Venerdì 17 aprile è andata in onda una nuova puntata de Il Commissario Montalbano, intitolata “Il giro di boa: si è trattato di una replica di un episodio della quinta stagione. Ecco di seguito che cosa è successo: si inizia con Catarella che sta facendo cancellare dal muro del commissariato una frase offensiva: Sbirri farabutti e assassini. evidentemente amareggiato, Montalbano gliene chiede il motivo e lui risponde che in commissariato nessuno è assassino o farabutto. Quella frase nasce dagli episodi svoltisi alla scuola Diaz al G8 di Genova, dove dei poliziotti sono intervenuti picchiando i manifestanti che vi dormivano. un episodio che ha molto scosso lo stesso commissario che arriva a telefonare al Questore Bonetti Alderighi per potere dare le dimissioni, ma non riesce a rintracciarlo. Il suo vice, Mimì Augello, intuisce le intenzioni del suo superiore e prova a dissuaderlo. Montalbano però è furioso, perché al G8 non hanno agito qualche poliziotto fuori di testa, c’erano vice questore e altri responsabili della polizia ad avallare quella violenza e la costruzione di prove false per accusare i manifestanti.
Quel che è peggio è che a Napoli era avvenuti fatti simili ma che il il Governo era di un altro colore, e questo significa che la “lurdia”, cioè la sporcizia, è dentro di noi. Come al solito Montalbano fa la sua nuotata nel mare di fronte alla sua villetta a Marinella, una zona di Vigata. Mentre nuota trova il cadavere di un uomo in costume e coperto di tagli e contusioni sul corpo. Riesce a portarlo a riva con enorme difficoltà fisica, il suo fisico sta affrontando i primi sintomi del giro di boa nella sua vita. Resta disteso sulla spiaggia col cadavere, è stremato, ma una coppia di vecchietti vede la scena e pensa ad un omicidio. Viene minacciato con la pistola e poi prende un colpo in testa dall’anziana signora che lo fa svenire. Il medico legale dottor Pasquano riferisce a Montalbano che il cadavere che ha trovato probabilmente è italiano, prima è stato ammazzato, legato ai polsi e alle caviglie, e poi buttato in mare. Poi gli urti contro gli scogli per una settimana l’hanno conciato in quelle condizioni. Poco dopo avviene l’ennesimo sbarco di migranti. Nel confusione di una situazione del genere, con all’opera polizia e medici, Montalbano nota che un bambino è scapato dal barcone ed è andato a nascondersi sotto un pontile. Lo convince a farsi aiutare e a tornare dalla madre che quando lo vede gli corre incontro ma il piccolo resta freddo.
Il commissario vuole capire da dove potesse provenire il cadavere che aveva ritrovatosi rivolge ad un pescatore il quale, dopo aver visto il cadavere, si dice convinto che non può avere vagato per una settimana in mare ed essere ancora un buone condizioni. Di sicuro l’hanno lasciato legato in acqua accanto a degli scogli prima di slegarlo e lasciarlo trasportare dalla corrente, per fare apparire quel cadavere come uno dei numerosi migranti annegati. Montalbano si dirige al pronto soccorso per andare alla ricerca del bambino, ma nessuno pare averlo visto, né lui né la madre. Mentre stava per andare via riconosce l’autista dell’ambulanza dove erano saliti il piccolo e sua madre, gli chiede notizie, per tutta risposta ottiene delle informazioni frammentarie e contraddittorie.
Inoltre Livia, la sua compagna, al telefono gli fa notare che un bimbo se avesse paura non si allontanerebbe mai dalla madre, quindi qualcosa non torna. Finalmente viene identificato il corpo dell’uomo trovato in mare. Si chiama Ernesto Errera, latitante da 2 anni. Quando Ingrid arriva in commissariato per una cena con Montalbano, vede la foto di Errera e lo riconosce come Ninì Lo Coco, suo amante per un mese. Un personaggio strano, paranoico, col quale si incontrava alla Tonnara del Guercio. Ogni tanto parlava alla radio e possedeva due cellulari di cui uno satellitare. Alla tv Montalbano scopre che un bimbo di circa 8 anni è stato trovato morto, investito in campagna da un’auto. Dopo avere parlato col testimone che ha assistito alla scena capisce che potrebbe trattarsi del bimbo che ha incontrato durante lo sbarco di migranti.
Va in ospedale e purtroppo ha ragione, riconosce il corpo e va via carico di sensi di colpa per avere molto probabilmente consegnato il piccolo nelle mani dei suoi carnefici. Convoca l’autista dell’ambulanza sulla quale erano saliti il piccolo e sua madre e scopre che è stato pagato per consegnarli a loschi figuri che lo pagavano per queste operazioni ma al contempo lo minacciavano di morte qualora non le avesse effettuate. Così Montalbano scopre che da lì a poco ci sarebbe stato un altro sbarco di bimbi. Grazie alle informazioni fornitagli dal giornalista Sozio Melato, scopre che il vero obiettivo degli sbarchi sono i bambini, che vengono venduti per mendicare, per essere oggetto di adozioni illegali, per i pedofili e addirittura i più sani diventano fornitori di organi da espiantare. Montalbano organizza un agguato contro i trafficanti di bambini. L’operazione riesce ma il commissario resta gravemente ferito e ha bisogno di un periodo di recupero che avviene in un luogo segreto e isolato. Ha bisogno di allontanarsi dagli esseri umani per un po’, ne è nauseato.
Replica Il Commissario Montalbano, puntata 17 aprile 2015: come vederla in video streaming – E’ possibile vedere o rivedere la puntata de Il Commissario Montalbano intitolata “Il giro di boa” grazie al servizio di video streaming proposto da Rai.tv, cliccando qui.