Ieri sera, giovedì 23 aprile 2015, è andata in onda una nuova puntata di Servizio Pubblico su La7: ecco, di seguito, che cosa è successo e chi erano gli ospiti del talk show. Si parte con l’editoriale di Michele Santoro, che si scaglia contro le menzogne della classe politica italiana, che parla di blocco navale, senza sottolineare però che tale espressione indica una vera e propria azione di guerra. Ci si chiede allora quanti soldi siano serviti per un gesto del genere, e soprattutto se gli stessi soldi non sarebbero potuti essere investiti per gli esodati. La questione però ha anche un altro punto di vista, quello politico appunto. Infatti è impossibile non ipotizzare una reazione di Tripoli, qualora pensasse che l’Italia sta provando a inserirsi nella sua guerra civile. Tutto ciò può portare soltanto a uno scenario, quello delle morti innocenti che arriveranno sulle prime pagine dei giornali. E allora sarà il caos. Parte allora un servizio sui trafficanti d’essere umani. Si tratta di un’estratto da un documentario francese, che mostra un viaggio dalla Libia a Lampedusa su di un barcone. Lerner parla di sterminio di massa già iniziato. Si parte dall’Africa per poi arrivare nel Meridione.



Queste persone fanno la cosa più giusta, dice, ovvero scappare, e gli scafisti sanno tutto ciò e offrono un servizio sostitutivo, che va ben oltre il disumano. Paragone sostiene il giornalista, sottolineando come l’Europa avrebbe dovuto occuparsi di tale questione ormai da tempo, perchè è impensabile che ciò avvenga nel 21esimo secolo. In molti però si mostrano indifferenti nei confronti di queste persone, continua Lerner, che il Papa ha definito, in maniera non banale, che sono persone comuni come tutte noi. Tutto ciò però può essere gestito e la Bonafé lo appoggia, dicendo però che quello degli scafisti non è un servizio aggiuntivo, bensì l’opera di criminali. Indica poi le colpe dell’Europa e dice che il governo italiano ha chiesto a gran voce un vertice per risolvere la questione. Parte il collegamento con Luttwak, che sottolinea come fosse intenzione di Obama usare quei droni scagliati per uccidere dei terroristi. L’idea è sempre la stessa, ovvero appurare la presenza di terroristi, provare a ridurre il raggio d’azione del drone e poi fare fuoco, colpendo irrimediabilmente delle persone innocenti che hanno la sola colpa di trovarsi nei paraggi, o anche i poveri ostaggi. Sul fronte migranti dice che è necessario operare una distinzione tra migrante e rifugiato politico. Il rifugiato infatti, nel primo paese in cui arriva, in questo caso l’Italia, ha tutti i diritti. Una divisione dev’essere fatta, altrimenti li si importa tutti in Italia indiscriminatamente.



Nuovo servizio, stavolta dedicato alla giornata livornese di Renzi. Dragoni sottolinea come l’operazione Mare Nostrum costasse ben 9.3 milioni di euro ogni mese, a che un blocco navale porterebbe a un dispendio economico ben maggiore, perchè richiederebbe 30 navi, e dunque poco più di 50 milioni di euro al mese. Lerner parla del Kenya, che ha annunciato di voler chiudere il campo riservato ai profughi di guerra di Dadaab. Si tratta del campo più grande al mondo, che attualmente conta 300mila persone, che non si ha idea dove andranno. Luttwak fa un paragone con Auschwitz, sottolineando i 50 milioni di migranti dalla Nigeria. Si parla di nuovo di distinzioni, e dunque di clandestini che è possibile non accettare, e di rifugiati che si sarebbe costretti ad ammettere nel Paese, e non solo l’Italia. 



Nuovo servizio che prova a fare luce su come in Italia venga gestito l’asilo politico. Paragone sciorina dei numeri, che parlano di 17omila profughi giunti da noi nel solo 2014, ma di questi soltanto 66mila sono stati registrati. Il resto è fuggito e ora è come un fantasma, in Italia o fuori. Lerner chiede un piano europeo per il salvataggio di queste vite umane, mentre Bonafé li lascerebbe in Libia, perché il viaggio vuol dire rischiare la vita, ignorando che restare in Africa vuol dire lo stesso. Arriva il momento dell’editoriale di Marco Travaglio, che parte dall’incontro tra Renzi e Obama, a quale in molti stentavano a credere. Berlusconi fu criticato per il viaggio al tempo, ma Renzi è tornato da vincente, almeno per la politica compiacente. La realtà è che Obama lo ha descritto come fatto con Letta, quasi avesse un prestampato per i premier italiani, che cambiano di mese in mese. Dagli Usa il premier è tornato con nulla, né una concessione sulla Libia, né una sui droni. L’idea forse è bombardare i barconi, cosa che ci porterebbe alla guerra.

Mare Nostrum, dice, funzionava ed è stato fermato. Si sono risparmiati 30 milioni con Triton, ma centinaia e centinaia di morti sulla coscienza. Optare per un’operazione militare sarebbe una follia vera e propria, eppure Renzi ha parlato coe la Santanché, definita sciacalla, mentre per il premier solo applausi. Bonafé sottolinea come andare in Libia sia indispensabile, perchè salvare le vite in mare non vuol dire risolvere la questione africana, che dunque porterà sempre a nuovi barconi e nuove morti. Si passa a parlare di Mattino 5 con una giornalista che avrebbe pagato una giovane rom per dire di guadagnare 1000 euro rubando ai pensionati. Parte il servizio e in studio si parla di Salvini che approfitta dell’intolleranze generale per ottenere voti e tanti come lui. Il clima si accende e Lerner parla di luoghi comuni che hanno preso il dominio via web e non solo. Da Facebook intanto c’è chi propone come soluzione finale i termovalorizzatori.

Servizio Pubblico, puntata 23 aprile 2015: come vederla in video streaming – E’ possibile vedere o rivedere la puntata di Servizio Pubblico trasmessa giovedì 23 aprile 2015 grazie al servizio di video streaming Rivedila7, cliccando qui.