Nella puntata di oggi 24 aprile 2015 di Quarto Grado verrà trasmesso in anteprima un video di 11 minuti con le immagini dell’arresto di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello in carcere dallo scorso giugno con l’accusa di aver ucciso l’adolescente di Brembate Yara Gambirasio, scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata il 26 febbraio 2011 in un campo di Chignolo d’Isola.
Quarto Grado stasera torna su Rete 4 per un nuovo appuntamento dedicato ai principali casi di cronaca nera avvenuti nel nostro Paese: la puntata sarà in particolare incentrata su Yara Gambirasio, quando mancano tre giorni dall’udienza preliminare che determinerà il rinvio a giudizio dell’uomo accusato dell’omicidio della 13enne di Brembate. In attesa di scoprire le nuove testimonianze e i documenti esclusivi che verranno mostrati questa sera nella trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, possiamo rivedere l’ultima puntata di Quarto Grado grazie al servizio di video replica messo a disposizione da Video Mediaset: clicca qui per vederla.
Con il caso di Yara Gambirasio si aprirà la puntata-evento di Quarto Grado in programma oggi, venerdì 24 aprile 2015, alle 21.15 su Retequattro. Chi ha ucciso la tredicenne di Brembate di Sopra? Mancano solamente pochi giorni alludienza preliminare che determinerà il rinvio a giudizio di Massimo Bossetti, il carpentiere di Mapello arrestato il 16 giugno scorso con laccusa di aver commesso il delitto. Nel corso della puntata, condotta come sempre da Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero, verranno rivelate testimonianze e documenti esclusivi sul caso iniziato nel novembre 2010. Sarà inoltre presente lintero pool difensivo del muratore, i legali Claudio Salvagni e Paolo Camporini, il medico legale Dalila Ranalletta, il criminologo Ezio Denti e il professor Sergio Novani. A seguire si parlerà anche delle novità sui casi di Guerrina Piscaglia, Lorys Andrea Stival e della coppia uccisa a Pordenone.
Il riassunto della puntata di venerdì scorso. Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero sono tornati ad affrontare diversi casi di cronaca, in compagnia degli ospiti presenti in studio e con l’aiuto dei servizi realizzati dagli inviati. Si è parlato di Loris Andrea Stival e di Guerrina Piscaglia, ma anche dell’omicidio di Yara Gambirasio perchè si avvicina la data del processo per Massimo Bossetti. L’opinionista Carmelo Abbate ha detto di aver sentito personalmente Veronica tramite lettere ma non intende raccontare i dettagli. Secondo lui la natura malvagia di Veronica non può essere ricercata a monte, nella sua giovinezza, ma nel fatto specifico per il quale la si accusa. Ma allora, si chiede Gianluigi Nuzzi, se non è stata la mamma, chi è stato ad uccidere Loris? Un consulente della difesa di Veronica ha spiegato che si sta cominciando a lavorare in modo scientifico sulle immagini fornite dalle telecamere e sempre la difesa sostiene che il bambino che si vede rientrare in casa quella mattina non sarebbe Loris. Francesco Villardita, l’avvocato di Veronica, ha spiegato che finora si è guardata l’immagine solo ad occhio nudo, mentre ora c’è un software che è venuto in aiuto e che può dire inequivocabilmente se il soggetto che entra in casa corrisponde a quello che esce. Meluzzi, chiamato a dire la sua, trova un po’ labili le prove in mano all’accusa. Si ha infatti un profilo di una madre assassina che non è chiaro. Forse si è cercato un colpevole troppo frettolosamente. Alessandra Viero ci ha fatto rivedere le immagini delle telecamere e ci ha spiegato meglio, con l’aiuto dell’esperto, come agisce il software utilizzato per analizzarle. Si tratta dello stesso programma usato per analizzare il famoso Chiosco nelle indagini per la morte di Melania Rea. Il software permette di utilizzare al meglio tutte le informazioni contenute nelle immagini e di evidenziare le differenze presenti