Liviu, questo è il nome dell’uomo – un giostraio – che vive in Filandia e che secondo la super-testimone Vilma, aveva una fidanzata minorenne di nome Yara, nella bergamasca, quando era in Italia. L’uomo, contattato da Pomeriggio 5, risponde alle domande dal giornalista per telefono e nega tutto, nega di conoscere Yara, nega di essere stato in Italia nel 2010 (pur con qualche contraddizione). Non nega però di aver conosciuto Vilma, e di aver avuto una fidanzata (non si sa di quale età) nella bergamasca. Il nome (omesso dal servizio di Pomeriggio 5) aveva assonanze con Yara. Sarà la verità? E – soprattutto – Liviu sarà contattato dalle autorità italiane?



Dopo lo stacco pubblicitario, Barbara D’Urso sgancia lo scoop su Yara Gambirasio. La super-testimone sembra proprio aver avuto a che fare con l’uomo che avrebbe avuto una relazione con la ragazzina di Brembate. Barbara D’Urso parla sempre di amicizia, ma la donna sembra essere sicura: i due erano fidanzati, ma per la contrarietà della famiglia (lui ha circa 30 anni) non potevano frequentarsi. Contrarietà che – nel caso – sarebbe anche dello stato italiano visto che Yara Gambirasio all’epoca era 13enne. Barbara d’Urso rivela il nome dell’uomo, che ora vive in Finlandia. Pomeriggio 5 lo ha incontrato e intervistato. Cosa dirà? Tra poco lo scopriremo in diretta. 



Sta per tornare con una nuova puntata dedicata ai casi di cronaca che fanno più clamore. La puntata di oggi si aprirà con il caso di Yara Gambirasio ed un’intervista esclusiva che ha a che fare con il presunto uomo che aveva una relazione con lei nei mesi precedenti alla sua morte. Di chi si tratta? Inizia il conto alla rovescia ha inizio…

Dopo la pausa del fine settimana, Pomeriggio 5 torna oggi, lunedì 9 marzo 2015, condotto come sempre da Barbara DUrso su Canale 5. Chissà se si tornerà a parlare del caso Roberta Ragusa, argomento centrale dellultima puntata andata in onda venerdì scorso dopo che il giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Laghezza ha prosciolto Antonio Logli, il marito della donna scomparsa che la procura di Pisa aveva accusato di omicidio volontario e di distruzione di cadavere. Ospite di Barbara D’Urso è stato ancora una volta il giornalista Giangavino Sulas, secondo cui evidentemente non c’era alcuna prova perché la decisione è arrivata in poche ore e l’assoluzione è stata piena, ma se in futuro si dovesse ritrovare il corpo o dovessero sorgere nuovi elementi non è escluso che Logli possa tornare ad essere indagato. E intervenuto in trasmissione anche il super testimone Loris Gozzi, che si augurava che Logli si decidesse a parlare e che ora è molto arrabbiato per questa decisione. Il mancato rinvio a giudizio in effetti ha colto tutti di sorpresa, ma il procuratore di Pisa ha spiegato in conferenza stampa che Antonio Logli rimane comunque imputato e l’attività investigativa può continuare anche se non c’è stato il rinvio a giudizio. Inoltre, egli ha fatto notare che la sentenza è suscettibile di impugnazione e non è dunque da considerarsi definitiva. Secondo Sulas però le cose non starebbero esattamente così, perché dovrebbe essere definito indagato e non imputato, dato che l’uomo non è sotto processo. Esistono comunque dei precedenti di condanne anche senza che sia stato rinvenuto il corpo della vittima, come nel caso di Roberta, quindi non può essere questo un motivo per l’assoluzione, ha continuato poi il procuratore in diretta. Logli intanto di fronte alle telecamere e ai giornalisti che oggi pomeriggio gli chiedevano di rilasciare qualche dichiarazione è rimasto completamente impassibile ed è apparso sorridente e soddisfatto.



Nel corso dellultima puntata di Pomeriggio 5 sono state rese note anche le ultime novità anche sul caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, in quanto gli inquirenti pensano ora che Bossetti e la tredicenne si conoscessero già da qualche tempo, almeno da tre mesi, periodo in cui una testimone vide Yara salire sulla macchina dell’uomo. Così gli inquirenti hanno ricostruito quanto accaduto la sera dell’omicidio e sostengono che Yara sia salita volontariamente sul furgone di Bossetti. Ovviamente tutto questo, come ha fatto notare anche Sulas, dovrà essere dimostrato nel corso del processo. In ogni caso Bossetti ha rifiutato di confessare il reato, per cui si professa sempre innocente, anche se una confessione gli avrebbe garantito una riduzione di pena.