Tra le scene più famose di Cast Away, il film di Robert Zemeckis che Retequattro trasmette questa sera, cè senza dubbio quella in cui il protagonista Chuck Noland (interpretato da Tom Hanks) riesce ad accendere il fuoco. Il dirigente operativo della FedEx finisce infatti su unisola deserta dove impara non senza difficoltà a sopravvivere: tra noci di cocco e pasti a base di granchi, riesce finalmente anche ad accendere il fuoco, accompagnato dal suo “amico” Wilson (un pallone da volley) con cui parla e si confida. Una curiosità: quando Chuck Noland danza intorno al focolare per festeggiare, canta la prima strofa del celebre brano dei The Doors “Light My Fire”.
La prima serata di giovedì su Rete 4 vedrà la messa in onda di una pellicola di ormai 15 anni fa, con protagonista Tom Hanks e con Robert Zemeckis dietro la macchina da presa. La rete trasmetterà infatti “Cast Away“, pellicola che vede nel cast anche Helen Hunt e per cui l’attore americano vinse il Golden Globe nel 2001 nella categoria “Miglior attore in un film drammatico” e per cui ricevette anche una nomination gli Oscar di quello stesso anno nella categoria “Miglior attore protagonista”, dove venne però battuto da Russel Crowe, premiato per l’interpretazione ne “Il gladiatore”. Vediamo la trama. Chuck Noland (Tom Hanks) è un alto dirigente di una importante azienda, la FedEx, nota in tutto il mondo per essere una delle più importanti nel settore delle spedizioni merci. La sua vita scorre tranquilla ed è ricca di soddisfazioni, sia lavorativamente che sentimentalmente: sul lavoro ricopre infatti l’importante posizione di dirigente operativo dell’azienda, mentre sul versante personale tutto sembra andare per il meglio, visto che da lì a poco convolerà a nozze con Kelly (Helen Hunt), la fidanzata di una vita. Prima di quello che sarà il giorno più bello della sua vita deve però compiere un viaggio di lavoro in Thailandia. L’aereo della compagnia con lui a bordo rimane però vittima di una avaria e precipita: Chuck sopravvive per miracolo e riesce ad arrivare su un’isola deserta, dove si ritrova a dover imparare a sopravvivere in condizioni molto difficili e lontane anni luce dalla modernità alla quale era abituato, arrivando a dover imparare ad accendere il fuoco nello stesso modo dei primi uomini che la storia ricordi. Tra i resti dell’aereo trova un pallone e con il sangue che ha sulle mani, conseguenza delle ferite riportate nello schianto, disegna un viso a cui da il nome di “Wilson”. Questo diventerà il suo compagno di confidenze e di chiacchierate: per Chuck è l’unico modo per non perdere del tutto il senno. Tuttavia Chuck si rende ben presto conto che questa potrebbe essere la sua vita da qui alla fine dei suoi giorni, perchè il tempo scorre e non pare esserci all’orizzonte nessuna possibilità di salvezza, perchè nessuno sembra lo stia cercando. Ormai convinto che tutti lo credano morto nell’incidente arriva a valutare la possibilità del suicidio. Il tempo passa e quando sono ormai 4 anni da quando è sull’isola, il mare deposita sulla spiaggia qualcosa che Chuck non tarda a capire trattarsi di un detrito che un tempo era componente di un bagno chimico. Appurando come sia resistente alla correnti marine e a quelle ventose, decide di provare a trasformarlo in una vela da installare su una zattera. In questo modo spera di riuscire a superare lo sbarramento causato dalla barriera corallina che gli impedisce di arrivare in mare aperto per poter cercare qualche nave che lo possa raccogliere e riportare alla sua vita. Riesce così ad arrivare in mare aperto, ma una forte tempesta “Wilson” cade dalla zattera di fortuna e Chuck quasi perde la vita per cercare, senza successo, di impedire che si perda in fondo al mare. Quando ormai tutto sembra perduto ed è rassegnato a morire in mezzo al mare, accade l’incredibile: una nave è sulla rotta della zattera e lo porta in salvo. Per Chuck si stanno quindi per riaprire le porte della vita normale, che era stato costretto ad abbandonare anni prima contro la sua volontà. Ma una volta tornato da Kelly deve fare i conti con il tempo che è passato inesorabile: la donna che doveva sposare, convinta ormai di non poterlo mai più rivedere si è alla fine ricostruita una vita sposandosi con un altro uomo, con cui ha anche una figlia. Tuttavia Chuck, seppure triste, accetta serenamente quanto accaduto. Il film si conclude con Chuck che si presenta a casa di una donna a cui in un certo senso deve la vita: quando si era ritrovato sull’isola aveva infatti tenuto sempre con se uno dei pacchi che si trovava nella stiva dell’aereo e che la corrente aveva fatto arrivare fino a riva. Il pacco aveva suscitato il suo interesse per le ali disegnate sulla scatola, le quali erano state decisive per far nascere in lui l’idea delle vele da installare su una zattera di fortuna per riuscire ad arrivare in mare aperto. Una volta costruita la zattera aveva deciso di portarlo via con se, promettendo a se stesso che se fosse riuscito a tornare a vivere la sua vita precedente all’incidente avrebbe consegnato il pacco alla persona a cui sarebbe dovuto arrivare anni prima e che in un certo senso l’aveva aiutato a riprendersi la sua vecchia vita.