Va in onda questa sera su Rai Tre il film con Antonio Albenese “Tutto tutto niente niente”. L’attore veste i panni di tre personaggi diversi: Cetto La qualunque, Rodolfo Vilaretto e Frengo Stoppato. Dopo essere finito in prigione, l’ex sindaco La Qualunque mira a farsi eleggere in parlamento. In galera ha incontrato il secessionista lombardo-veneto Rodolfo Villaretto che commercia migranti clandestini e lo spacciatore Frengo Stoppato che sogna di riformare la chiesa. Per ironia della sorte tutti e tre finiranno a fare i deputati a Montecitorio. Ecco il trailer del film



Rai 3 questa sera trasmette il film Tutto tutto niente niente la cui sceneggiatura è stata scritta da Antonio Albanese e Piero Guerrera, mentre la regia è stata affidata a Giulio Manfredonia. La durata della pellicola è di circa 87 minuti e del cast, oltre ad Antonio Albanese, fanno parte Fabrizio Bentivoglio, Luigi Maria Burruano, Lunetta Savino, Lorenza Indovina e Paolo Villaggio. Ecco la trama. Cetto La Qualunque (Antonio Albanese) è il sindaco di un piccolo centro abitato che a un certo punto per alcuni illeciti si trova in grande difficoltà nei confronti della legge. Infatti, non solo tutto il consiglio comunale viene commissariato, ma lo stesso Cetto va a finire direttamente in galera per alcuni appalti truccati e pilotati. Nonostante venga lasciato praticamente da solo con i propri problemi giudiziari, Cetto decide di tenere la bocca ben cucita non collaborando con le forze dellordine, nonostante gli vengano proposti degli sconti sulla propria pena. Cetto decide di non fare i nomi delle altre personalità implicate e in particolare di un potente sottosegretario (Fabrizio Bentivoglio) che in parte apprezza il gesto di Cetto che spera di avere dei favori in cambio.



Tuttavia il sottosegretario non sembra essere intenzionato a far nulla per aiutare Cetto, ma a un certo punto deve cambiare idea in quanto si ritrova in difficoltà da un punto di vista politico. Nello specifico ha necessità di sostituire tre deputati del proprio partito che vengono uccisi in una situazione misteriosa. Oltre a Cetto, il sottosegretario prende in considerazione per questo ruolo altri due personaggi (entrambi interpretati da Albanese) abbastanza pittoreschi e sui generis, si tratta di Rodolfo Favaretto e Frengo Stoppato. Il primo è un accanito sostenitore della secessione della Padania ipotizzando un vero e proprio passaggio allAustria. Inoltre, è un vero e proprio razzista che tra le altre cose sfrutta gli immigrati clandestini, che utilizza nel lavoro nei campi senza dare loro una paga adeguata. Rodolfo attualmente si trova in carcere per aver occultato il cadavere di un clandestino, morto durante i lavori a cui è stato sottoposto nei campi. Il secondo è un personaggio che arriva dalla Puglia e che sembra è stato implicato in un traffico di stupefacenti.



Il sottosegretario ritiene che questi tre possano incarnare il prototipo perfetto del parlamentare da poter gestire al meglio senza che faccia alcuna domanda rispetto alle azioni di governo. In ragione di ciò riesce con grande abilità a farli uscire dal carcere e quindi li nomina deputati nellarea del proprio partito. 

Una scelta che lui pensa essere una abile mossa politica, ma che in realtà si dimostrerà essere un vero e proprio boomerang sia per la sua persona che per l’intero partito visto che i tre combinano una lunga serie di guai. In particolare una volta tornato in libertà, Cetto decide di vuotare il sacco e fa il nome del sottosegretario che finisce suo malgrado dietro le sbarre mentre invece lo stesso Cetto insieme a Frengo e Rodolfo scappano all’estero per continuare in quelli che sono i loro interessi.