio sarà ben più oculata con la Retta, l’algoritmo che calcola le tasse scolastiche, mentre la Parabola è l’algoritmo che verrà incontro agli antennisti nel determinare la perfetta inclinazione della “padella” satellitare da montare sul tetto o sul balcone di casa.
Anche i sindaci trarranno beneficio dalla Frazione, un algoritmo che stabilisce l’esatto numero di abitanti di un piccolo paese alla periferia di un grosso centro urbano a cui far pagare Imu, Tari e via tassando. E che dire del Poligono, che trasforma una figura geometrica a più lati in un centro di addestramento per il tiro al piattello, oppure del Poliedro (l’algoritmo di Fiorello) o del Puledro, algoritmo che serve a stabilire la giusta posizione del fantino sulla sella?
Ma il caso più eclatante arriva da Hong Kong, dove addirittura un algoritmo siede in un Consiglio d’amministrazione. Si chiama Vital, Arturo Vital, e si tratta di un programma di intelligenza artificiale in grado di prevedere il successo degli investimenti, grazie alla sua abilità nello spulciare ed elaborare in un batter di chip miliardi di dati. Non solo: non deve mai andare in bagno, non ha bisogno di pause caffè, non conosce le parole stress, sciopero, ferie, moglie, amante, segretaria. Occupa un prestigiosissimo posto nel Cda di un’azienda di Hong Kong – la Deep Knowledge Ventures (Dkv), che si occupa di investimenti in biotech e farmaceutica – e il suo voto ha lo stesso peso degli altri quattro membri del Consiglio.
Di Vital si sa ancora poco, ma rumors raccolti tra Piazza Affari e Wall Street sussurrano che sia stato segretamente testato prima in Italia e negli Stati Uniti. Con risultati invero non molto brillanti: nel nostro Paese, per esempio, Vitalha puntato con decisione sui titoli Parmalat e Cirio e sui bond argentini, mentre negli Usa ha convinto molte società e molti risparmiatori a investire sulla Lehman Brothers. Tutte società finite in crac o fallite. Errori di Vitalimportanza? Gli scienziati che lo hanno inventato, però, la pensano in modo opposto: “Era tutta colpa di alcuni sensori invecchiati troppo precocemente”. Hanno così sottoposto l’algoritmo a massicce iniezioni a base di positroni e Gerovital. Basterà? I quattro membri “umani” del Cda della Dkv lo sperano e si chiedono: “Come si comporterà questa volta Vital?”.
Noi invece non sappiamo capacitarci di una cosa: “Ma come sta seduto un algoritmo in un Cda?”. Forse non lo sapremo mai! Certo è che tra Prodotti Notevoli, Rette, Coni, Puledri e Poliedri, Consigli d’amministrazione e Parabole, ci è preso un gran mal di stomaco… Poco male, vorrà dire che ci prenderemo un Alga-Seltzer!