Questa sera ospite a Le Invasioni Barbariche ci sarà Gessica Ametrano. Per molti telespettatori questo nome non dice nulla, ma per le associazioni che si battono per il diritto allautodeterminazione e per la legge sul testamento biologico è invece importante. figlia infatti di Gennaro Ametrano, uomo che nellottobre del 2014 è morto dopo una lunga odissea in ospedale e che aveva provato a chiedere il suicidio assistito, ma senza successo.
La stessa Gessica ha raccontato la sua storia: “Gennaro Ametrano, nato a Napoli nel 1951, aveva sopportato nella sua vita già troppo. Tralasciando gli aspetti più intimi, il mio papà aveva già affrontato 3 infarti e un incidente quasi mortali. Lui era un guerriero e lo aveva già dimostrato”. Mentre lei vive a Roma, i suoi genitori sono a Viareggio. Nel settembre del 2013 il padre scopre di avere un tumore allo stomaco in stadio avanzato e affronta la chemioterapia. Decide quindi di farsi operare nella Capitale, anche perché ormai un gesto semplice come il mangiare sta diventando un problema. Due giorni prima dellintervento luomo ha però un collasso e un altro ancora dopo pochissimo tempo. Loperazione viene rimandata e mentre attende di essere chiamato in ospedale chiede a Gessica di stare dalla sua parte, di non permettere che ci sia accanimento terapeutico.
Dopo un secondo rinvio, loperazione viene eseguita, ma non ha lesito sperato. Gennaro ora comincia a soffrire di più e a sputare sangue. Viene sottoposto a un altro intervento. Ma ormai, secondo Gessica, luomo ha deciso di morire perché ama troppo la vera vita. Quella in cui si può guardare il mare, in cui si può abbracciare e proteggere la propria figlia e fare lamore con la propria moglie. Quella vita in cui sei dotato del libero arbitrio. Per questo rifiuta la chiemioterapia e non inizia a non alimentarsi e a non bere nemmeno. Finché il 3 ottobre 2014 muore.
A niente – spiega Gessica – sono serviti i suoi tentativi di contattare medici pro eutanasia in Svizzera. Una vera e propria trafila per un italiano decidere di morire. Documenti da compilare, un viaggio da affrontare, il senso di colpa di dover sottoporre la propria famiglia a tutto questo… come se non bastasse la paura di morire, la paura di decidere di morire prima che la vita ti sbeffeggi di nuovo.
“La malattia l’ha ucciso. L’Italia ha contribuito alla sua morte. Parlo di morte dello Spirito, spossato, deluso. Parlo di un’intelligenza a cui non si dà la possibilità di decisione. In queste situazioni scegliere la Morte è la più grande dimostrazione di attaccamento alla Vita. L’eutanasia non è morte, è una libera legittima decisione”.
Sicuramente Gessica parlerà della sua storia e delle sue idee sull’eutanasia proprio il giorno dopo l’approvazione, in Friuli Venezia Giulia, di una legge sul testamento biologico: si tratta della prima Regione a legiferare in merito.