DiMartedì, riassunto e ospiti puntata 14 aprile 2015 – Nella puntata di ieri, martedì 14 aprile 2015, del talk show di La7 DiMartedì condotto da Giovanni Floris sono presenti in studio Simona Bonafè del Partito Democratico, Nicola Morra del Movimento Cinque Stelle, Maurizio Lupi del Nuovo Centro Destra, Anna Ascani del Partito Democratico, Piero Fassino sindaco di Torino, Danilo Toninelli del Movimento Cinque Stelle, Stefano Rodotà, leconomista francese Jean Paul Fitoussi e Maurizio Belpietro direttore di Libero. In questa puntata si parte mostrando immediatamente i sondaggi sulle intenzioni di voto che vedono in vantaggio il Partito Democratico con un consenso che si attesterebbe intorno al 35% seguito dal Movimento Cinque Stelle con il 22%, quindi la Lega Nord al 14% e Forza Italia con il 13,4%.
In studio cè il magistrato Nicola Grattieri che rimarca come tutte le opere pubbliche effettuate negli ultimi dieci anni potrebbero crollare con estrema facilità. Spazio a Stefano Rodotà il quale pare abbastanza critico nei confronti delloperato di Renzi sottolineando come il fare gli annunci sia la sua principale capacità. Arriva il classico momento della copertina satirica di Maurizio Crozza che in questa settimana è incentrata molto sulla caduta del soffitto della scuola di Ostuni che era stata riaperta soltanto da pochissimi mesi dopo un lungo periodo di restauro. Dopo Crozza cè un contraddittorio tra Morra e la Bonafè su svariati temi. Morra palesa le perplessità della propria formazione politica sul Def ed inoltre nel caso che effettivamente ci fossero circa 1,6 miliardi di risorse disponibili essi dovrebbero essere destinati per aiutare la parte più debole della popolazione. La Bonafè invece difende il Def rimarcando come esso non sia una manovra aggiuntiva e che esso preveda meno tasse e meno tagli. Tra i due nasce un botta e risposta su vari argomenti tra cui tassazione e tagli degli sprechi soprattutto nel mondo della politica.
In studio arrivano gli altri ospiti con Belpietro che è molto critico con il Def sottolineando come non sia vero che siano state ridotte le tasse e che non ci sia nessuno tesoretto da utilizzare etichettando la cosa come una trovata di Renzi per le elezioni amministrative che si stanno avvicinando. Non la pensa alla stessa maniera la Ascani. Toninelli rimarca che in realtà al Governo servano 16 miliardi di euro che al momento lo stesso Renzi non sa dove andare a prendere. Lupi invece rimarca come la pressione fiscale sia stata già abbassata con la legge sulla stabilità. In studio ci sono anche Luigi De Magiatris e Zaia. Fassino sottolinea come i sindaci e più in generale gli amministratori locali cercano sempre di mantenere un servizio ottimale per i cittadini anche di fronte ai tagli magari alzando la pressione fiscale. Molto critico è il sindaco di Napoli che rimarca come i tagli fatti i cittadini non si vedranno più garantiti molti servizi.
La Ascani ci tiene a precisare come non si tratti di tagli ma di risparmi aggiungendo che agli enti è stato chiesto di prevedere qualcosa di differente per quanto concerne le partecipate. In studio arrivano anche il giornalista Maurizio Damilano ed il filosofo Massimo Cacciari per parlare del job act e del suo impatto sul mondo del lavoro in Italia. Per Cacciari il miglioramento che si è avuto in tema di lavoro sia stato possibile soltanto grazie alle iniziative di Draghi del quel ne loda l’operato. De Magistris e Damilano sono critici rispetto all’operato del Governo con lo stesso Cacciari che rimarca alcuni dati di certo non positivi per l’Italia come il livello di disoccupazione e il debito pubblico in continua crescita. C’è anche il direttore de La Notizia, Gaetano Pedullà che rimarca come molto dipenda anche dall’Europa.
Cacciari elenca una serie di cose che andrebbero fatte anche se poi ammette che qualcosa di buono con Renzi sia stato fatto mentre De Magistris insiste con la questione dei tagli a Comuni e Regioni. Si parla delle imminenti elezioni regionali con Puglisi che parla della candidatura di De Luca alla regione Campania, sottolineando come debba essere appoggiato da Renzi in quanto occorre essere garantisti. Pedullà invece fa notare come si vivesse meglio prima quando non c’erano le Regioni. Lunga intervista a Lupi che parla della vicenda che lo ha visto costretto a rassegnare le dimissioni da Ministro rimarcando come non ci sia stato nessuno che gli abbia chiesto di fare un passo indietro e di non aver mai raccomandato il figlio ammettendo che lui al posto del figlio non avrebbe mai accettato quel regalo. Si chiude con il magistrato Grattieri con il quale si parla del suo libro incentrato sul traffico di cocaina e con Rodotà che critica Renzi e sul caso Lupi rimarca che abbia fatto bene a rassegnare le dimissioni.
Replica DiMartedì, puntata 14 aprile 2015: come vederla in video streaming – E’ possibile vedere o rivedere la puntata del talk DiMartedì in onda il 14 aprile 2015 grazie al servizio di video streaming Rivedila7 proposto dal canale, cliccando qui.