Lo scrittore Roberto Saviano sarà ospite questa sera di Fabio Fazio a “Viva il 25 aprile!”, lo speiale di Rai Uno per celebrare il settantesimo anniversario della Liberazione. In una foto postata poche ore fa su Facebook, vediamo Saviano in compagnia di Wojciech Narebski, un sopravvissuto che ha combattuto la guerra di Liberazione (clicca qui per vedere la foto). A raccontarci la storia di Narebski è proprio Saviano: “Ho incontrato Wojciech Narebski. Oggi ha 90 anni. A 16 è scappato dai gulag sovietici e ha combattuto per la libertà italiana contro i tedeschi. Ne parlo stasera su Raiuno alle 21.30”.



Stasera in prima serata su Rai 1 sarà ospite di Viva il 25 aprile il giornalista e scrittore Roberto Saviano. Napoletano, è nato nel capoluogo campano il 22 settembre del 1979. Dopo aver conseguito la maturità scientifica a Caserta e la laurea in filosofia alla Federico II, comincia la sua avventura professionale nel mondo del giornalismo. A quell’epoca ha 23 anni e scrive per quotidiani come “Il Manifesto” e giornali come “Pulp”. Nella primavera del 2006 arriva nelle librerie il libro “Gomorra-Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra”. Il libro è scritto come un romanzo, ma narra vicende e intrecci drammaticamente reali, aventi come protagonisti i personaggi appartenenti al clan dei Casalesi. Il libro è un vero e proprio caso editoriale, arrivando a vendere tre milioni di copie e a essere tradotto e distribuito in oltre 50 paesi al di fuori dell’Italia. Dal libro viene tratta anche una rappresentazione teatrale e un film con Matteo Garrone dietro la macchina da presa. Questo film arriva a vincere il Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes.



Se il libro porta delle soddisfazioni da un punto di vista personale, costringe Saviano a vivere sotto scorta dall’autunno del 2006: il motivo sono le minacce dei Casalesi, i quali lo hanno inserito nella lista di persone da eliminare. Nel 2008 alcuni premi Nobel, come Grass, Gorbaciov e Fo, si rivolgono alle autorità italiane perchè facciano tutto quello che è in loro potere per proteggere la vita dello scrittore e per garantirgli la possibilità di condurre una vita il più normale possibile. Dopo questo appello vengono poste in essere altre iniziative con cui la società civile fa sentire la propria vicinanza allo scrittore. A novembre del 2010 lo scrittore si cimenta nel ruolo di conduttore, insieme a Fabio Fazio con cui negli anni ha stretto un forte legame d’amicizia, a “Vieni via con me”, il quale ottiene un successo incredibile, arrivando ad essere il programma più visto della storia di Rai Tre, incollando allo schermo più di 9 milioni di persone. Nel maggio del 2012 è sugli schermi di La 7. Sempre in compagnia di Fabio Fazio conduce “Quello che (non) ho”, programma che porta la rete a stabilire uno share record.



Sempre nel 2012 querela la nipote di Benedetto Croce per alcune accuse che quest’ultima gli ha rivolto in merito a opinioni da lui espresse sul filosofo: questa iniziativa suscita polemiche visto che Saviano viene considerato un simbolo della libertà di espressione e di critica. Questa vicenda segue quelle relative alle accuse che gli sono state rivolte in merito a presunte parti del libro che lo ha fatto conoscere al grande pubblico e che sarebbero frutto di plagio. Altre polemiche sono quelle che lo hanno visto e vedono protagonista a causa delle sue posizioni a favore dello stato di Israele: famoso è l’attacco di Vittorio Arrigoni, l’attivista poi ucciso in Palestina. 

Polemiche a parte, lo scrittore si è visto assegnare la cittadinanza onoraria di diverse città, tra cui Milano, oltre che un laurea honoris causa in Giurisprudenza, assegnata dall’università di Genova. La sua fama è oramai internazionale, visto che diversi gruppi musicali e scrittori stranieri gli hanno espresso solidarietà e dedicato una propria opera. Nel 2013 è arrivato nelle librerie il suo nuovo libro denuncia, dal titolo “ZeroZeroZero” e avente come argomento il traffico di droga a livello mondiale. Attualmente collabora con diverse testate e quotidiani, tra cui “La Repubblica”, il giornale fondato da Eugenio Scalfari e diretto da Ezio Mauro.