Va in onda oggi su Rai Uno una nuova puntata de La Vita in Diretta, condotta come sempre da Cristina Parodi e Marco Liorni. In attesa di scoprire i temi che verranno trattati e gli ospiti presenti in studio, la trasmissione ha voluto fare su Twitter gli auguri al grande ballerino italiano Roberto Bolle che proprio oggi compie 40 anni (clicca qui per vedere). Intanto andiamo a rivedere cosa è successo nella puntata andata in onda ieri, mercoledì 25 marzo: la prima parte è iniziata con un collegamento con la Francia, dove l’inviato del Tg1 era sul luogo dell’incidente aereo che è costato la vita a 150 passeggeri, tra cui alcuni ragazzi di una scolaresca e due neonati.



Anche il cantante Pupo ha vissuto un inconveniente su un aereo che da Toronto lo stava riportando in Europa. Il racconto di questa vicenda è stato dunque un’occasione per parlare in studio del cantante e della sua famiglia allargata con gli ospiti Alessandro Cecchi Paone ed Enrica Bonaccorti. Anna è la moglie di Pupo da 40 anni e Patricia la sua compagna dal 1995, poi ci sono le tre figlie. La cosa straordinaria è che il cantante sia riuscito a creare un equilibrio nella sua vita, riuscendo a far andare d’acordo tutte e cinque.



Ieri era attesa la sentenza della Cassazione per il delitto di Meredith Kercher a Perugia. Sembrava essere l’udienza decisiva per Raffaele Sollecito, presente in aula, e Amanda Knox che invece è rimasta in America, dove è tornata nel 2011. La procura ha chiesto la conferma delle condanne che erano state comminate in appello, ma la sentenza è poi slittata a venerdì prossimo.

Cambiando caso di cronaca, Massimo Bossetti sta andando verso il processo di appello. Sua madre e sua sorella gemella, Ester e Letizia, fanno ora un appello a chiunque possa aver visto qualcosa la sera dell’omicidio di Yara, perché hanno bisogno di una testimoianza che aiuti Bossetti ad essere scagionato. Eppure un testimone c’è che in una lettera scrive di essere stato quella sera proprio nel punto dove secondo l’accusa sarebbe stato parcheggiato il furgone di Bossetti. Egli non vide il mezzo, bensì tre o quattro ragazzi che si muovevano nel campo e alcuni scooter parcheggiati nello spiazzo di fronte.



Alessandro Cecchi Paone ha fatto notare come la precisione estrema con cui la lettera è scritta faccia quasi pensare a un professionista piuttosto che a una persona che possa aver visto davvero qualcosa. La sorella di Massimo è fermamente convinta che l’uomo sia stato incastrato.