Ieri, lunedì 30 marzo 2015, su Rai 1 si è conclusa la fiction dedicata al velocista pugliese, Pietro Mennea – La freccia del sud. Ecco cosa è successo nel secondo e ultimo episodio: Pietro Mennea (Michele Riondino), dopo la vittoria di Nizza, è tornato a Barletta, la sua città Natale. Qui ormai è una leggenda e mentre si allena per le strade della città riceve l’incitamento di tutti i passanti, orgogliosi del proprio concittadino. Intanto inizia la sua storia d’amore con Manuela (Elena Radoninich), la ragazza che aveva conosciuto all’università e alla quale aveva telefonato subito dopo la vittoria su Borzov a Nizza per chiederle di uscire insieme. Pietro sta vivendo un momento magnifico, sia a livello professionale che per quanto riguarda la vita privata, ma qualcosa sta per cambiare. Tornato a Formia, durante un allenamento, viene convocato da Vittori (Luca Barbareschi), che gli comunica di essere intenzionato a dare le dimissioni per delle divergenze con la federazione. Per Mennea è una doccia gelata. Si sente tradito dall’uomo che considerava come un padre e del quale sente il bisogno per poter vincere ancora.



In realtà quella di Vittori non è stata una scelta volontaria, il tecnico infatti è stato licenziato a causa della sua opposizione riguardo l’allontanamento del suo vice, il professor Lojacono (Jerry Mastrodomenico), al posto del quale Masi (Gian Marco Tognazzi) aveva intenzione di inserire il parente di un politico. Le conseguenze sono catastrofiche. Mennea non è in sintonia con il nuovo staff e gli allenamenti non gli permettono di raggiungere il massimo della forma. Arriva il momento di trasferirsi a Montreal per le Olimpiadi, ma il velocista sente che non riuscirà a dare il meglio di sè e questo lo preoccupa molto. Mentre è in un bar riceve l’inaspettata visita di Vittori che lo ha raggiunto in Canada per allenarlo di nuovo, ma dovranno fare tutto all’insaputa della federazione. Mennea anche se ancora arrabbiato per l’abbandono accetta di buon grado l’idea e riprende insieme al professore gli allenamenti spartani ai quali era solito essere sottoposto. Proprio durante una di queste sessioni i due vengono visti da Masi che va su tutte le furie e inizia una furibonda lite con Vittori. Alla fine prevale però il buon senso, ovvero tutelare l’atleta e rispettare le sue scelte, anche se Masi si dichiara pronto a scaricare tutte le responsabilità su Vittori in caso di insuccesso. Purtroppo è esattamente quello che avverrà, perché nella gara Mennea arriva quarto.



Il ragazzo, che sente di aver deluso tutte le persone che speravano in lui, se la prende con Vittori per averlo abbandonato e senza dargli modo di raccontargli la verità lo manda via. Così, senza più il suo tecnico e con il peso della sconfitta, torna in Italia da Manuela che gli sta vicino in questo momento difficile. Mennea si sente un atleta finito e inizia a considerare l’ipotesi di abbandonare l’atletica. Un giorno viene però contattato dal giornalista Gianni Minà (Paolo Giangrosso) che sta preparando un servizio su di lui. 

In quell’occasione gli rivela la verità sull’allontanamento di Vittori e sul fatto che il tecnico gli abbia mentito per tutelarlo, immaginando che non avrebbe partecipato alle Olimpiadi se avesse saputo come stavano realmente le cose. Mennea si sente rinascere e corre subito da Vittori. Dopo essersi chiariti e ribadito la reciproca stima, i due si accordano per ricominciare insieme e realizzare il loro sogno: stabilire il nuovo record mondiale. La ritrovata serenità porta il talento di Barletta a conquistare due ori agli Europei di Praga e a ritrovare la fiducia in sé. Ora il prossimo obiettivo è diventare l’uomo più veloce del mondo e l’occasione giusta sono le Universiadi di Città del Messico. Ancora una volta però Masi intralcia i sogni del ragazzo, perché in quel periodo c’è la Coppa del Mondo in Canada ed è li che la federazione lo vorrebbe. Alla fine però grazie a Gianni Minà, Vittori e Mennea trovano il modo per partecipare alle Universiadi e sotto gli occhi di tutti, anche dello stesso Masi, Mennea stabilisce il nuovo record del mondo con il risultato di 19’72. Tornato a casa dai genitori, presenta loro Manuela e sorprende la madre mostrandole la laurea in scienze politiche che ha conseguito a sua insaputa, rendendola ancora più orgogliosa.



Il tempo per la vita privata è pero poco, perché si avvicinano le Olimpiadi di Mosca e bisogna intensificare gli allenamenti. Di ciò ne risente Manuela che si sente esclusa dalla vita del suo ragazzo e dopo un litigio lo lascia. Nel frattempo arriva anche la notizia che gli americani boicotteranno i giochi di Mosca in segno di protesta per l’invasione Russa dell’Afghanistan e che invitano tutti i paesi alleati a seguire il loro esempio. Ci sarà così ancora uno scontro tra Mennea, che vedeva in quest’olimpiade l’ultima possibilità per vincere l’oro, e la federazione che invece si sentiva di dover assecondare il suggerimento americano. Ne nascerà un ennesimo scontro che porterà la federazione a lasciar partecipare ai giochi solamente gli atleti civili e in rappresentanza del Coni e non dell’Italia, quindi senza inno nazionale. Mennea prima di partire vorrebbe far pace con Manuela, ma la ragazza si fa sempre negare. Il cupo stato d’animo dell’atleta si riflette nella sua prima gara, i 100 metri, dove deludendo ogni aspettativa arriva sesto. Torna in lui il senso di colpa per aver disilluso le aspettative della gente e vorrebbe abbandonare le olimpiadi. A fargli cambiare idea sarà l’arrivo inaspettato di Manuela e la conseguente pace. Il giorno seguente il campione conquista la medaglia d’oro realizzando il suo sogno. Ora la madre può brindare nel bicchiere che da anni conservava per l’occasione.

Replica Pietro Mennea – La freccia del sud, puntata 30 marzo 2015: come vederla in video streaming – E’ possibile vedere o rivedere la seconda puntata della fiction dedicata a Pietro Mennea grazie al servizio di video streaming proposto da Rai.tv, cliccando qui.