La prima serie è andata in onda l’anno scorso, sempre su Rai 1, riscontrando uno dei più grandi successi di sempre. Non abbiamo dubbi sul fatto che anche voi sappiate di cosa stiamo parlando quando citiamo i Braccialetti Rossi e, allora, non mancherete di notare che la seconda serie è iniziata ormai da qualche settimana. Siamo arrivati già alla terza puntata e la quarta interessantissima e attesissima andrà in onda come sempre proprio domani, domenica 8 marzo, in prime time sul primo canale.
Per la regia di Giacomo Campiotti e la sceneggiatura di Petraglia-Campiotti, i Braccialetti Rossi 2 sembrano non aver affatto stancato i telespettatori, dai più giovani ai grandicelli, che con passione ed entusiasmo non si lasciano sfuggire la benché minima occasione per seguire i loro beniamini in TV. La storia, già lo saprete, racconta di una famiglia speciale fatta di amici e malattia. Ragazzi comuni che all’improvviso capiscono di avere qualcosa che non va; chi un tumore, chi il cuore che batte troppo o troppo poco. E poi, ancora, disturbi alimentari e depressione. Tutto ciò che accade in un ospedale, con un pizzico di umanità ed emozione in più.
Ma stavolta, in questa seconda serie, i rapporti sembrano essersi evoluti, e le new entry nel gruppo non possono mancare. Nota positiva per il cast, che così abilmente non risulta banale, né tanto meno scontato, con un racconto certo mirato a un target forse più giovanile rispetto alla serie andata in onda lo scorso anno, ma non peccante di seria professionalità.
E poi sarà che amo la musica e le poesie di Niccolò Agliardi sin da quando, al Liceo, l’ho conosciuto – o forse sarà che la musica ha quella potenza indescrivibile di emozionare come, a mio parere, nessun’altra arte al mondo – però coi Braccialetti Rossi oltre alle gioie e ai dolori arrivano, settimana dopo settimana, puntualmente anche le lacrime. Certo non sarà solo colpa delle note colorate e frizzanti, ma anche la colonna sonora – principalmente realizzata da Agliardi e i The Hills con l’aiuto di voci importanti del panorama italiano quali Francesco Facchinetti, Emma Marrone, Laura Pausini e Roberto Vecchioni tra i tanti – fa il suo effetto.
Una serie TV che, allora, nonostante tutto, riesce ad arrivare al cuore dei più giovani senza stancare, ma al contrario appassionando chi insieme a loro decide di concedersi qualche ora di relax in compagnia del televisore. La malattia certo ci fa più sensibili, ma i Braccialetti Rossi vanno oltre, oltre al dolore che sicuramente fa parte di una serie tv come questa. Quello che infatti in primis sembra si voglia comunicare, è una cosa bella; è l’inno alla vita! Che merita di essere vissuta nonostante le sofferenze che potremmo riscontrare lungo il cammino.
Anche il regista, Giacomo Campiotti, ce lo ha spiegato tempo fa, camminando sul filo del rasoio proprio per cercare di realizzare un prodotto sicuramente interessante, commovente ma anche e soprattutto vero, che faccia sì riflettere, ma altrettanto sorridere! “L’anno scorso il set era blindato, ma stavolta no! Abbiamo spesso avuto ospiti dei ragazzi malati con noi, che svolgevano il difficile ruolo di testimoni, affinché anche a noi fosse sempre chiaro il peso e il giusto messaggio al quale avremmo dovuto ricordarci di voler arrivare. E negli stessi ospedali, i volontari ce lo hanno raccontato chiaramente, che abbiamo aperto più porte noi con la serie di quanto fossero riusciti a fare in tanti anni”.
Allora forse sarà l’avvicinarsi a una realtà che spesso ci appare difficile anche solo da accettare, che riesce a riscontrare no-stop un così grande successo di pubblico? O forse, al di là di tutto, la malattia passa davvero in secondo piano? L’unica cosa di cui davvero siamo certi, è che i Braccialetti Rossi hanno quasi magicamente segnato una rivoluzione, un nuovo confine tra le serie tv per tutti. Prima di loro non si ricordava un telefilm davvero per ragazzi, con questa spiccata e indescrivibile capacità di arrivare dritta al cuore di chi la guarda. Sì certo, la Rai ha sempre fatto leva su di un intramontabile Medico in famiglia, ma mentirei se dicessi che prima d’ora qualcosa in prime time come i Braccialetti Rossi era già passato dagli schermi italiani.
Non era mai successo, ma è successo, ed è un piccolo capolavoro sentimentale ed emotivo di cui tutti i fan vanno assolutamente fierissimi. Chissà quanto piangerò domani…