Per la gioia dei fan, nella prima puntata del serale di Amici 2015 ci sarà come giudice Renato Zero. Figlio di una infermiera e di un poliziotto, nasce nella Capitale il 30 settembre 1950 e il suo nome di battesimo è Renato Fiacchini. La sua carriera scolastica prosegue normalmente fino alla terza media: poi decide di iscriversi all'”Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione Roberto Rossellini”. Tuttavia non porta a termine questo percorso e concentra tutte le sue energie sulla musica. Inizia a esibirsi in piccoli locali di Roma, in cui mette in scena i primi celebri travestimenti. Il suo nome d’arte è una sorta di risposta a quanti lo ritengono non in grado di sfondare e affermano che “è uno zero”. A 14 arriva invece il primo contratto: a scritturarlo è il “Ciak”. La seconda svolta nella sua parabola artistica arriva in una serata al Piper, dove Don Lurio lo nota e decide di inserirlo ne “I Collettoni”, il gruppo di ballo che fa da spalla a Rita Pavone per il proprio show serale. In questo periodo stringe un legame d’amicizia con Loredana Bertè e Mia Martini, mentre nel 1965 arrivano i primi brani, i quali però non vedranno mai la luce.
Il suo primo 45 giri è di due anni dopo e come produttore e paroliere c’è Gianni Boncompagni. Quindi è impegnato in teatro, dove ha una parte in un musical, e al cinema: fa infatti la comparsa per alcune pellicole di Federico Fellini. Con l’arrivo del “glam-rock”, che avviene all’inizio degli anni ’70, arrivano anche i primi successi: il disco “Zerofobia”, contenente “Il cielo”, lo impone all’attenzione del pubblico. Negli anni successivi arrivano canzoni storiche come “Triangolo” e quelle in cui l’artista si scaglia contro l’aborto, la droga e la liberazione sessuale. La sua popolarità aumenta a dismisura e ciò avviene non solo per le sue canzoni, ma anche per la sua personalità istrionica, che fa sì che i suoi fan lo amino quasi fino a idolatrarlo. Sarà lo stesso artista a coniare l’espressione “sorcini”, quando trovandosi a Viareggio, attorniano dai fan fece presente come gli ricordassero “tanti sorci”.
A inizio anni ’80 e precisamente nel 1981, arriva una canzone dedicata a tutti coloro che lo seguono, dal titolo “I figli della topa”. Questo brano è presente nell’album “Artide Antartide” e nel 1982, concretizzando ciò che aveva scritto nel testo di questa canzone, organizza le cosiddette “Sorciadi”, una specie di concorso a cui possono partecipare i suoi fan e dove è lui a premiare i vincitori. La sua carriera si è sviluppata lungo l’arco di 40 anni e ancora oggi è uno degli artisti italiani più seguiti e amati: per capire quanto appena detto basti pensare al fatto che ha venduto circa 50 milioni di dischi. Tuttavia la sua carriera, in cui ha inciso più di 30 dischi, non è stata sempre semplice, perchè a periodi di grande successo, come gli anni ’80, si sono alternati anche momenti di crisi, come quella patita nei primi anni ’90.
In questi ultimi anni, oltre a condurre alcune trasmissioni televisive, come “Tutti gli zeri del mondo”, andato in onda su Rai Uno, ha partecipato a Sanremo scrivendo due canzoni che hanno gareggiato nel 2004 e ha avuto l’onore di suonare in Vaticano. La sua carriera ha vissuto un momento importante nel 2009, quando per il disco “Presente” ha deciso di non avvalersi di nessuna casa discografica. Nel 2010, per festeggiare coi fan i suoi 60 anni, ha suonato otto volte in soli undici giorni, sempre a Roma. A questi concerti hanno assistito più di 100mila persone. Del 2013 è il suo ultimo lavoro, diviso in due parti, dal titolo “Amo-Capitolo I” e “Amo-Capitolo II”. Questo doppio disco, contenente 29 tracce, è un grandissimo successo, così come il successivo tour in giro per l’Italia.