Conclusione splendida per intensità e grazia quella di “Io ti troverò” con Susanna che non abbandona Conchita e le da la possibilità di incontrare la figlia che ha cercato per tutta la vita. La ragazza non sospetta che la madre – morta – l’abbia adottata (o meglio, rubata) ma la donna in punto di morte ha voluto lasciare un testamento aperto, con la possibilità di far incontrare alla figlia la madre biologica, se l’esecutore testamentario l’avesse trovata. Così Conchita ha la sua occasione e vede la figlia. Una splendida ragazza, che scopre essere madre di due bambini e molto felice. E proprio questa visione la fa recedere dal proposito di rivelarsi e sconvolgerle la vita. Così come la madre adottiva ha lasciato la possibilità a Conchita di ritrovare la figlia, lei decide di donarle la vita, felice che ha già accontentandosi di sfiorarle solo la mano passandole accanto. Una carezza commuovente, da vera madre. Per Violetta e Susanna invece ora c’è solo da recuperare i tanti anni persi, insime alla felicità che ora non è finta, ma verità.
Un grande crescendo in “Io ti troverò”, con il disvelamento della verità simultaneo per tutti i personaggi coinvolti nella vicenda di Violetta. Un post su internet del fratello, il suo ritrovamento da parte del marito di Susanna e l’incontro tra Violetta e Susanna. Ma la madre non è pronta, il dolore è troppo forte. Però dopo poco arriva l’onda di piena: il cognome di Susanna è rivelatore. E Violetta capisce tutto, come Susanna capisce che orribile mercimonio hanno fatto i suoi genitori putativi, che hanno ancora tentato di ingannarla, nonostante sapessero che la madre era Violetta e non Conchita. Intanto Suor Erminia affronta l’ex primario della clinica, il dott. Alberto Mena. E gli promette che andrà fino in fondo.
Un vero peccato che questa fiction “Io ti troverò” sia stata compressa in un’unica puntata. Il finale è palpitante e buonissima la trovata in cui è ora la figlia a cercare la madre, chiudendo un abbraccio ideale di perseveranza quasi come se fosse la verità stessa a volersi rilveare. Ma ecco dietro l’angolo un altro equivoco. Conchita, allo stremo e consumata dalla voglia di trovare la sua piccola è l’unica che Susanna è riuscita a rintracciare. La donna non è convinta che Susanna sia sua figlia (e non lo è!) e solo Juan – che è quasi in punto di morte – la spinge a riconoscere una figlia che invece non è la sua. Ma Susanna indaga e – parallelamente – il secondo figlio di Violetta, suo fratello, ha intenzione di regalare una lapide alla sorella che crede morta, per fare un dono a sua madre che lavora ora nella missione di Suor Erminia, l’unica che l’ha aiutata durante la gravidanza. Ora però le menzogne cominciano a sgretorlarsi: come finirà?
Dio sa cosa fa. E’ dall’inizio della fiction che tutti dicono così, e chissà se a questo punto “Io ti troverò” non cominci in effetti a muoversi nella direzione di un disegno buono. La lotta di Conchita, frontale, netta e che cerca ora nel rapporto con il marito di trovare forza e credibilità in un mondo ipocrita e misogino, e il caso occorso a Violetta. I Guzman Ferrero hanno bisogno di una bambinaia, e chi hanno ingaggiato per la piccola Susanna? Proprio Violetta, che dopo poco però licenziano, per la pressione del primario della clinica che fiuta il pericolo. In questo lunghissimo flashback sembra che le cose possano cambiare, anche se Susanna ormai è adulta, sposata e ha un figlio. E tanta voglia di riscoprire la sua infanzia. Allora negli anni le bugie hanno retto? La verità è destinata a non emergere mai? E anche Conchita, ai giorni di oggi, insieme al marito non ha mai rinunciato. Ma non riesce a farsi credere, non riesce a trovare giustizia. E Juan il marito è ora malato e sta perdendo la speranza. Ma i tempi di Dio, si sa, non sono i nostri. Cosa accadrà?
