Quarto Grado, riassunto puntata 6 Marzo 2015: Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero hanno condotto ieri sera una nuova puntata di Quarto Grado. La trasmissione è stata dedicata in questo venerdì 6 marzo, a due giorni dalla festa della donna, ad alcune vittime ormai rese tristemente famose dalla cronaca, come Roberta Ragusa, Elena Ceste e Yara Gambirasio. “La preda” era il titolo della puntata e prede sono state infatti tutte queste donne, vittime di uomini che le hanno brutalmente assassinate. In questi giorni gli occhi sono puntati sul caso di Roberta Ragusa. Proprio oggi infatti c’è stata l’udienza che ha portato alla decisione in merito al processo nei confronti di Antonio Logli. Sul marito di Roberta, infatti, pendeva fino ad oggi la grave accusa di aver ucciso la moglie e di averne successivamente occultato il cadavere. Tuttavia proprio questo aspetto, quello del mancato ritrovamento del corpo di Roberta, è uno degli elementi su cui faceva maggiore forza la difesa di Logli. Intanto sono passati ben tre anni dalla scomparsa della donna, nel corso dei quali sono venute fuori anche diverse testimonianze, prima fra tutte quella di Loris Gozi, punto forza dell’accusa nei confronti di Antonio Logli. Eppure con l’udienza di oggi si è messa la parola fine a questi sospetti e il marito di Roberta è stato prosciolto perché il giudice ha stabilito che il fatto non sussite. Il generale Garofano si è detto d’accordo con questa decisione, in quanto non è mai stato trovato il corpo di Roberta, quindi è impossibile dimostrare che la donna non si sia allontanata volontariamente da casa. Barbara Palombelli invece ha fatto notare come accanto alla giustizia dei tribunali ve ne sia un’altra, quella dei due figli di Logli, uno quattordicenne e l’altro diciottenne, che in ogni caso continueranno a chiedersi che fine abbia fatto la madre e anche se si fosse allontanata da sola, comunque Logli ne sarebbe responsabile, per averla spinta ad allontanarsi in pigiama nel pieno della notte. Ma è possibile che Roberta sia andata via di casa perché colpita da amnesia in seguito alla famosa caduta dalla scala che ha raccontato il marito? Secondo Massimo Picozzi si tratterebbe di un’ipotesi davvero remota, perché è difficile che un incidente domestico di quel tipo possa portare a perdere la memoria a giorni di distanza. Poi c’è la testimonianza di Loris Gozi, che Logli ha sempre contraddetto, sostenendo che non stia dicendo la verità e affermando che non sarebbe attendibile per via del suo passato da tossicodipendente. L’avvocato di Loris, ospite in studio, ha spiegato che occorrerà attendere le motivazioni del giudice per capire se il principale testimone di questo caso sia stato considerato attendibile o meno. Anche Michele Buoninconti, il marito di Elena Ceste, è accusato di omicidio e occultamento di cadavere. L’uomo, che ora è in carcere, continua a contraddirsi e ad incrementare così i dubbi e i sospetti nei suoi confronti. Michele, ha sottolineato Picozzi, ha sempre indossato una maschera, quella di uomo tradizionalista, di avaro coltivatore di verdure. In realtà quella coppia non era perfetta, Michele forse non così rigido come si presentava. Egli intanto continua a proclamarsi innocente dal carcere e ritiene di essere vittima di un’ingiusta persecuzione. Don Mario, il parroco di Costigliole, è andato a trovarlo in prigione, dove ha trovato un uomo provato ma che sta bene fisicamente ed ha preso anche qualche chilo. La procura vorrebbe l’ergastolo per Michele. Ma Barbara Palombelli cosa ne pensa? E’ possibile che si sia trattato di omicidio premeditato? Secondo la giornalista sarebbe al contrario più probabilmente un omicidio d’impeto, seguito ad una notte di confessioni e litigi. In ogni caso la Palombelli ritiene impossibile che delle madri premurose quali erano Elena Ceste e Roberta Ragusa possano aver deliberatamente abbandonato i loro figli. Intanto dalle intercettazioni è emerso che Michele Buoninconti ha cercato subito di sostituire sua moglie Elena con altre donne, iniziando anche una relazione con una certa Teresa. Massimo Bossetti si trova in prigione ormai da diversi mesi con l’accusa di aver ucciso la piccola Yara Gambirasio. Proprio in carcere sono state intercettate le conversazioni dell’uomo con la moglie e alcune di queste sono state rese pubbliche in questi giorni. Il furgone di Bossetti è stato ripreso dalle telecamere che erano nei dintorni della palestra in cui si allenava Yara e questo ha permesso di ricostruire i movimenti dell’uomo. Secondo Massimo Picozzi però è strano che nessuno abbia notato le brusche inversioni di quel furgone che risultano dalle riprese. Il mezzo è stato smontato e analizzato pezzo per pezzo cercando soprattutto tracce biologiche, in particolare sangue,o fibre. Il fratellino di Loris Andrea Stival è stato affidato al padre come unico tutore mentre la mamma, Veronica Panarello, rimane in carcere con l’accusa di omicidio. La donna continua a sostenere di aver accompagnato suo figlio a scuola, quella mattina in cui è morto, e afferma di averlo lasciato a una certa distanza a causa del traffico che non le avrebbe permesso di avvicinarsi più di tanto. I risultati dell’autopsia sul bambino, intanto, sono stati resi noti e così gli inquirenti sono ora in possesso di indicazioni più precise circa l’ora in cui il bambino sarebbe morto. Nel frattempo il nonno materno di Loris è arrabbiato perché pensa che ci si stia accanendo contro sua figlia, cercando di allontanare da lei anche il secondogenito. Secondo il padre di Veronica, infatti, sua figlia sarebbe innocente, accusata di un crimine che non avrebbe commesso.