Anche per oggi, venerdì 1 maggio 2015, Fox Crime rinnova lappuntamento con la seconda stagione di The Blacklist. Verrà trasmesso il sedicesimo episodio, intitolato Tom Keen. Mentre Reddington e Ressler tentano in tutto modo di forzare Tom a confessare lomicidio alla Capitaneria di Porto, anche facendo saltare un importante accordo che il gruppo in cui è stato assegnato in Germania stava concludendo, il giudice non ha più dubbi su Liz. Il proiettile analizzato, infatti, corrisponde con quelli della sua pistola e ora su di lei pende unaccusa di omicidio bella e buona. Nel frattempo, Cooper, che lha aiutata con le deposizioni, si sente male e viene ricoverato in ospedale: Liz in questo modo scopre che ha un tumore al cervello e gli resta circa un anno da vivere, non di più. Infine, Tom finalmente si decide a confessare la sua responsabilità e in questo modo Liz è libera
La puntata è stata una sorta di riepilogo richiesto dagli sviluppi dellinchiesta avviata contro lagente Elizabeth Keen (Megan Boone), per il caso che ha visto luccisione del Capo della Capitaneria di Porto da parte di Tom (Ryan Eggold), il marito. Le indagini condotte dagli Affari Interni, infatti, sono ormai arrivate ad un punto cruciale, che porta non solo sotto accusa non solo Lizzie, ma mette anche a repentaglio lesistenza della squadra. Una eventualità che però non viene neanche presa in considerazione da Harold Cooper (Harry Lennix) e dai suoi diretti superiori, in quanto rendere nota l’esistenza della sezione antiterrorismo da lui diretta metterebbe a serio repentaglio la stessa sicurezza nazionale. Quando il caso approda in tribunale, con linvito a comparire per il capo della struttura, le cose iniziano a complicarsi notevolmente. Mentre Cooper è costretto a presentarsi in aula e i massimi livelli cercano di ostacolare lindagine, Raymond Red Reddington (James Spader) si muove naturalmente a modo suo e decide di rintracciare Tom, lunico che può tirare fuori dai pasticci lagente Keen, ovvero sua figlia. Per farlo deve però chiedere alla task force di rapire un diplomatico dellONU, che opera anche lui al soldo del Maggiore, ovvero delluomo che manovra Tom.
Lo stesso uomo che intanto ha provveduto a spedirlo Dresda, in Germania, con un nuovo compito. Il rapimento, condotto da Donald Ressler (Diego Klattenhoff) e da Samar Navabi (Mozhan Marnò) ha pieno successo e il Maggiore cade nelle mani di Reddington, il quale aveva richiesto proprio Tom per proteggere Elizabeth, venendo però tradito dall’uomo in favore di Berlino, il suo ormai ex nemico. La richiesta di Red al Maggiore è perentoria: deve consegnargli Tom, l’unico che potrebbe scagionare Lizzie, senza far saltare l’intera struttura. Nel frattempo il giudice incaricato del caso, decide di avocare a sé la decisione sulla eventuale convocazione in tribunale della Keen e del suo superiore, una eventualità che sarebbe pericolosissima per l’intera sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Convocata dal giudice, il profiler deve quindi iniziare a raccontare non solo il suo ruolo all’interno della task force, ma anche la natura dei suoi complessi rapporti con Reddington. Un compito molto complicato, perché in effetti neanche lei ha ancora saputo di essere figlia dell’uomo e trova difficoltà a far capire come mai una debuttante come lei, sia stata scelta per gestire un collaboratore così importante. Le domande che le vengono fatte dal giudice, sono in effetti del tutto logiche: perché un uomo così importante e pericoloso, avrebbe chiesto proprio lei come sua interfaccia privilegiata?
Chi è realmente Tom Keen e cosa ci faceva sulla nave in cui è avvenuto il delitto per il quale Lizzie potrebbe trovarsi a rispondere in tribunale? La task force di cui lei farebbe parte è un parto della sua fantasia o è realmente così importante per la sicurezza nazionale? Perché la struttura opera in collaborazione con un uomo pericolosissimo come Reddington? Una lunga serie di domande, di fronte alle quali la stessa Elizabeth non riesce a dare una risposta compiuta. Proprio per questo, il giudice chiede di poter avere la conferma di tutto quello da lei detto a Cooper, il quale è costretto a mettersi in una situazione pericolosissima, in quanto obbligato a mentire sotto giuramento. Ove le indagini riuscissero a dimostrare la colpevolezza dell’agente Keen, la conseguenza non sarebbe solo la sua condanna, ma anche la fine della struttura creata per supportare la blacklist di Reddington. Nel frattempo, a rendere ancora più intricata la questione concorrono le indagini portate avanti dagli Affari Interni, che riescono infine a trovare un proiettile che metterebbe in relazione la pistola di Lizzie, quindi lei stessa, con l’uccisione del Capo della Capitaneria di Porto. Sono proprio gli affari speciali a produrre questa ulteriore prova al giudice non sapendo che in realtà, a sparare e uccidere l’uomo non è stata lei, bensì suo marito Tom. Proprio Tom è dal suo canto protagonista della vicenda parallela che scorre in contemporanea con le fasi dell’inchiesta. Arrivato a Dresda, con l’evidente scopo di dimenticare la sua ex moglie di cui è ancora innamorato, l’uomo ha provveduto ad infiltrarsi nei gruppi neonazisti della città orientale. In particolare ha preso contatto con l’uomo che gli è stato indicato come bersaglio dal Maggiore, il quale sta contrattando la vendita di armi con un compratore. Una vendita però saltata per la defezione del fornitore cui si era sempre rivolto. Lo stesso Tom, presentatosi sotto falso nome, si offre a sua volta per fare da tramite con un nuovo fornitore. Quando il suo bersaglio non sa più a chi rivolgersi, lo richiama per capire se sia in effetti in grado di risolvere il suo problema.