La diabolica suor Eulalia sembra aver messo tutto nel sacco. La povera Violetta, la cui figlia è diventata la figlia dei signori Guzman Ferrero, e che lei crede morta. E la figlia della povera Conchita, finita a una coppia di Valencia. Ma Conchita non ha rinunciato ad essere madre. Pur ripudiata dalla famiglia ha ritrovato l’appoggio del marito che aveva abbandonato e torna dopo tre giorni in clinica a cercare una figlia che non c’è più. Suor Eulalia, che ha distrutto la sua cartella clinica, finge di non conoscerla e la fa credere pazza. Ma lei ha una fotografia della sua piccola, scattata proprio in ospedale e cercherà di denunciare la sua aguzzina. Suor Eulalia non è a conoscenza della fotografia, ma comincia a sospettare qualcosa e lo confida al medico primario della clinica e suo complice. Il destino incombe, cosa succederà?
La situazione precipita nella rete criminale di “Io ti troverò” quando il bambino destinato alla coppia dei Guzman “nasce male”. Una sindrome, evidente. Insomma, il bambino è “guasto”, “imperfetto”. E con tutti i soldi che i Guzman hanno dato, un figlio guasto non si può proprio dare. E così si arriva al rapimento, del figlio di una donna, Conchita, che si è sempre battuta per il suo amore. Sua figlia, nata da una relazione con un uomo sposato per salvare l’onore della famiglia, non per amore. La perfida suor Eulalia compie con audacia incredibile il folle gesto, e la bambina viene caricata su un’auto per Valencia proprio pochi minuti dopo che la madre è uscita dall’ospedale. Intanto Violetta è alle prese con il parto. E sarà proprio Eulalia ad assisterla. Cosa succederà?
In “Io ti troverò” si introduce il tema del destino. Della volontà di Dio. Perchè Violetta, questo il nome della ragazza che le suore hanno preso a convitto, è convinta che il suo bambino sia la cosa più bella del mondo. Che Dio non le abbia fatto questo dono per poi costringerla a privarsene. E così anche una facoltosa coppia sterile, in cui a decidere tutto è il marito. Decide che ci sarà un bambino, anzi lo annuncia ai parenti. Ma la moglie trasalisce non è incinta e non riesce ad avere figli. “Dio saprà perchè non ce lo manda”, “No – ribatte il marito – lo fa per concederli a chi poi li abbandonerà? Ci penso io”. Il “ci penso io” di chi si sostituisce a Dio, non in una ma in tante persone, in una rete losca che mescola aiuto carità e mercimonio di piccole creature. Con la stampella moralistica di dare un figlio a chi non ce l’ha, e con la droga dei soldi che girano vorticosamente.
Un documento di ricovero, una carta ingiallita, e una data. 1974. Tutto comincia da qui, nella nuova fiction su Canale 5 “Io ti troverò”. Una giovane donna, con dei bellissimi occhi color del ghiaccio. E’ incinta e arriva a Madrid su un autobus. Sguardo spaurito, la ricerca di un lavoro e una vita dentro di sè. In fondo è simile ai giorni nostri, una crisi e una donna che vuole la sua libertà, e nella sua libertà non vede di intralcio il suo banmbino. Questo è un messaggio positivo. Ma un’ombra oscura è dietro l’angolo. Alla fermata dell’autobus una suora sembra quasi appostata, in cerca di una donna sola e in difficoltà. Quasi “rapace” si fionda sulla ragazza. Sarà apostolato o c’è dell’altro? In convento tante ragazze incinte e sole. I bambini li danno via, in adozione.
