Anche oggi, venerdì 1 maggio 2015, su Fox Life andrà in onda un nuovo appuntamento con la quarta stagione di Scandal: verrà trasmesso il quattordicesimo episodio, intitolato La sedia. Un ragazzino africano viene ucciso da un poliziotto a quattro isolati dalla Casa Bianca: immediatamente intervengono le forze dellordine, che però chiamano anche Olivia per cercare di far luce su quanto è accaduto. Jake, nel frattempo, continua ad essere convinto che la donna debba vedere qualcuno o almeno perlate di quanto è le è successo, e rimane molto preoccupato per la sua salute. Olivia, arrivata sulla scena del crimine, deve far fronte ad una folla di gente che ha accerchiato la zona, arrabbiata per quanto successo: inoltre anche il padre del teenager ucciso, Clearance, pretende di parlare con il responsabile. Le indagini proseguono anche con laiuto di Quinn e Huck: alla fine si scoprirà come mai il poliziotto è arrivato a tanto



Si riprende esattamente nel momento in cui la scambio sta per essere effettuato. Quando tutto è pronto, però, Olivia riesce a parlare in Farsi con la delegata dell’Iran, facendo saltare la trattativa. A questo punto, i suoi rapitori sono quindi costretti a riprendere l’asta da dove era stata sospesa, con il ritorno dei tanti governi e gruppi terroristici interessati ad avere nelle loro mani Olivia. Il problema però rimane quello di prima, per gli Stati Uniti, in quanto la donna è a conoscenza di una lunga serie di segreti riguardanti il governo americano, a partire dalla collocazione dei siti neri in Medio Oriente, dal fatto che gli Usa spiano i governi di Gran Bretagna e Germania e dei dettagli riguardanti l’uccisione di quattro leader di paesi nemici, da parte sempre della Casa Bianca. Segreti per i quali in molti sono pronti a fare carte false. Quando perciò il piano approntato dal direttore della CIA, Lowry, si rivela avere appena il 30% delle possibilità di riuscita, scatta la soluzione alternativa, ovvero quella di uccidere Olivia insieme ai suoi rapitori, nel caso essa fosse venduta nel corso dell’asta. Il tutto, naturalmente all’insaputa del Presidente Grant (Tony Goldwyn) e con la supervisione di Cyrus Beene (Jeff Perry), che non vuole mettere ulteriormente in pericolo il paese e lo stesso Grant. Intanto, i Gladiatori, ovvero il gruppo formato da Huck (Guillermo Diaz), Quinn Perkins (Katie Lowes) e Abby Whelan (Darby Stanchfield) si attiva per vincere l’asta, venendo però sconfitta da un gruppo di San Pietroburgo. La sconfitta dei Gladiatori rende quindi sempre più plausibile la morte di Olivia per mano della CIA, costringendo Jake Ballard (Scott Foley) a rivolgersi di nuovo a Maria Wallace, ovvero la terrorista che è in realtà la madre di Olivia. 



E’ proprio lei a dire a Jake di rivolgersi al padre di Olivia, Rowan (Joe Morton), il capo del B613, il progetto segreto della CIA da cui provengono anche lui e Huck. Jake si reca al lago Prescott, ove il padre di Olivia va a pesca, ma si trova di fronte ad un rifiuto di questi. Il motivo sta nel fatto che proprio Olivia aveva cercato di farlo arrestare poco tempo prima di essere rapita, spingendolo quindi a rinnegarla. Intanto, lo scambio con il gruppo di San Pietroburgo è ormai stato definito e le ore di Olivia sembrano di conseguenza contate. Abby, però, decide di non darsi per vinta e di mettersi in contatto con l’Interpol, tramite il quale rintraccia una vecchia conoscenza, Stephen Finch (Henry Jan Cusick), l’avvocato già Gladiatore che al termine della prima stagione aveva deciso di lasciare lo Studio Pope per recarsi a Boston al seguito della moglie. Sarà proprio lui l’autore dell’ultima, clamorosa sorpresa della serata, quella decisiva. Recatosi all’appuntamento in rappresentanza del gruppo russo, libera quindi Olivia e viene allo stesso tempo riconosciuto da Cyrus Beene, che sta seguendo dallo Studio Ovale le operazioni.



Lo stesso Cyrus impedisce al direttore della CIA Lowry di inviare il missile che dovrebbe uccidere entrambi i gruppi convenuti allo scambio, salvando quindi Olivia, la quale provvede a scaricare la sua rabbia sul suo carceriere, ferendolo e facendolo arrestare insieme ai suoi complici. L’ultima scena della serata la vede rientrare in casa scortata dai Gladiatori, per poi avere un faccia a faccia drammatico con Fitz, nel quale rinfaccia al presidente di avere inviato i soldati statunitensi in Angola a morire per lei, rivelandosi un totale fallimento. In contemporanea con le drammatiche fasi del rapimento di Olivia, va avanti la vicenda di contorno che vede protagonista il vice di Fitz, Andrew Nichols, colui che ha dato il via alla complessa vicenda, con il preciso fine di arrivare alla presidenza. Ormai scoperto, l’uomo dimostra di non avere eccessivi scrupoli e di voler affondare insieme a Mellie (Bellamy Young), la First Lady, minacciandola di rivelare tutti i particolari della loro relazione, da lei usata per cercare di sciogliere l’intricata matassa. A questo punto Mellie decide di chiedere l’aiuto della ex amante di Nichols, la deputata repubblicana che è stata precedentemente torturata da Huck per cercare di estorcerle informazioni utili per ritrovare Olivia. Sarà proprio Huck, attivato dalla donna, a risolvere anche il problema rappresentato dal vice, il quale con le sue rivelazioni potrebbe uccidere sul nascere i sogni di Mellie di diventare a sua volta Presidente. Stavolta, però, l’ex agente del B613, non lascerà la solita scia di sangue con cui è solito concludere i suoi interventi, dopo aver promesso a Quinn di non abbandonarsi più ai suoi eccessi. Dopo aver rapito Nichols, infatti, gli inietta una potente droga con la quale provoca un infarto che rende in pratica l’uomo una sorta di vegetale. La puntata si chiude proprio con Mellie in visita al suo ex amante.