Il grande campione del ciclismo italiano, Francesco Moser, sarà ospite questa sera di Fabio Fazio a Che tempo che fa. In un recente video pubblicato da La Gazzetta dello Sport, vediamo Moser analizzare i perché degli incidenti in corsa a seguito di quanto accaduto al Giro delle Fiandre. Secondo Moser il traffico c’è sempre stato ma ai suoi tempi c’erano meno squadre e quindi meno macchine. Clicca qui per vedere il video.



A “Che tempo che fa” sarà ospite Francesco Moser, uno dei più grandi ciclisti italiani nel corso degli anni 70 e 80, protagonista sia in strada che come pistard, vincitore durante i suoi 16 anni di attività professionistica, dal 1973 al 1988, di un Giro dItalia e di moltissime classiche importanti. Francesco Moser è anche stato campione del mondo su strada, titolo conquistato nelledizione del 1977, disputata in Venezuela, a San Cristobal. Moser fu capace di vincere il titolo iridato anche in pista nella specialità dellinseguimento, nelledizione del 1976.



Trentino di Palù di Giovo, la sua carriera sportiva non poteva che svolgersi nel ciclismo, con altri 3 dei suoi 11 fratelli che hanno corso da professionisti. Francesco Moser ha iniziato tardi a gareggiare in bicicletta, a 18 anni, correndo come dilettante con la maglia di una società toscana, la Bottegone. Da dilettante indossò la maglia azzurra della nazionale alle Olimpiadi di Monaco nel 1972 e nella prova in linea su strada si mise in luce terminando in ottava posizione. Le sue vittorie si moltiplicarono dopo il passaggio al professionismo, e si ricordano i suoi duelli con un altro grande campione italiano dello stesso periodo, Giuseppe Saronni, con il quale c’era un’accesa rivalità.



Francesco Moser è il corridore italiano che ha vinto in assoluto più gare, 273 in totale, precedendo in questa classifica proprio Saronni, che ne ha messe insieme 193 e lo sprinter Mario Cipollini, che si è fermato a quota 189. Moser si è distinto anche a livello mondiale, e in questo caso si trova al terzo posto della classifica all-time dei successi, dietro allinarrivabile Eddy Merckx e allo sprinter Rik Van Looy. Ha partecipato con successo a molte classiche vincendo sia in Italia, una edizione della Milano-Sanremo e due del Giro di Lombardia, edallestero, tra cui si ricordano tre edizioni consecutive della temibilissima Parigi-Roubaix, una Gand-Wevelgem e una Freccia vallone. Abile sia come passista che come cronomen, si è imposto anche in una edizione del Giro dItalia, al quale partecipò molte volte, mentre al Tour ha partecipato ad una sola edizione, nel 1975, ottenendo il settimo posto della classifica generale, ma togliendosi la soddisfazione di aggiudicarsi la vittoria in due tappe, classificando primo nella speciale classifica riservata ai giovani, e indossando, al suo esordio nella corsa francese, la prestigiosa maglia gialla per 7 tappe.

Dopo essere passato professionista nel 1973, lanno seguente alla disputa delle Olimpiadi, iniziò da subito a vincere delle gare tra cui anche tappe del Giro dItalia, ma la sua consacrazione arrivò nel 1975 quando vinse il suo primo Giro di Lombardia, dopo aver ottenuto il successo anche nel campionato italiano su strada, che in quellanno si era svolto a Pescara. La prima performance di alto livello al campionato del mondo è datata 1976, quando di correva in Puglia, a Ostuni, e Francesco Moser ottenne il secondo posto alle spalle del belga Martens. Nella stessa edizione si aggiudicò la maglia iridata su pista, nellinseguimento, presso il velodromo di Monteroni, in provincia di Lecce.

La vittoria al mondiale arrivò l’anno seguente e con la maglia iridata sulle spalle si impose per la prima volta nella Parigi-Roubaix del 1978, per poi arrivare nuovamente al secondo posto al mondiale, battuto di pochissimo allo sprint da un olandese, Gerrie Knetemann. Tra i molti successi di Francesco Moser, si ricorda la conquista del record dell’ora, specialità dominata in precedenza dal grande Fausto Coppi. Moser battè il record, che in quel momento apparteneva a Merckx percorrendo 50,808 chilometri sulla pista di Città del Messico, correndo con una bicicletta con ruote lenticolari. Non contento, Moser ci riprovò 4 giorni dopo e battè il suo stesso record portandolo a 51,151 chilometri. Nel 1984 arrivò anche la vittoria nella Milano-Sanremo, la classica di primavera, e nel 1979 e nel 1981 vinse altre due volte il titolo di campione d’Italia su strada. Nella sua attività ciclista, molte furono le “Sei giorni” vinte, quindici, e i titoli italiani dell’inseguimento, cinque.