Ieri sera, domenica 29 marzo 2015, è andata in onda la prima puntata della miniserie diretta da Ricky Tognazzi con Michele Riondino, Pietro Mennea – La freccia del sud, che racconta appunto la storia del velocista pugliese. Vediamo che cosa è successo: Pietro Mennea (Michele Riondino) raggiunge i blocchi di partenza. Siamo a Mosca alle olimpiadi del 1980, quelle in cui il velocista italiano si aggiudicherà l’oro olimpico nei 200 metri. Mennea si guarda intorno, è solo con i suoi pensieri, pensieri che lo riportano a quando era bambino dando vita a un lungo flashback attraverso il quale il campione rivive le fasi salienti della sua vita. Si parte dalla sua infanzia, trascorsa a Barletta. Il piccolo Mennea apparteneva a una modesta famiglia, figlio del sarto della città. Sin da bambino amava correre perché solamente così si sentiva libero e solamente così riusciva a non pensare a niente. Un giorno come tanti altri, entra furtivamente nella sede del centro sportivo dell’Avis Barletta dove inizia una lite con dei ragazzini che si stavano allenando. La lite viene notata dall’allenatore che per calmarli li invita a fare una gara per vedere chi è il più veloce. Nella corsa il piccolo Mennea, che era stato deriso per la sua fisicità, si impone lasciando di stucco l’allenatore e un professore della sua scuola che decidono così di andare dai suoi genitori per proporgli di iscrivere il ragazzo al centro sportivo, ma incappano nell’ostilità della madre (Lunetta Savino), che non vuole che il figlio abbia distrazioni che lo allontanino dagli studi. Cambierà idea solamente quando Pietro, dispiaciuto per la partenza verso la Germania di Martina, la sua fidanzatina, smette di mangiare. Con il permesso della madre inizia così la sua avventura all’Avis Barletta, che lo porterà, ancora minorenne, ad essere notato dal tecnico Carlo Vittori (Luca Barbareschi). L’incontro avviene a Termoli, dove Pietro si reca con la sua squadra per partecipare a una gara a cui parteciperanno diverse associazioni italiane.
Nonostante il contributo determinante del giovane Mennea per la vittoria nella staffetta, Vittori non pensa di reclutarlo e da questo rifiuto nasce uno scontro tra i due che lascia il segno nel tecnico che ne ammira il temperamento. Così, mentre ormai Mennea rassegnato se ne stava a casa con i genitori, viene contattato telefonicamente proprio da Vittori che lo invita a partecipare alle selezioni per entrare a far parte del centro atletico “Bruno Zauli”. Qui tra scontri e nuove amicizie verrà sottoposto a durissime sessioni di allenamento per testarne le qualità e valutarne le doti. I giorni passano e tra un allenamento e l’altro sopraggiungono le feste natalizie, periodo in cui è concesso agli aspiranti atleti di tornare a casa. Anche Mennea è sul punto di partire, ma Vittori lo ferma e gli consegna un programma di allenamento che dovrà effettuare da solo, rimanendo a Formia. Pietro convinto che sarà ripagato per i suoi sforzi accetta la sfida e si dedica anima e corpo agli allenamenti. Il tecnico, tornato dalle vacanze, gli comunica con soddisfazione che ha superato le selezioni e che da quel momento in poi si occuperà personalmente di lui, mettendolo in guardia su ciò che lo aspetterà. Il primo obiettivo sono i campionati italiani di Roma, dove Mennea si afferma ottenendo il titolo di campione italiano. Parallelamente ai primi successi inizia la sua storia d’amore con Carlotta (Alice Bellagamba), la figlia di uno dei dirigenti del centro sportivo. Tutto va a gonfie vele e Pietro viene selezionato per rappresentare l’Italia alle Olimpiadi di Monaco, in Germania. Lì la freccia del Sud si scontra per la prima volta con il campione Borzov conquistando una medaglia di bronzo. Non essere riuscito ad arrivare primo e gli avvenimenti terroristici avvenuti poco dopo la gara, segnano profondamente Mennea che inizia a dubitare sulle sue reali possibilità di divenire il numero uno.
Questo suo mettersi in discussione lo porta a iscriversi all’università, alla facoltà di scienze politiche, e a chiudere la sua storia con Carlotta. Siamo nel 1974 e ci sono i campionati europei a Roma. Mennea ha l’opportunità di rivincita contro Borzov, ma poco prima della gara il campione russo deve rinunciare per un infortunio alla mano. La vittoria va alla freccia del sud, ma buona parte della stampa si chiede come sarebbero andate le cose se avesse partecipato Borzov. Intanto il nome di Mennea diviene leggenda sia in Italia che all’estero e ora nel prossimo appuntamento importante, la Coppa Europa che si disputerà a Nizza, sarà lui l’uomo da battere. Tornato all’università incontra Manuela (Elena Radoninich), una ragazza impegnata nella lotta studentesca. Dopo uno scambio di battute tra i due, la ragazza va via dimenticando un libro che Pietro prende per restituirle, ma lei è già andata via.
Diviso tra gli allenamenti e lo studio, Pietro stringe amicizia con un professore universitario che gli confessa che il figlio, costretto su una sedia a rotelle, è un suo grande fan, così il velocista italiano li invita a sostenerlo nella gara di Nizza offrendo loro sia i biglietti che il viaggio. Sarà proprio con loro che andrà a festeggiare a fine gara, nel giorno che lo vede trionfare sul suo storico rivale Borzov, al quale non rimane che congratularsi per la vittoria con il collega italiano. Nel frattempo la famiglia di Manuela sta seguendo le gesta di Mennea in tv, quando la ragazza si accorge che il vincitore è quel ragazzo che ha da poco conosciuto all’università e lo rivela a suo fratello che però inizialmente non le crede. Proprio in quel momento squilla il telefono e dall’altro capo della cornetta c’è proprio il campione che chiede di parlare con Manuela. Con la scusa di restituirle il libro riesce a strapparle un appuntamento, scatenando l’intrattenibile gioia del fratello di lei che è un suo sfegatato fan.
Replica Pietro Mennea – La freccia del sud, prima puntata 29 marzo 2015: come vederla in video streaming – E’ possibile vedere o rivedere la prima puntata della fiction dedicata al velocista pugliese grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.