nei video. Barbara Palombelli ha molti dubbi sull’innocenza di Veronica e crede che un bambino che entra a quell’ora in un palazzo sarebbe già stato identificato. Da dove viene allora quel bambino che entra da solo nel palazzo invece di andare a scuola? La cosa sembra alquanto improbabile secondo la giornalista. Quindi si cambia argomento. Guerrina Piscaglia è scomparsa da Ca’ Raffaello il primo maggio dello scorso anno. Oggi, a distanza di 12 mesi, non si sono ancora trovate tracce della cinquantenne. Gli inquirenti indagano senza tralasciare nessun indizio e ascoltando tutti coloro che possono fornire testimonianze utili in merito. La notizia di questi giorni riguarda il ritrovamento delle ossa umane all’interno dell’ossario del cimitero di San Gianni, un paese vicino a Ca’ Raffaello. Quelle ossa, che in un primo momento si riteneva fossero di Guerrina, si è scoperto poi che appartengono a un uomo di età compresa tra 35 e 40 anni e con tre denti d’oro. Di chi si tratta? C’è un collegamento con la scomparsa di Guerrina Piscaglia? Sicuramente il principale indiziato è Padre Graziano, il sacerdote congolese che con Guerrina aveva un rapporto molto stretto, sembrerebbe addirittura una relazione. Questo infatti è quanto emerge dagli sms che i due si scambiavano frequentemente. Sta di fatto che quel pomeriggio del primo maggio Guerrina uscì dalla casa delle sue sorelle per recarsi proprio da Padre Graziano, in canonica. Subito dopo di lei si sono completamente perse le tracce. Il georadar, come ha spiegato Alessandra Viero, è uno degli strumenti che possono essere utilizzati per le ricerche di Guerrina. Certo la sconnessione del terreno non aiuta ad ottenere buoni risultati. Mirco quando ha saputo che le ossa trovate nel cimitero non erano della moglie è rimasto sollevato. Del resto lui se lo sentiva dall’inizio che non era Guerrina. A Quarto Grado abbiamo visto anche la ricostruzione di un dialogo avvenuto tra Padre Graziano e Padre Faustino, con il primo che parla di un certo zio Francesco con cui Guerrina sarebbe fuggita. Lo stesso Padre però cade su una contraddizione perché dice che Guerrina gli avrebbe chiesto di andare a prendere il figlio perché scappasse con lei, ma il ragazzo non era in paese con Guerrina, che soggiornava presso i parenti, bensì a casa loro insieme a Mirco. Qualcosa dunque non torna nelle parole del sacerdote congolese. La gente intanto fa appello a Papa Francesco affinchè non si consenta a Padre Graziano di espatriare. Si cambia di nuovo argomento e si parla del delitto di Pordenone. Ci sono delle novità anche in merito al delitto di Trifone e Teresa. Ora gli inquirenti sospettano che l’assassino possa non essere riuscito a fuggire, ma si sarebbe invece nascosto lì tra i cespugli, prima di mescolarsi alla folla. Forse le immagini fornite dalle tv locali, che hanno ripreso la scena nell’immediato dopo il fatto potrebbero tornare utili e per questo saranno analizzate. In un servizio si è provato ieri sera a ricostruire quanto accadde quel pomeriggio in cui i due ragazzi trovarono la morte, dopo una giornata in cui Teresa era apparsa piuttosto agitata a chi la conosceva bene e aveva avuto modo di vederla. Forse i due ragazzi già temevano che qualcuno potesse far loro del male? Quindi si parla di Yara Gambirasio. Fra circa dieci giorni Massimo Bossetti sarà sottoposto a processo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Il muratore di Mapello dovrà difendersi contestando anche la prova del DNA che è una delle più forti in possesso dell’accusa. Il suo nuovo avvocato intanto si dice sicuro dell’innocenza del proprio assistito. Infine si parla della scomparsa di Mariella Cimò, avvenuta quattro anni fa e l’unico accusato è suo marito Salvatore. In un’intercettazione in carcere, infatti, egli avrebbe detto in dialetto sicialiano “Quando mia moglie morì”. La difesa dell’uomo ovviamente interpreta in altro modo quella frase.