Ballarò, riassunto puntata 7 aprile 2015 – Ieri, martedì 7aprile 2015, è andata in onda una nuova puntata di Ballarò, il talk show condotto da Massimo Giannini su Rai 3. Ecco cosa è successo: sono presenti nello studio quali ospiti di serata Simona Bonafè del Partito Democratico, Maurizio Landini della Fiom, Giorgia Meloni leader di Fratelli dItalia, Silvia Sardone di Forza Italia, Oscar Giannino, Beppe Severgnini de Il Corriere della Sera, Mario Giordano direttore del Tg4, Claudio Cerasa e lattore e regista Michele Placido. Nelleditoriale di Giannini si parla della sentenza della corte europea che ha stabilito che nel 2001 a Genova alla Diaz ci fu una vera e propria tortura, sottolineando come nessuno abbia pagato per quanto accaduto sia dal punto di vista politico che legale. Intervista a Michele Placido che parla del suo ultimo film lodando alcuni protagonisti che ne fanno parte come nel caso di Raoul Bova e Ambra Angiolini definendo questultima una grandissima attrice. Placido poi parla di alcuni temi odierni come del problema delle mafie che non è mai stato affrontato per eliminare il sistema clientelare sulle quali si basano mentre su Salvini si dice daccordo sul fare maggiori controlli dei clandestini che arrivano in Italia.
Su Renzi sottolinea che lui si sente un po confuso essendo certo che si potrebbero e si dovrebbero migliorar e alcune aspetti del Paese. Viene mandato in onda un servizio nellambito del quale è stata realizzata unintervista ad Adriano Celentano il quale chiede agli italiani di tenere duro in questo momento di difficoltà mentre su Renzi fa presente come il vero problema siano le persone che lo circondano per cui lui dovrebbe combattere contro tutti per concretizzare quelle cose che ha in mente. Si entra nel dibattito dello studio con Severgnini che definisce Renzi un politico fortunato per le condizioni in cui si trova ad operare ed ossia senza veri avversari politici, mentre la Sardone ammette le colpe di Forza Italia rimarcando come sia necessario riallacciare quel contatto perso con i territori e le loro problematiche da affrontare. Su Salvini, la Sardone riconosce che il proprio partito abbia lasciato alla Lega un ampio spazio dove muoversi ed ottenere consensi. Si passa a parlare della fondazioni che Giordano etichetta come esempio lampante di pescecani per poi attaccare Renzi sottolineando come la realtà dei fatti è che il livello di tassazione sia aumentato.
Non la pensa alla stessa maniera la Bonafè, che rivendica come i dati in maniera inequivocabile sconfessino quanto detto da Giordano mentre Cerasa enfatizza una scarsa coerenza da parte di Renzi che non ha reso noto i finanziatori del suo impegno politico.
Sia Giordano che la Sardone sono piuttosto critici nei riguardi delle misure adottate dal Governo Renzi in materia economica per il rilancio del Paese mentre invece la Bonafè le enfatizza, elencandone i benefici. In collegamento c’è il segretario nazionale della Fiom, Maurizio Landini il quale sottolinea come per dare un giudizio sul Def sia necessario attenderne la presentazione che avverrà il prossimo venerdì aggiungendo come vorrebbe che le tasse soprattutto per lavoratori e pensionati dovrebbero essere abbassate. Landini inoltre vorrebbe che le principali aziende debbano restare in Italia, pensiero condiviso dalla Bonafè mentre Severgnini fa notare come nel proprio discorso Matteo Renzi non abbia detto no tagli ai servizi ma semplicemente no tagli, il che potrebbe essere una cosa completamente differente.
Landini quindi fa presente come un apposito studio abbia dimostrato che in Italia ci sia stata crescita in quelle zone dove era più bassa la presenza della precarietà. Poi parla del problemi degli appalti dove si permette alle organizzazioni criminali di entrare. La Bonafè non è d’accordo con alcuni passaggi del discorso di Landini ed in particolare modo sul fatto che l’unica cosa positiva fatta da Renzi siano gli 80 euro, facendo presente come molto sia stato messo in atto a favore della stabilizzazione del lavoro. Il dibattito a questo punto si focalizza sul Job Act e sull’impatto che tale riforma abbia avuto effettivamente sul mondo del lavoro. La puntata si chiude con un dibattito sulle prime dichiarazioni di protesta sulle notizie che stanno uscendo sul def e con i sondaggi della Ghisleri sulla fiducia del Premier e sulle intenzioni di voto. In buona sostanza non ci sono variazioni significative con il Pd nettamente al primo posto davanti al M5s. Si chiude con l’episodio della sit-com Il Candidato.
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