Dopo tanta attesa e un piccolo slittamento, la mini serie spagnola “Io ti troverò” fa il suo debutto questa sera sotto le mentite spoglie di un film. Tagliando di qua e di là, Mediaset può anche questo e i fans della serie spagnole e soprattutto della bella Adriana Ugarte (già vista nei panni di Sira nel Tempo del coraggio e dell’amore) potranno vederla tutta d’un sorso. Grazie ai video spagnoli, però, potete vedere alcune delle scene in cui la protagonista, Blanca Portillo, entra a far parte di questa congregazione religiosa di Madrid e farà la conoscenza del “diavolo” in persona, Eulalia, incaricata di facilitare la vendita di bambini. Ecco qua il video delle scene della prima parte del film: clicca qui
E’ firmata Telecinco la mini serie spagnola che vede nel cast grandi attori come Emilio Gutierrez Caba , Macarena García, Nadia de Santiago, Alicia Borrachero e Belinda Washington. Sono proprio loro, insieme a Blanca Portillo, ad aver presenziato alla conferenza stampa per la presentazione del prodotto che ha fatto furore in Spagna facendo boom di ascolti in entrambe le serate di messa in onda. Ecco qua il video di presentazione: clicca qui per il video
Mancano poche ore alla messa in onda dell’unica puntata che Mediaset ha pensato per la mini fiction spagnola originariamente in due puntate. Il film ci porterà ai primi anni ’70 e ci racconterà le storie di due donne i cui destini sembrano incrociarsi in una terribile storia di rapimenti e adozioni illegali di bambini. Violetta e Conchita partoriscono ma le creature verranno loro strappate via. Ecco il promo della fiction.
Sono davvero tanti i fans italiani di Adriana Ugarte(la bellissima Sira de Il Tempo del coraggio) che questa sera saranno lieti di vedere il film “Io ti troverò” nella prima serata di Canale 5. Grazie ad un video pubblicato su Formulatv, infatti, possiamo vedere la bella attrice spagnola che parla del suo nuovo lavoro e delle ragioni che l’hanno spinta ad accettare. L’attrice ha detto subito si sia per il tema che per l’attualità dell’argomento trattato e quando parla del suo personaggio lo definisce cupo e triste. Pronti a rivederla? In attesa di farlo, ecco qui il video integrale dell’intervista.
Questa sera, in un unico imperdibile appuntamento, andrà in onda la fiction spagnola campione d’incassi “Io ti troverò” che racconta una storia dura e intensa che appassionerà il pubblico italiano che attende di rivedere sui teleschermi la bellissima e bravissima Adriana Ugarte, nota per aver magistralmente recitato in un’altra serie spagnola che ha incantato il pubblico italiano come “Il Tempo del coraggio e dell’amore”. Un appuntamento imperdibile che canale 5 ha concentrato in una sola, grande serata.
Era stato annunciato già per lo scorso martedì, ma la rete ammiraglia Mediaset ha deciso di proporre solo oggi, giovedì 30 aprile 2015, il film-tv Io ti troverò che – se inizialmente avrebbe dovuto essere diviso in due episodi – oggi verrà trasmesso interamente come unica puntata. Il prodotto televisivo è di origini spagnole – prodotta da TeleCinco – ed è ispirato al romanzo scritto da Clara Sanchez dal titolo Il profumo delle foglie, che racconta quanto avveniva negli anni 70 del XX secolo, durante il regime di Francisco Franco, quando bambini appena nati venivano sottratti ai genitori naturali per entrare in un giro di adozioni assolutamente illecite. Le protagoniste del film sono Conchita (Nadia De Santiago) e Violeta (Macarena Garcia), due giovani madri sole che partoriscono a Bilbao e a Madrid e che vengono in seguito ricoverate nella stessa struttura. Subito dopo il parto perdono le tracce dei loro bambini: i piccoli sono infatti finiti in uno dei giri di adozioni illegali, e a loro viene raccontanto di averli persi. Dopo queste vicende, che strappano dei neonati dalle braccia delle madri, si ha un salto di circa trentanni che porterà i telespettatori a conoscere una nuova protagonista, in grado di sconvolgere la verità e di far luce su quanto successo in passato.