Ieri, martedì 24 marzo 2015, Massimo Giannini ha condotto una nuova puntata di Ballarò, il talk show in onda su Rai 3. Ecco cosa è successo: sono presenti il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, Antonio Di Pietro, il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini, Giuliano Ferrara, Nunzia De Girolamo del Nuovo Centro Destra, Pierluigi Bersani del Partito Democratico, il noto architetto Massimiliano Fuksas e Pippo Baudo. Giannini apre la trasmissione con la propria introduzione incentrata sul problema della corruzione rimarcando come ad oltre due anni dallessere stata presentata in Parlamento il disegno di legge di Grasso, ancora non sia stato approvato. Salvini parla della questione degli oriundi nella Nazionale di calcio, sottolineando come la pensi alla stessa maniera dellallenatore dellInter Roberto Mancini sulla questione ed inoltre di come sia molto brutto vedere tantissimi stranieri, non sempre allaltezza della situazione, giocare nella nostra Serie A. Stuzzicato sulla questione relativa ad una sua possibile candidatura a sindaco di Milano, rimarca come lui sia milanese e che se i cittadini vorranno allora sarà a piena disposizione. Orfini sulla questione Lupi sottolinea come la linea del Pd sia quella del garantismo, sottolineando di non aver richiesto le dimissioni a Lupi. Salvini sottolinea come la Lega sia pronta a votare in Parlamento una legge che colpisca con maggiore durezza i corrotti, per poi passare alla questione dellimmigrazione, aggiungendo come sia necessario porre fine a questo traffico di persone. Orfini risponde facendo notare come vi fosse in essere un progetto per risolvere questo genere di problema che era molto serio ed efficace e che è stato interrotto. Ferrara invece si scaglia contro la vergogna delle intercettazioni che definisce peggiori delle tangenti ed inoltre aggiungendo come sia una chiara dimostrazione di come si sia in grado di portare avanti le indagini. La De Girolamo, che non aveva avuto in precedenza possibilità di replicare ad Orfini sulla questione del garantismo del Pd, rimarca come in realtà vi siano due pesi e due misure. Lesponente del Nuovo Centro Destra ricorda come Renzi ebbe modo di schierarsi nella vicenda Cancellieri mentre in questo caso non ha preso nessuna posizione con il Ministro Lupi. La De Girolamo inoltre pone un problema politico per il Governo facendo presente come il Nuovo Centro Destra ha posto cinque punti a Renzi che qualora non dovessero essere rispettati allora vi sarà limmediata fuoriuscita dalla Maggioranza. Salvini invece fa presente, rispondendo alla domanda sul presunto ostacolo rappresentato da Alfano per unalleanza nel centro destra, come lui sia il peggiore Ministro degli Interni di sempre. Di Pietro sul problema della corruzione sottolinea come abbia la sensazione che si sia tornati agli anni Novanta, facendo capire come ora sia molto più difficile scovare i corrotti. 



Salvini stuzzicato sul risultato al di sotto delle attese della Le Pen in Francia, fa presente come per lui non sia motivo di preoccupazione aggiungendo che lui sarebbe molto contento di prendere il 25% come successo alla Le Pen. Fuksas fa presente che il risultato della La Pen non le consentirà di governare in nemmeno uno dei vari dipartimenti, ossia le nostre province. Baudo rimarca come Salvini non lo convinca da un punto di vista politico anche perché viene da un partito che per definizione è contrario al Sud. Piccola botta e risposta tra Salvini e Baudo con quest’ultimo che lo accusa di aver creato un partito ad hoc per prendere dei voti al Sud e nella Sicilia. La De Girolamo palesa nuove critiche nei confronti del Governo Renzi mentre Faraone, il sotto segretario all’Istruzione, evidenzia la propria situazione, sottolineando come non avrebbero alcuna ragione d’essere le sue dimissioni visto che ha chiarito ogni cosa con la magistratura. Intervista, in collegamento, a Bersani, che parla della necessità di cambiare il sistema per evitare la corruzione, per poi aggiungere sulla legge elettorale come lui sia convinto di poter arrivare a delle correzione, mentre sulla possibilità di una ripresa, evidenzia come ci siano le condizioni, ma occorre fare delle cose anche in ambito pubblico. Inoltre Bersani, stuzzicato sulla manifestazione di Landini, sottolinea come lui non vi prenderà parte, in quanto ha il sentore che si possa trattare di una sorta di discussione interna ai sindacati e rivolta alle diverse ideologie per interpretare il ruolo stesso dei sindacati. Nella parte finale della trasmissione si focalizza l’attenzione maggiormente su temi economici con Fuksas che in diverse occasioni entra in polemica con il sottosegretario Faraone. In chiusura, prima di mostrare la puntata della sitcom, “il Candidato”, spazio ai sondaggi sulle intenzioni di voto che vedono un Pd costante grosso modo al 36,8% con il Movimento 5 Stelle al 19,5% mentre Lega Nord e Forza Italia sarebbero quasi appaiate intorno al 13% ed infine tonfo del Nuovo Centro Destra con solo l’1,2% dei voti.



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