Ieri sera su La7 alle ore 21.00 Gianluigi Paragone ha condotto una nuova puntata del programma La Gabbia. Come sempre numerosi sono stati gli ospiti in studio e molteplici i temi di attualità trattati. Si è parlato delle tasse e delle spese che le famiglie italiane devono affrontare, ma anche di lavoro e di sicurezza, in riferimento a quanto accaduto l’altro giorno al Palazzo di Giustizia di Milano. Tra i politici in studio erano presenti Enrico Zanetti, rappresentante di Scelta Civica e Barbara Lezzi per il Movimento Cinque Stelle. Dopo il consueto monologo satirico di Paolo Hendel, il primo argomento di cui si è discusso in studio è quello dei dirigenti. Alcuni restano al loro posto anche se meriterebbero di perderlo. Un esempio concreto, su cui è stato presentato ieri sera anche un servizio è quello di Pietro Ciucci all’Anas. E’ crollato un intero tratto dell’autostrada che collega Palermo a Catania, eppure nessuno si è preso le proprie responsabilità in merito a quanto accaduto.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva preannunciato dei cambiamenti concreti con nuove nomine all’interno del Consiglio di Amministrazione della società, ma alla fine non si sono viste. Barbara Lezzi si è detta certa della necessità di rivedere i vertici. I cittadini intanto hanno il problema delle tasse sulla casa che continuano ad aumentare, soprattutto da quando è stata introdotta la Tasi. Il governo attuale, del resto, non può tirarsi fuori da ogni responsabilità in merito, in quanto lo stesso Matteo Renzi ha contribuito a regolamentare la tassa. Alcuni italiani non dispongono neanche del minimo indispensabile per sopravvivere, come una signora intervistata che prende appena 500 euro di pensione e deve mantenere con quei soldi anche suo figlio. Per questo i due non riescono a pagare le tasse e temono uno sfratto imminente. Critica è anche la situazione degli imprenditori, che sono ancora più appesantiti dall’ammontare sempre più consistente delle tasse e trovano un nemico in Equitalia, che si comporta in modo decisamente poco comprensivo. La strage avvenuta l’altro giorno al Palazzo di Giustizia di Milano ha riaperto la discussione in merito alla sicurezza nei luoghi sensibili del nostro Paese. A poco dall’apertura dell’Expo 2015, pare ad esempio che chiunque possa accedere al cantiere degli stand.
E’ infatti sufficiente munirsi di un caschetto da operaio, come ha spiegato un ragazzo all’inviato de “La Gabbia”, e si può entrare tranquillamente senza essere neanche controllati. Hanno ragione allora quelli di Fincantieri che stanno pensando di mettere dei microchip agli operai per aumentare il livello di sicurezza nei cantieri? I lavoratori non la pensano affatto così, ritenendo che quella dei microchip non sia affatto una buona idea. Si sentirebbero trattati come delle bestie. Del resto lo scopo da parte dell’azienda sarebbe anche quello di controllare gli operai stessi. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti per il momento ne esclude l’utilizzo perché la legge ancora non lo consente. Ma qual’è invece la situazione presso i monumenti e i luoghi maggiormente frequentati dai turisti? Un’inviata ha voluto fare una prova, tentando di accedere al Duomo di Milano con uno zaino contenente una scatoletta nera collegata a dei fili, un oggetto che avrebbe potuto essere facilmente scambiato per un ordigno rudimentale. Eppure, dopo averle fatto aprire la borsa, i militari addetti al controllo l’hanno fatta entrare senza problemi. La giornalista è poi salita a chiedere informazioni anche a un addetto alla vigilanza del monumento, un civile, che ha spiegato che ogni giorno prima di andare a lavoro saluta sua moglie e suo figlio senza sapere se li rivedrà, consapevole dei forti rischi che corre ogni giorno.
Un medesimo problema di sicurezza c’è anche, come si è visto, all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano. Esistono infatti degli ingressi secondari del Tribunale, dai quali si può entrare senza passare per il metal detector. Da questi accessi passano coloro che possiedono un tesserino di avvocato. Si dovrebbe dunque stare tranquilli, se non fosse per il fatto che, come ha dimostrato l’inviata in un apposito servizio, chiunque in pochi secondi può crearsi un finto badge che gli permette di passare. Altro tema scottante di cui si discute in questo periodo nel mondo della politica è quello dello smantellamento dei campi rom. La polemica sui nomadi si è accesa tra Matteo Salvini della Lega Nord e la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini.
Da una parte c’è chi crede che i rom dovrebbero essere allontanati e dall’altra c’è chi pensa che questi non siano un grosso problema. La Gentili, ospite in studio, ha fatto notare ad esempio come tra tutta la popolazione italiana soltanto una minima percentuale è composta da rom. Un forte problema che tocca molti italiani è quello del mutuo. Con i contratti attuali ottenerne uno è praticamente impossibile e così i giovani e meno giovani non hanno la possibilità di costruirsi un futuro. Anche per questo sono aumentate le occupazioni delle case e ci sono casi di persone che si assentano per andarsi a curare in ospedale e quando tornano trovano dei perfetti estranei nel loro appartamento. Questo accade in particolar modo all’interno delle case popolari. Nell’ultima parte della trasmissione si è parlato infine della qualità dei cibi, dalla carne alle uova, all’olio. Una delle truffe più diffuse in questo momento e da cui bisogna dunque guardarsi è quella delle uova che dovrebbero essere biologiche, o almeno così vengono vendute, ma poi si scopre che sono prodotte invece attraverso l’allevamento in gabbia delle galline, tenute in condizioni disumane.
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