La puntata di Che tempo che fa in onda ieri, domenica 19 aprile 2015, ha preso il via con Filippa Lagerback che ha invitato tutti i telespettatori a descrivere quello che per noi è la Liberazione con un pensiero accompagnato dall’hashtag #ilcoraggiodi. La puntata ha visto poi l’entrata in studio di Tatti Sanguineti, il quale è stato invitato in occasione dell’uscita del suo libro avente come argomento la vicenda umana di Rodolfo Sonego, il quale quasi per caso si è trovato a “diventare eroe involontario dell’antifascismo”. Sanguineti ha iniziato l’intervista raccontando l’arrivo di Sonego a Roma e di come abbia cominciato a farsi conoscere con i sui racconti, i quali gli portarono in dote la possibilità di lavorare con Alberto Sordi. Fazio ha quindi mandato in onda uno spezzone di “Una vita difficile”, pellicola con Alberto Sordi la cui sceneggiatura fu proprio di Sonego. Sanguineti ha quindi svelato come questa sia stata in un certo senso “la pellicola più autobiografica del duo Sordi-Sonego”.
Quindi è stata la volta di una clip tratta da “I complessi”, dopo la quale Sanguineti ha svelato come la scena più nota del film sia nata quasi per caso, visto che venne creata “sul momento” da Sordi e Sonego stesso. Quindi, dopo una clip con una spezzone del celebre film “Il vedovo”, Sonego ha parlato della prossima presentazione di “Totò e Carolina”, pellicola che è stata sottoposta ad un attento lavoro di restauro. Quindi, prima di salutare il pubblico, ha tirato una frecciata a Nanni Moretti, il quale agli inizi della propria carriera criticò Sordi e il cinema di cui l’attore era simbolo. Dopo la pubblicità è stata la volta di Enrico Letta, anch’egli ospite per presentare un libro. L’ex premier è infatti in libreria con “Andare Lontano”, un libro che all’inizio dell’intervista con Fazio ha definito una sorta di “elogio del fare bene. Fazio ha iniziato l’intervista parlando di un capitolo del libro dal titolo “Mare Nostrum” e ha quindi chiesto all’ex premier un commento sull’ultima immane tragedia del mare, costata la vita a 700 persone. Letta ha appunto parlato di “tragedia immane” e ha poi messo l’accento su come le persone che fuggono verso l’Europa non lo facciano per motivi di natura economica, come fecero i nostri nonni e bisnonni, ma per fuggire dalla guerra. Letta si è quindi polemicamente chiesto se “i diritti dell’uomo, oltre che un termine, una parola, sono anche un qualcosa di concreto”. Sulle soluzioni per porre fine a questa tragedia continua Letta ha affermato che bisogna “fare in modo che il Consiglio Europeo si riunisca quanto prima” e ha quindi chiamato in causa la Germania, affermando che Berlino deve “fare un passo verso la creazione di una linea di soccorso mediterraneo”. Quindi ha auspicato una rivisitazione del Trattato di Berlino sui rifugiati. Quindi ha attaccato indirettamente Salvini, affermando che “chi dice sia colpa dei migranti quanto accade, dice bestialità”. L’attenzione di Fazio si è quindi concentrata sul cambio a Palazzo Chigi del 2014, quando Letta fu praticamente costretto a lasciare il posto a Renzi. Letta ha esordito sull’argomento con una battuta, affermando “io sono sereno, adesso” e scatenando applausi e risate in studio. Quindi ha posto l’accento su come tutto quello che è avvenuto sia stato per lui motivo di sorpresa e che alla fine ha cominciato a “ripensare alla propria vita e al proprio futuro”.
Quindi ha affermato che in questo anno ha avuto modo di fare nuove conoscenze ed esperienze, negando di essere “rancoroso”. Quindi ha spiegato perchè ha scritto il libro per cui è stato invitato nella puntata odierna, affermando che “nel libro c’è la voglia di mettere in luce un punto di vista, particolare, diverso e personale”. Dopo aver espresso la speranza che sulle riforme costituzionali vi sia una larga maggioranza in Parlamento ha confermato come non abbia mai pensato di abbandonare il PD e ha svelato come dopo la fine dell’esperienza a Palazzo Chigi abbia deciso di ricominciare da tre parole, ovvero “Libro, Scuola e Lavoro”. Quindi ha proposto la “creazione di una scuola di politica” per giovani dai 19 ai 25 anni e ha svelato di non apprezzare House of Cards e il modo che ha di rappresentare la politica. Quindi è arrivato un annuncio a sorpresa: Letta ha infatti fatto sapere di aver deciso di dimettersi dal Parlamento a decorrere dal 1 settembre e alla domanda di Fazio, che gli ha chiesto se i dirigenti del PD erano al corrente di questa sua decisione, ha risposto con un ironico “adesso penso di si”. Letta ha poi voluto precisare che non si farà erogare nessuna pensione per gli anni trascorsi in Parlamento, affermando di avere “48 anni e di vivere del proprio lavoro”. Alle domande di Fazio, che ha cercato di capire meglio i retroscena di questa scelta, Letta ha affermato di aver messo al corrente della sua scelta Mattarella e di non “voler aggiungere altro”.
In merito alle istituzioni comunitarie ha lanciato l’idea di eleggere “1/5 del Parlamento Europeo in modo diretto” e ha affermato come “ci sia troppa poca Europa” e che “il progetto europeista deve andare avanti”. Salutato Enrico Letta è stata la volta di Silvan: anche lui è stato invitato per presentare un libro, ovvero la sua biografia, dal titolo “La magia della vita”. Fazio descrivendone il contenuto ha affermato che “sembra sia uscito dalla mente e dalla penna di un bambino appassionato”. Silvan ha quindi parlato dell’importanza dell’irrazionale nella vita dell’uomo, affermando che “per l’uomo l’irrazionale ha da sempre una grandissima importanza”. Quindi, parlando della magia, ha affermato che essa “ha un fondamento assai importante in quella che è la natura umana, in quanto è la giovinezza che emerge”.
Quindi, dopo aver spiegato che la gente ama i numeri di magia perchè consapevole che c’è il trucco, senza però riuscire a capire dove esso si celi, ha raccontato un simpatico aneddoto, relativo a quando Regan, dopo un numero di magia, lo invitò alla Casa Bianca e lui dovette rifiutare perchè aveva firmato per una serie di spettacoli a Parigi. Dopo aver svelato come per i maghi i casinò siano “off limits” ha deliziato il pubblico presente in studio e quello da casa con un paio di numeri, tra cui quello notissimo del mazzo di carte. E’ stata quindi la volta di Luciana Littizzetto, la quale ha iniziato il suo divertente intervento scherzando sul fatto che Silvan e Piero Angela sono gli unici per cui il tempo sembra essersi fermato. Quindi, dopo un altro paio di battute su Silvan ha ironizzato sui politici che scrivono libri e fanno film, citando Letta e Veltroni e arrivando a pronosticare un “Fini che conduce l’Eredità”. Quindi, dopo aver parlato dell’Expo e di come l’Italia si appresti quasi certamente ad aprire l’importante evento con i cantieri non ancora terminati, ha voluto in un certo senso difendere il nostro paese, elencando alcuni problemi e scandali avvenuti in altri paesi europei. La puntata si è quindi conclusa con Pierfrancesco Favino, che ha ricordato ai telespettatori l’appuntamento con “#Ioleggoperchè”, ovvero “una serata, quella del 23 aprile, che avrà come protagonisti assoluti i libri”.
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